28
Mar 2008
ore 06:59

Farsi male

< >

Bastava non sottovalutare il problema. Bastava drizzare le antenne quando la scorsa settimana l'Independent aveva sparato ad alzo zero sull'Italia parlando di mafia, mozzarella e diossina. Bastava rispondere con cifre e dati al blocco della mozzarella in Corea e poi in Giappone dicendo che il problema esisteva ma era stato individuato e circoscritto. Bastava rispondere con dati e cifre precise a Bruxelles che chiedeva come, quando e in che modo era stato bloccato tutto il latte contaminato.

E invece abbiamo pensato che anche gli atri si comportassero come si sono comportati i nostri amministratori a tutti i livelli e così adesso affrontiamo la crisi qui, in Europa, e se facciamo un altro passo falso vedremo bloccate tutte le nostre esportazioni di mozzarella. 

commenti 46

Mi sono posto la domanda: se fosse accaduto per il Parmigiano Reggiano ci si sarebbe comportati allo stesso modo?Secondo me no.
Il sud è considerato una parte del paese indifendibile e così si butta a mare l'impegno e l'entusiasmo di tante persone che fanno bene il loro lavoro.
Lo stesso discorso lo ritroviamo pari pari per il turismo in queste zone che non è valorizzato in alcun modo ed i risultati si vedono
Siamo facilmente vulnerabili perchè noi per primi a livello politico consideriamo i nostri prodotti come le tante opere d'arte buttate nei ballatoi dei musei in attesa che dal cielo arrivi qualcuno a riconoscerne il valore,salvo poi disperarsi quando vanno distrutte.
All'estero lo sanno,quando fanno questo tipo di campagne vanno sul velluto.

28 Mar 2008 | ore 08:58

Direttore, ha perfettamente ragione. Bastava non sottovalutare il problema. Ma non settimana scorsa.

Una ricerca condotta dall’Ispaam-Cnr negli allevamenti di Napoli e Caserta nel Maggio 2007 segnalava un rischio per la catena alimentare. "La diossina, provocata dalla bruciatura dei rifiuti, contamina acqua, terreno e piante, passando in latte e carne."

Questo accadeva un anno fa.

Ma come al solito si gioca allo struzzo, si scaricano un paio di barili e poi, voilà, la colpa è dei giapponesi che ci boicottano e dell'Europa che non ci capisce

Come rinfacciare adesso agli altri Stati un problema che abbiamo irresponsabilmente
lasciato lievitare?

28 Mar 2008 | ore 09:22

Non voglio fare il dietrologo da strapazzo, ma non sarà che nello scandalo mozzarella, sul come è italianamente lievitato, senza contromosse serie e autorevoli, contrastato solo con comparsate folcloristiche o allarmistiche, c'entra la campagna elettorale? Non ci sarà una volontà precisa di screditare il Sud e la Campania in particolare? Dopo i rifiuti, dopo le fantomatiche cordate italiane per Alitalia, ora la mozzarella. Si butta via il bambino con l'acqua sporca in una sorta di cupio dissolvi che non può non avere ripercussioni elettorali di tipo qualunquista.

28 Mar 2008 | ore 10:14

Io per ora vedo che negli ultimi due giorni anche quelli che avevo quasi convinto che ci fosse mozzarella e mozzarella ora mi stroncano dicendo: "ma non li guardi i telegiornali? E' evidente che non ci si può fidare a mangiare mozzarella!"
Io in effetti di telegiornali ne guardo pochi e se leggo qualcosa di allarmistico cerco di confrontarlo con altre fonti. Ho provato ad ascoltare e dai grandi media non ho sentito dire neanche una volta il numero di produttori totali e quelli NON coinvolti, né il fatto che le zone di produzione sono varie, né informazioni utili a capire la situazione reale.

L?unica cosa che ho sentito sono vaghe difese...noi i controlli li facciamo, noi non c'entriamo, certo ci sono cose da appurare, le percentuali di diossina perç basse...ed è ovvio che poi non si fida quasi nessuno!

