25
Apr 2009
ore 10:45

Non l'ha detto Striscia...

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Piazza_Navona_Italy.jpg

La notizia si legge  alla pagina VII della Cronaca di Roma della Repubblica di venerdì 24 aprile: Nel ristorante dei vip pesce surgelato servito come fresco.
In cucina Nel ristorante Quattro Fontane  Quattro Colonne di piazza Navona scongelavano con l'acqua calda il pesce congelato e quando sono entrati i vigili si stavano dando da fare per fare sparire le tracce.
Dice la Repubblica: "Il titolare del locale di piazza Navona, frequentato da vip e personaggi della politica e della cultura, è stato denunciato per frode."
E' un tipo di notizia che a distanza di uno o due mesi appare regolarmente sui quotidiani romani ed è una delle pratiche più diffuse di truffa in una città dove, anche in tempi di crisi, i turisti sono migliaia e i ristoranti delle piazze del centro sempre pieni.
Immaginate cosa succederà durante il lungo ponte del primo maggio lungo le coste italiane e nelle città d'arte.
Questa è l'abituale cucina di rapina di molti ristoranti sconosciuti, fuori dalle guide, dai dibattiti e dalle mode e dove proprietà e personale hanno uno solo obiettivo, spennare il turista e il cliente disattento e credulone.
Questa sarebbe materia di denuncia da parte dei bravi ristoratori, che sono tanti.
Ma, si sa, cane non mangia cane e, come ai tempi dello scandalo del metanolo, molti vedono, molti sanno ma nessuno parla perché "... tanto io lavoro bene e correttamente".
Questo non l'ha detto Striscia la Notizia, forse perché ... sta diventando normale e allora non fa notizia :-))

commenti 32

Ohibò... nome del ristorante chiuso!!! Mi sa che è una dualadronata..........

25 Apr 2009 | ore 11:12

Eh... c'ero andato vicino però: unaquattrofontanata! Bhe, a dirla tutta essendo il posto preferito da personaggi come il Ministro Maroni, Marco Carta o Pupo che ci si poteva aspettare...

25 Apr 2009 | ore 11:23

ROMA (23 aprile) - Due ristoranti, una pizzeria e un pub del centro sono stati chiusi dalla polizia per carenze igienico sanitarie. Fra i locali finiti nel mirino c'è un noto ristorante della zona di piazza Navona, il Quattro fontane, frequentato da politici come il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, e da cantanti come Marco Carta e Pupo.

Il titolare del locale è stato anche denunciato per frode nell'esercizio del commercio perché serviva ai clienti pesce congelato spacciandolo come fresco sul menu. Quando sono arrivati i poliziotti per i controlli, alcuni camerieri hanno anche tentato di scongelare il pesce sotto getti d'acqua calda per non farsi scoprire ma inutilmente.

Il Messaggero, 23 aprile

25 Apr 2009 | ore 11:38

Già, il Messaggero fa giustamente un servizio al lettore e mette il nome del ristorante che truffa i clienti, è il QUATTRO Colonne, la Repubblica glissa, non si sa perché.
E voi guardatevi dal frequentare questo ristorante di truffatori.

25 Apr 2009 | ore 12:36

Meritorio l'articolo del Messaggero, che espleta il diritto / dovere di cronaca, fornendo al lettore il nome del ristorante che truffa i clienti: QUATTRO FONTANE (repetita iuvat).
Comunque, l'articolo contiene due errori gravi: definisce cantanti Marco Carta e Pupo.
Buon venticinque aprile !

25 Apr 2009 | ore 14:37

Ohibò, quasi non ci facevo caso... Ma Pupo è un buongustaio: è spesso a cena dal Cecchini...

25 Apr 2009 | ore 15:45

Marco Carta si accontenta di seadas...

25 Apr 2009 | ore 15:45

Scusi per la tardanza. Questo e vera desinformazione:

“[119] oloapmarchi | rispondi
immaginare i consensi manifestati attraverso mail, telefonate alle quali ho assistito dal gotha della ristorazione e del giornalismo italiano ed europeo.

non lo dubito, però tutto questo rientra nella categoria delle miserie umane
nella disciplina ''sputtanare a gratis e fottere colleghi'' noi italiani siamo campioni olimpici e sovente senza nemmeno essere sfiorati dal senso del ridicolo perché in Spagna tutto questo è già successo un annetto fa solo che l'attacco ad Adrià lo portò Santimaria, mica fichi e pizza, e la difesa immediata il primo ministro Zapatero e poco dopo 800 (ottocento) cuochi del paese intero. E da allora Santimaria non parla più.
Oloap”

Non e vero. Zapatero??, 800/8000?? Bah….E allora Santamaría parla, PARLA MOLTO CLARO E FORTE. E Paolo Marchi la sa molto bene.