Stamattina quando ho detto per l'ennesima volta "bé ma riguarda solo una piccola parte di produttori" mi hanno risposto "sì ma chissà chi ha fatto i controlli, non ci si può mica fidare di quello che dicono".
E io ho pensato: se noi italiani diamo per scontato che in Italia siamo truffatori e falsificatori e non ci possiamo fidare, figuriamoci cosa possono pensare all'estero, ormai!!

28 Mar 2008 | ore 10:48

ANSA: TOKYO - Le autorità sanitarie giapponesi hanno autorizzato lo sblocco parziale delle mozzarelle italiane ferme da giorni alle dogane degli aeroporti di Tokyo e Osaka: nel corso della nottata sono state sdoganate tutte le partite di mozzarella, sia di bufala che di mucca, non provenienti dalla Campania.
Lo riferiscono oggi fonti dell'Ambasciata d'Italia a Tokyo.

Insomma, hanno sbloccato le mozzarelle che non sono mozzarelle.
La beffa dopo il danno.

28 Mar 2008 | ore 10:57

.....Se tali misure saranno di nuovo considerate "inadeguate", la Commissione "prenderà in esame la proposta di misure di salvaguardia (leggi embargo n.d.r.) per i prodotti lattiero-caseari originari della regione Campania"....
Non preoccupiamoci più di tanto. Per le non-mozzarelle rimetterci saranno solo le tante realtà oneste, quelle che lavorano sodo e bene, quelle non protette dallo stato perché non hanno referenti o commistioni o pacchetti voti o una notevole forza lavoro da ascoltare. Gli altri, quei pochi che hanno creato il problema, i "galantuomini" troveranno di sicuro il modo con qualche giro di fatture o falsificazione di documentazione di far traghettare la produzione come proveniente da lidi sicuri anche se impropri. Poi fra qualche anno un magistrato indagherà qualche politico stigmatizzerà, qualche altro si indignerà e, sicuramente la stampa avrà di che scrivere e vendere. Risultato, sempre uguale e scontato, la perdita di un altro punticino del nostro “coefficiente di affidabilità” presso un mondo esterno che non sarà certo scevro da problemi ma a cui si danno alibi continui per sollevare e puntare l'indice sui nostri.
Poi ci sono le ipocrisie: ci fa specie la diossina che peraltro è presente in ogni grasso animale e, nel caso della mozzarella, ai valori massimi consentiti comincia ad avere effetti sull’organismo dopo averne mangiati dai sei ai sette chili in un sol colpo (fonte prof. Cannella GRRai ore 7.30). Ci siamo paralizzati per la mucca pazza o per l’aviaria quando godevamo (e godiamo) di un sistema di controllo veterinario fra i più sicuri al mondo mentre continuiamo a seguire la deriva alimentare degli eccessi di grassi, zuccheri, proteine che a lungo termine tanto incide sulla salute e sulle tasche del Sistema Sanitario. E si potrebbe continuare ad libìtum con scandali e scandalismi veri, presunti, gonfiati o insabbiati. Forse più che ad una questione tecnica siamo di fronte, come dice Gumbo, ad una incapacità comunicativa, ad una spiccia generalizzazione amplificata da una innata propensione scandalistica sia individuale che giornalistica che pontifica currènti càlamo, da una elefantiasi della burocrazia che non interviene sul nascere dei problemi, da una “costante italica” tesa più ad allargare le braccia piuttosto che al fare in una sorta di disillusione collettiva nella quale, peraltro, ognuno di noi trova giustificazione ai propri limiti o, peggio, incentivo alle proprie malefatte.
Piermiga, un non ancora disilluso

28 Mar 2008 | ore 11:17

Bastava saper comunicare, bastava sapersi muovere, bastava capire e prevenire, mai negare le evidenze ma dimostrare che la situazione è sotto controllo. Ho il terrore che sia la punta icerberg, rischieremmo molto di più. Bastava anche capire che i prodotti agricoli o tipici arrivano di un dato territorio, da un dato ambiente non sono avulsi da questo. La politica? Piuttosto che fare vedere Mastella, che mangia la mozzarela di bufala e dice "quanto è buona", si poteva fare decisamente di più!