Enzo Vizzari ha messo il dito sul polso, in La Repubblica: "Ma soprattutto si legge tra le righe della classifica il frutto di un ben orchestrato lavoro delle lobby delle diverse aree geografiche e dei gruppi di tendenza organizzati."

Paolo Marchi, Bonilli, Bolasco, etc. Voi sapete bene le lobby spagnolo, Ansón, Adrià, Arzak, e la sua forza. E anche la “omerta”…alla spagnola!

Italia ha piu stelle Michelin, prodotti, tradizione e innovazione. E anche, il lobby italiano: Perche “i Alajmo” sono in coda? La Spagna in i congressi diversi, admira molto a Massimiliano. La classifica e pura e facile matemática. Un altra volta, scusi questo italiano “macarronico”.

25 Apr 2009 | ore 18:17

Il 4 Fontane a Piazza Navona non mi sembra che esista.
Esistono il 4 Fiumi, il 4 Colonne (ristorante solo pesce) e i 3 Scalini, ma l'unico 4 Fontane a Roma credo sia il ristorante dei Fratelli Iannarilli in Via delle 4 Fontane, appunto.
Forse sarebbe il caso di capire meglio, ed eventualmente dare una informazione corretta, anche per non arrecare danno - nell'eventualità di un nome per un altro - ad altri ristoratori.

ps: un 4 fontane a Piazza Navona, che in realtà di fontane ne ha 3, inoltre non avrebbe neanche senso (a meno che non si conti anche la fontanella dell'acqua). :-)

25 Apr 2009 | ore 19:14

Vero, anche perché mi hanno appena detto che la notizia riguarda il 4 Colonne di piazza Navona.
Un vero corto circuito di comunicazione.

25 Apr 2009 | ore 20:15

Ce ne sono anche su al Nord che hanno questa pessima usanza... e qualcuno è pure molto conosciuto... che serve pesce anche durante il fermo pesca ad esempio...

25 Apr 2009 | ore 22:30

Poco furbi, potevano dire che il pesce era stato troppo nell'abbattitore, secondo la legge...

25 Apr 2009 | ore 23:51

e allora il discorso si amplia e si potrebbe parlare, in Penisola Sorrentina, anche dell'assenza sul menù scritto di piatti di datteri e taratuffi e la loro presenza in sola "trasmissione orale" a soli clienti "affidabili", in genere notabili del posto.

26 Apr 2009 | ore 00:34

Meditaziome:
''...Così, nelle cucine dei ristoranti è stato creato lo spazio per l’abbattitore, un congelatore che abbatte in tempi rapidissimi la temperatura del pesce, uccidendo il parassita.
Chi non usa questa pratica, ignorante o mascalzone che sia, mette a repentaglio la nostra salute. Si fa, ma non si dice: quanti clienti sceglierebbero un crudo di mare con la scritta in menù “pesce abbattuto”?
Peggio ancora per chi, affascinato dall’idea di regalarsi una cenetta a base di pesce crudo, va a comprarlo in pescheria. Certo, i controlli sanitari selezionano in maniera severa gli arrivi sui mercati all’ingrosso. Ma il rischio è reale, se il virologo barese Giorgio Chiriacò ha visto in questi anni aumentare i casi di anisakidiosi in maniera esponenziale, «e per questo è necessario informare correttamente, pur senza spaventare i consumatori»...''

http://cucina.temi.kataweb.it/?p=537

Direttore ci illumini...