28 Mar 2008 | ore 11:25

Produttori, zone di produzione? Ma cosa gliene importa alla gente! La mozzarella è mozzarella, è tutta uguale figuriamoci. Siamo solo pochi snob con la puzza al naso che cercano, differenziano, imparano. O bianco o nero. Eppoi basta apparire in tv e mangiare mozzarella per tranquillizzare (ma di che) il consumatore. Cosa sono dignità, lavoro, rispetto, regole, dati, autorevolezza ? Niente, allargano le braccia, chiamano la banda folcloristica e ballano.
Mi dispiace dire queste cose, ma non ho altre risposte alla incapacità, alla rassegnazione: bastava così poco e invece ci siamo fatti travolgere ancora una volta.

28 Mar 2008 | ore 11:31

-La Francia blocca l'importazione di mozzarelle italiane-
Il governo di Parigi ha chiesto alle imprese francesi di "bloccare immediatamente" la mozzarella al latte di bufala proveniente dalla Campania. Lo ha annunciato il ministero dell' Agricoltura.
Il blocco delle vendite e' stato deciso dal governo francese "tenuto conto dei dubbi espressi dalla Commissione europea sulle misure prese dalle autorita' italiane per garantire la qualita' dei prodotti commercializzati".
Il ministro Barnier ha chiesto agli operatori di "bloccare immediatamente i prodotti interessati nell' attesa di informazione complementari" per impedire che siano venduti.
 "Nei prossimi giorni e in relazione al principio di precauzione saranno eseguite delle analisi su delle partite di mozzarella di bufala provenienti dalla Campania", ha concluso il ministro.
I  carabinieri del Nas, intanto, continuano ad acquisire le autocertificazioni dei caseifici delle provincie di Caserta, Napoli ed Avellino. Qui, sono stati trovati indici di diossina superiori al limite previsto. Il Nas potrebbe anche effettuare ulteriori prelievi di latte e mozzarelle in situazioni in cui si dovessero registrare evidenti irregolarità.
Altre otto aziende nel casertano, coinvolte nei controllo dello scorso 19 marzo, potranno però riprendere la produzione. L'esito delle analisi sui campioni prelevati ha dato valori nella norma sia per la diossina che per il pbc. Le aziende operano nel distretto dell'Asl Caserta.
(RAInews24, 28/03/08 ore 11:37)

28 Mar 2008 | ore 11:51

Vorrei aggiungere un dato che magari a qualcuno potrebbe non essere arrivato.
Fare le analisi per cercare la diossina costa oltre 1000 euro per campione... immaginate quindi quale possa essere uno dei principali ostacoli?
I laboratori interni normalmente cercano aflatossine, pesticidi, metalli pesanti etc etc...
Non si potrebbe intanto fare si che queste analisi costino meno?
Si deve sempre lucrare sulle disgrazie altrui?
ciao,
claudio

28 Mar 2008 | ore 12:26

Ieri il TG 3 della Puglia ha reso noto che le centraline di rilevazione della diossina a Taranto hanno rilevato valori molto alti....generati dalla locale acciaieria.
Tutti sanno che quell'acciaieria, la più grande d'europa, è da anni una bomba ecologica in continua esplosione anche per la sua posizione ormai dentro la città. Provate a guardare Taranto da lontano, una cappa di fumi di vario colore la copre perennemente. Il problema sanitario è enorme ma dà lavoro a parecchie migliaia di famiglie...che fare?

Ciao

28 Mar 2008 | ore 12:31

Be' ci consoleremo con le mozzarelle di bufala dell'Australia, della cina, della Galizia ecc. ecc. e come successo per la mozzarella tout-court anche quella di bufala perderá il suo legame indissolubile con l'Italia...Tra le principali ragioni a mio avviso: l'Italia é il paese dei furbetti e del chissenefrega, all'estero godono delle nostre disgrazie e ci considerano imbroglioni per antonomasia quindi non ci aiutano di certo quando capitano cose del genere e se devono parlare male dell'Italia non si tirano certo indietro, l'Italia é un paese privo di una identitá nazionale difesa a 360 gradi da tutti (Chavez quando accusó Aznar di essere un fascista, ricevette la risposta stizzita di Zapatero: "Aznar fu eletto democraticamente", da noi destra e sinistra si sarebbero fregate le mani), l'Italia é un paese in crisi e in decadenza e non c'è autoritá sanitaria, controllo, classe politica che possa cambiare questa tendenza. mettiamocela via, dovremo aspettare tre o quattro generazioni per risalire la china, finché a Treviso una persona scura di pelle verrá insultata per strada solo per il suo colore, finché metá della popolazione é analfabeta informatica, finché le signore Santanché si potranno candidare alla presidenza di un governo di una Repubblica democratica, finché ci sará gente pronta a guardare solo al proprio orticello ed interesse, finché non saremo piú quello che siamo oggi, e questo potrá accadere solo fra decenni, siamo destinati a perdere in tutto. Al varco ci aspetta il Portogallo che fra poco ci supererá in pil e in cucina (vini, olio, pesce portoghesi...che goduria), poi toccherá alla Grecia e quando noi rialzeremo la china allora la miglior mozzarella del mondo si fará giá a Santiago, a Pechino, a Buenos Aires...

28 Mar 2008 | ore 13:04

E' chiaro che il problema sta nel fatto che abbiamo una credibilità vicina allo zero. Fosse successo lo stesso con dei prodotti provenienti da altri paesi più credibili probabilmente il problema sarebbe circostritto. Invece nel caso nostro non si fidano e bloccano tutto. Dopo le immagini della monnezza, come si può dare torto se dall'estero pensano "se non sono in grado di garantire la pulizia dello spazio dove vivono, come possono garantire i controlli?".
Visto che tra poco si vota, sarebbe bene che i campani, ma non solo, riflettessero bene su chi mandano ad amministrare la loro terra.

28 Mar 2008 | ore 14:53

ho appena letto le dichiarazioni di Vannullo, a lui le mozzarelle le compra Berlusconi "perciò sono buone", con tutto il rispetto cosa c'entra ?, Probabilmente come dice lei Bonilli, in questa polemica non è estranea la politica. Certo che invece che aiutare, tutte queste voci e interventi creano ancora più confusione e seminano dubbi. Che mancanza di saper fare comunicazione!

28 Mar 2008 | ore 16:19

Mi dispiace vedere che l'apparato produttivo, e quindi le occasioni per mantenere il livello
occupazionale in Campania, si stia pericolosamente sgretolando ogni giorno di piu'.
Se in questa regione si trascurano i comparti agricoli e caseari e si lasciano sviluppare
le 'colline' di rifiuti, anche il turismo in luoghi immuni da questi problemi ne risentono.
Il problema dei rifiuti e dello smaltimento e' strettamente legato alle produzioni agricole
e casearie e l'agro casertano e' un vero vulcano da questo punto di vista.
Per le mozzarelle di bufala la presenza di inquinanti nei pascoli, mi dispiace dirlo, e' notizia
gia' di 3/4 anni fa ed ora le irregolarita' sono lampanti con l'irrisolta questione dei rifiuti
e del loro smaltimento. Vi assicuro che cio' si puo' vedere nei servizi televisi e leggere
sui quotidiani non riesce di sicuro a rendere la drammaticita' della situazione.
Le cause e gli attori sono molteplici e a tanti livelli ... la speranza rimane solo perche'
i tempi per risolvere i danni saranno comunque lunghi.