26 Apr 2009 | ore 07:20

Meditazione seconda parte...''Dicevamo della tecnica dell’abbattitore di temperatura (esiste anche la versione domestica) per salvaguardare la qualità dei cibi per un lungo periodo. Ma allora - domanda - i cibi surgelati non sono freschi? Una vecchia e, permettetemi, idiota norma di legge prevede che nel menu siano indicati gli ingredienti congelati o surgelati. Tale norma risale ai tempi in cui la surgelazione forse non si sapeva neanche cosa fosse, e quindi sarebbe ora che tale norma venisse rivista. E spiego con una domanda a cui ognuno può rispondere da solo. E’ più "fresco" - nel senso che mantiene in maniera migliore le sue qualità di gusto ed organolettiche - un pesce comperato in pescheria o uno acquistato surgelato al supermercato? Vediamo cosa succede. Il peschereccio esce la sera (nel migliore dei casi), fa la sua pesca alle 2 di notte, rientra ed alle 4 il pescato viene conferito all’ingrosso. Alle 7, sempre nel migliore dei casi, è sui banchi del mercato per essere cucinato alle 11 del mattino. In totale passano 9 ore durante le quali un solo battere si è moltiplicato in misura esponenziale, tanto che metteremo in padella oltre 662.000 batteri. Prendiamo invece un peschereccio attrezzato per la surgelazione. Appena pescato il pesce viene selezionato, pulito e surgelato, il tutto forse in un’ora, durante la quale il nostro batterio si è moltiplicato in 8 batteri. Molto spesso il surgelato non ha bisogno di essere scongelato, e si può cuocere immediatamente. Compreso questo, rifaccio la domanda: è più "fresco" il pesce di pescheria o di supermercato? Ma l’abbattimento di temperatura non è solo in negativo (cioè sotto zero: la surgelazione), ma può avvenire anche in positivo, cioè ad una temperatura vicina alle zero, in genere a +3°+4°, per cibi da consumare entro una settimana. In questo caso posso preparare un bel pasticcio di lasagne per quaranta persone; metà lo servo subito e l’altra metà posso abbatterla in positivo e riproporla fra quattro o cinque giorni, sapendo che il gusto e tutte le altre qualità sono come se lo avessi appena cotto. Questo metodo è il più usato dai migliori ristoranti: nove dei primi dieci locali con le stelle Michelin hanno ed usano l’abbattitore. Il cibo è sempre perfetto e non esiste critico gastronomico che sappia cogliere la differenza tra un piatto appena fatto ed uno abbattuto e rigenerato a dovere. Tutto questo non è un segreto. Purtroppo sono ancora moltissimi i locali che per risparmiare qualche migliaio di euro giocano con la salute dei clienti.

http://www.bistrotchezmaurice.com/2007/08/19/con-laiuto-della-tecnica/

26 Apr 2009 | ore 07:27

Io, ingenuamente, pensavo che gli abbattitori fossero comuni nei ristoranti, tanto quanto i frigoriferi nelle case di ognuno di noi. E' un apparecchio che permette sia di mettere al sicuro dal punto di vista sanitario i clienti, sia di migliorare la qualità delle preparazioni. Non è così diffuso ?

Per l'anisakis: verissimo. è obbligatorio per legge surgelare alcuni pesci (se non ricordo male 48 ore), e' vietato servirli freschi.

26 Apr 2009 | ore 09:41

E l'asso nella manica di Bonilli fu Paolini e Radio 24... Bravo, Bravo, bravo!!!

26 Apr 2009 | ore 10:31

Ohibo'... ma non ricordo il Gastronauta quando vada in onda: in diretta... Io ne ho ascolato un pezzetto poco fa... E sembrava proprio un programmino con la ''regia'' di Bonilli... bravo, bravo, bravo!

26 Apr 2009 | ore 11:08

Credo che fosse ieri alle 11... purtroppo non sono riuscito ad ascoltarlo. Ieri sera cmq Bottura mi disse di aver molto apprezzato la trasmissione e l'intervento di Bressanini. Spero di riuscire a trovare qualcosa sul web.

26 Apr 2009 | ore 11:43

ma non mi risulta che nei ristoranti pluristellati ci sia scritto prodotti surgelati o abbattuti ,cosa dice la legge? so che (aimè) le regole cambiano in base alle regioni ma una linea guida generale ci sarà pure...
sarebbe molto interessante saperlo.

26 Apr 2009 | ore 14:06

quali pesci e' obbligatorio abbattere per evitare il virus? so delle acciughe ....

26 Apr 2009 | ore 14:08

Domanda per l'ottimo Bressanini: il signor Federico di San Giorgio mette il link che porta ad un post di Licia Granello dove troviamo un commento, quello di Red Chef, dove si afferma che il batterio anisakis a temperature molto sotto lo zero viene solo ibernato ma non ucciso e che una volta tornati a temperatura vitale (indicata in + 6°) esso torna a nuova vita.
Ora, dato il rigore scentifico che sempre accompagna i suoi interventi, ed il fatto che credo sia il più adeguato a rispondere alla mia domanda le chiedo: cosa succede in realtà? A meno 20 Il battere muore o no? Una volta a +6° abbiamo ancora lo stesso problema di prima? Grazie dell'attenzione, confido in una sua risposta.
Dario Pedroni

26 Apr 2009 | ore 14:26

Pedroni e altri: l'anisakis non è un batterio.
E' verissimo che i batteri non vengono uccisi dalla surgelazione ma si mettono a "dormire" :-)
Infatti l'abbattimento veloce serve a evitare che proliferino i batteri, non a ucciderli.

L'anisakis invece è un parassita, una larva. Un vermaccio insomma e se non vi fa troppo schifo guardate qui http://www.ceirsa.org/ANISAKIS.htm
lo si trova anche in aringhe, sgombri, merluzzi e acciughe. Surgelarlo per un certo numero di ore permette di uccidere la larva.