28 Mar 2008 | ore 16:50

Direttore per sdramatizzare...non me ne voglia ;))

Pizzaiuo' m' h 'a fa' ' na pizza
muzzarella e pummarola...
Ma ll he 'a fa' cu 'e mmane,'o core
e...'a fronda e vasenicola.
Falla bbona!
Mana grassa a mozzarella,
mitte ll'uoglio, mitte 'o ssale...
Falla fa' chiù arruscatella:
quanno è cotta nun fa male....
. cotta bbona!
E vullente,a' dint' 'o furno,
nun l' he 'a mettere 'int' 'o piatto
ca si no perde 'o sapore...
Io m' 'a piglio e a chievo a libretto...
Quant'è bbona!
E cu famma e devuzione
magno primma 'o cornicione...
'O profumo è sapurito!
Mentre magno sto abboccato
p' 'o....vestito..
Comme coce! e quat'è bella!
Comme fila 'a mozzarella!
Muorzo a muorzo 'haggio magnato.....
Pizzaiuo' he 'a campa' cient' anne!
Pizzaiuo' me so' sfizziato!!!.....

28 Mar 2008 | ore 17:11

-FACCIAMOGLI MALE-
Si potrebbe fare una class action produttori-consumatori contro Bassolino e Iervolino e chiedergli i danni.
Vuoi vedere che improvvisamente spariscono?

28 Mar 2008 | ore 17:33

Io ho scritto la mia opinione sul mio blog e su quello di Bassolino che nel frattempo difende le mozzarelle a Bruxelles

28 Mar 2008 | ore 18:07

Ho sentito parlare di un film (documentario?), tale "Biutiful country" (biutiful scritto così) su livelli e topografia degli inquinamenti in Campania. Se ne sa qualcosa?
Saluti
Pier

28 Mar 2008 | ore 18:23

Che strano che il nanozzo non abbia proposto una cordata salva-mozzarella...Vannulo, PierSilvio, Benetton con una spruzzata di Vanna Marchi...

28 Mar 2008 | ore 19:15

@Piermiga: l'ho visto proprio ieri sera al cineforum "Biutiful cauntri". Allucinante. Roba che ti passa la voglia di acquistare ogni prodotto campano sull'onda dell'emotività.
Si vedono agnelli morire *ogni giorno* per l'inquinamento dell'acqua e del suolo. Discariche abusive di prodotti tossici davanti a oasi naturali. Non è un problema di "azienda cattiva che produce mozzarelle cattive", è un problema di mancanza di controllo del territorio, che in quella zona porta a inquinare l'ambiente, con conseguenze su tutta l'agricoltura.
Se controllassero anche gli altri prodotti salterebbe tutto in aria.
Una produttrice di formaggio si lamentava che l'ASL le ha consegnato le analisi sul contenuto di diossina del latte di pecora che produceva 9 mesi dopo il prelievo!! E nel frattempo lei il latte lo ha venduto, lo ha dato ai figli, ci ha fatto il formaggio. Ora gli abbattono le bestie. Ma l'inquinamento resta.

Avessimo avuto gli inceneritori forse (forse) non finiva così. Ringraziamo i Verdi e il ministro Pecoraro Scanio.....

28 Mar 2008 | ore 20:08

@ dario
non sei tanto maldestro da non sapere quale altro "paccotto" era stato preparato con quel ferrovecchio dell'inceneritore di Acerra e con le ecoballe di tal quale da bruciare al posto del cdr.
Quali reazioni chimiche e fisiche sarebbero avvenute lì dentro sei tu l'esperto a dirlo.
Piuttosto quest'ammuina non porterà a nulla di buono: chi ha sbagliato, chi non ha controllato, chi non ha bonificato temo che non pagherà.

28 Mar 2008 | ore 20:42

@tommaso: Non mi riferisco ad un inceneritore "in particolare" ma all'opposizione dissennata contro il *concetto* stesso degli inceneritori.
Opposizione che è stata portata avanti, politicamente, in molte regioni d'Italia.
Un inceneritore, come una centrale nucleare, può e deve funzionare bene. O ci vogliamo rassegnare a dire che in campania nulla può andare come dovrebbe?
Io ho un inceneritore a 20 Km. E non ho il percolato.

28 Mar 2008 | ore 21:27

Dario d'accordo! Non sono tra quelli che si disperano soltanto. Anzi! Purtroppo chi ha causato tutto questo casino ha la faccia tosta ancora di dire: quando mai! Balle.
E di sprecare ulteriore danaro (in ingente quantità) per sortite pubblicitarie demagogiche e fuori luogo.
Che non affrontano la sostanza del problema.
Della diossina come della mozzarella.
E di tutto quello che sento nell'aria c'adda venì ancora!

28 Mar 2008 | ore 22:27

Le notizie oramai si accavallano: anche a Taranto la mozzarella é contaminata dalla diossina, così come i molluschi della laguna di Venezia per non parlare degli abitanti di Porto Marghera e di Marigliano che, fatte le analisi, risultano aver assorbito livelli di diossina 300 o 500 volte superiori alla norma. Chi sapeva dei siti di sversamento ha fatto finta di non vedere, ma loro non si ammalano mai?

29 Mar 2008 | ore 09:41

@Dario: grazie (vedo che anche cauntri è italianizzato!).

Abbiamo capito che è un'Italia da ripulire (e non solo dai rifiuti). Abbiamo capito che bisogna anche sporcare meno (per pulire meno). Abbiamo inoltre capito che non si può vivere di soli niet ambientalisti senza concertare con quanto di meglio la tecnologia dispone. Vorremmo (e dovremmo) infine capire tutti che il vero problema (e mission e messaggio di una qualsiasi organizzazione ecologista e preferirei pure di tutto l'arco costituzionale) è quello di instillare la cultura del rifiuto a partire da qualsiasi residuato di produzione, al packaging, fino ad arrivare ai microcomportameti individuali. Vedo giusti accanimenti contro lo scandalo di turno da parte di chi poi getta la cicca dal finestrino, non fa otto passi in più per raggiungere un cestino, versa tranquillamente oli (di cucina e non) nella tazza del gabinetto, non persegue una seria raccolta differenziata e si potrebbe continuare per pagine intere. La civiltà è prima di tutto questo: rispettare il prossimo e l'ambiente in cui si vive e se si viaggia per il mondo, Italia compresa, si vede che è possibile farlo e soprattutto DOVE lo si fa . Il ripulire poi è questione di organizzazione, lungimiranza politico-amministrativa e tecnologia. Viviamo in uno stato dove, purtroppo quest'ultima è tanta ma le prime languono.
Saluti
Pier

29 Mar 2008 | ore 10:22

Dirò pure che la questione dello sporcar meno sarebbe meno ingombrante se ci fosse un discreto ed educato controllo reciproco.
Mi trovavo ad Innsbruck ed estraendo il "tacco" portamonete dalla tasca mi cadde un fazzoletto di carta. Fatti pochi passo mi sentii toccare sulla spalla da un rubicondo tirolese che mi indicava il corpo del reato pur senza austriaca severità vista l'involontarietà del fatto che aveva sicuramente notata. Un sorry, la raccolta, il cestino. Nella maggior parte dei casi a ruoli invertiti qui mi sarei beccato come minimo un "fatti i c...i tuoi.
Pier

29 Mar 2008 | ore 10:32

Sporcare meno sarebbe il minimo, quantomeno per educazione. Ma qui si parla di rifiuti tossici industriali (amianto, pcb, metalli pesanti, oli minerali, etc.) che da anni sono vietati per uso e commercio, ma che per anni sono stati sotterrati in Campania o versati nelle acque dell' Adriatico. Solo le operazioni di bonifica costerebbero centinaia di miliardi di euro e decenni di lavori, senza contare i risarcimenti per le persone decedute. Quale governo é in grado di fare una cosa simile?