Qui c'è una rassegna stampa dal sito del sindacato veterinari su casi recenti http://www.sivemp.it/index.php?a=rassegna&prid=403#rass_id_2389

Anche se sono tristellati, sono fuorilegge se non surgelano certi tipi di pesce (bisognerebbe andare a vedere il regolamento UE citato in uno dei link che ho messo per avere l'elenco completo)

26 Apr 2009 | ore 15:38

HO risposto ma ci sono due link e l'antispam me lo ha catturato :-) Aspettiamo che il padrone di casa lo sblocchi :-)

26 Apr 2009 | ore 15:38

Preciso, chiaro ed esauriente come sempre. Molte grazie!

26 Apr 2009 | ore 16:37

Questa invece è l'ordinanza ministeriale del 1992.

http://it.nntp2http.com/hobby/cucina/2008/02/43faf147c8a92d7dd5426a77c9c8ad35.html

Burocratese a parte, la legge prevede
1) la conservazione ad almeno -20° per almeno 24 ore.
2) nessun obbligo di indicazione nel menu se l'abbattimento e la conservazione viene effettuata dal ristoratore. Il ristorante ha l'obbligo di indicazione solo nel caso in cui un alimento sia stato acquistato già surgelato.

26 Apr 2009 | ore 16:39

mi pare piuttosto chiara L'ordinanza
quindi abbattere si deve e si puo' non indicare in carta che il pesce e' stato surgelato ,a patto che il pesce sia di fresco e di provenieza certa.
E' corretto?
questo e' il motivo per cui i ristoranti non segnalano la presenza di pesce "abbattuto" o "surgelato"

26 Apr 2009 | ore 19:14

Grazie Dario

26 Apr 2009 | ore 19:15

Esatto.
Per precisare ancora, il famoso asterisco che indica che si è in presenza di alimenti surgelati, va apposto solo se l'alimento è stato acquistato già surgelato.
Vado alla Metro, compro una busta di filetti di sgombro (?) surgelati (o porcini, o olive ascolane,...) e sono obbligato a indicarlo sul menu. Questo obbligo di avvertimento al consumatore esiste qualsiasi sia l'utilizzo che di quel prodotto io voglia fare. Sia che voglia consumarlo cotto sia che voglia servirlo crudo. Anche se si tratta di pesce, avendolo già acquistato surgelato, non sono più obbligato a conservarlo a -20 per almeno 24 ore ma posso scongelarlo e servirlo immediatamente.

Se invece compro materie prime fresche non devo mettere nessun asterisco.
Nel caso del pesce, solo se intendo servirlo crudo, scatta però l'obbligo di conservazione per 24 ore a -20° per debellare le larve di anisakis. Nulla va comunque indicato sul menu.


Due note:
1) abbattimento e surgelamento non sono sinonimi.
L'abbattimento è solo l'atto di ridurre velocemente la temperatura di un cibo per abbreviare il più possibile la possibilità di proliferazione batterica.
Ad esempio questa operazione può anche interrompersi quando l'alimento raggiunge i 3/5 gradi per poi conservare lo stesso in frigo.

2) l'obbligo di indicazione sul menu risale a tempi in cui i processi di surgelazione industriali erano ai primordi e la materia prima utilizzata non era la migliore. Di qui la percezione negativa che il consumatore ha per qualsiasi alimento acquistato surgelato. Oggi andrebbero riviste un po' di cose. Ma questa è un'altra storia.

26 Apr 2009 | ore 22:16

caro bonilli prima di diffasmare come ha fatto lei il nostro ristorante si informi bene di ciò che è successo lei è un diffamatore la realtà è che siccome rompevamo le palle a troppi ristoranti si sono vendicati così solo perchè lavoravamo e le assicuro che di pesce surgelato non cè nè mai stato ci venga a trovare ne è stato sequestrato alcun tipo di pesce ma sono stati fatti solo dei lavori di messa a norma del locale essendo un locale storico mi dispiace per la sua ignoranza la aspettiamo cmq visto che non abbiamo mai chiuso per quel motivo diffamante che lei accentua ma solo per lavori di manutenzione e messa a norma,saluti lao tocchio uno dei soci.

16 Mag 2009 | ore 10:49

perchè striscia non interviene alle cose serie , io più volte mi sono messo in contatto ma mi sembra una messa in scena questa di striscia o pubblica solo quello che più interessa come anche le iena ma non si può essere così indegni eppure ci sono problemi seri qui in calabria ma nessuno ne vuole parlare come si spiega tutto , ma questa gente vuole solo rinchiusa nelle miniere ai lavori forzati non pensate ,

19 Gen 2011 | ore 15:32

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