29 Mar 2008 | ore 11:00

E' retaggio dei paesi industriali soprattutto quelli emergenti che non vanno tanto per il sottile nell'aggiungere costi per un coerente equilibrio fra produzioni/emissioni. Noi abbiamo trascorsi pesanti ed aree che hanno pagato più di altre ma non è con l'allargare le braccia o, peggio, perseverare, che si risolvono i problemi che, come tutti i problemi, hanno soluzione attraverso indagini di fattibilità, progetto industriale, analisi dei costi/benefici, limiti fisiologici e contenimento dei rischi. I soldi non sono mai stati l'ostacolo primario anzi un investimento del genere, se ben organizzato, potrebbe essere mezzo di rilancio di una regione intera con posti di lavoro, circolazione di denaro, rinvigorimento di un'economia tutta. La questione è di fare le cose in modo che il saldo inquinante fra energia che si deve produrre per ripulire ed inquinamento rimosso sia il più positivo possibile: per il resto non è quanto tempo o denaro ci vorrebbe semmai dove quest'ultimo andrebbe a finire. Parliamoci chiaro il vero problema è ed è sempre stato questo
Pier

29 Mar 2008 | ore 11:25

@Piermiga
La tua teoria ha valore sulla carta, ma nella realtà ci troviamo di fronte a milione di metri cubi di terre e di acque da spostare e stoccare da un'altra parte. Il danno c'é già, io non alzo le braccia. Riporto che ci sono paesi campani con un ammalato di cancro per famiglia grazie a dei farabutti (camorra) che non andranno mai in galera. Adesso che abbiamo buttato (noi contribuenti) miliardi di vecchie lire solo per la spazzatura campana che Bassolino non ha mai voluto/saputo trattare, che facciamo davanti a miliardi di euro da spendere per i rifiuti industriali? Paghiamo di nuovo noi o paga Bassolino? E dove li mettiamo, nel giardino di casa sua? Questa é un'emergenza nazionale....

29 Mar 2008 | ore 11:45

Ma i campani? Non ho mai sentito dire a nessuno di lor: e' anche colpa nostra, perche' abbiamo permesso ad una classe politica inetta di amministrare il territorio in cambio di clientele, perche' non abbiamo in generale abbaastanza senso civico da avere a cuore le risorse di tutti, perche' a molti di noi evidentemente fa comodo vivere in una situazione cosi', perche' alla fine e' vero il detto che gli amministratori sono una espressione di chi li elegge."
Mai sentito? Io no. Al piu' ho sentito proteste generiche contro "i politici". Ma chi ce li ha messi quei politici se non le stesse persone che ormai da decenni si vedono il loro ambiente sociale, culturale e naturale assolutamente devastato?
Come mai quello che e' posibile in tutte le parti del mondo civile, come la gestione di un problema come la monezza, e' impossibile in Campania? I campani se lo dovrebbero chiedere con impieta'.

29 Mar 2008 | ore 14:39

La Francia ha fatto marciaindietro, la Commissione Europea ha approvato le nostre iniziative, il Giappone ha rialzato le saracinesche.
Tutto a posto?
Assolutamente no, anzi tutto va male perché finita l'emergenza internazionale continuerà la normale emergenza nazionale che va avanti da un decennio e che ha visto una porzione della Campania diventare discarica nazionale.
L'emergenza rifiuti non viene risolta perché in campagna elettorale nessuno vuole mettersi contro le popolazioni. Dopo nessuno la risolverà perché sono necessarie decisioni drastiche e ingenti capitali e là dove arrivano soldi dello stato arriva la camorra.
Insomma, un enorme dramma quasi senza soluzione.

29 Mar 2008 | ore 15:45

D'accordo e condivido, direttore.
Le dico di più. Berlusconi e Bertinotti tutto sommato avevano poco da cambiare da queste parti.
Il guaio, almeno dal mio punto di vista, è che Veltroni se l'è presa soltanto con il vecchio De Mita. Il resto sta tutto lì.
Anzi qui.!
Ma siamo testardi e osiamo sfidare.
Lei a città del Gusto a Napoli e noialtri nei dintorni.
Auguri a tutti quelli che credono ancora di farcela.

29 Mar 2008 | ore 19:05

per Gianpaolo concordo sul fatto che i campani, e anche quelli che frequentano il forum GR,
non abbiano mai parlato anche la loro parte di colpe su come vengono viste e gestite le
risorse comuni come l'ambiente, nonche' sull'operato degli amministratori pubblici ai vari
livelli; pero' credo che spesso questo vada letto fra le righe degli interventi a meno
che qualcuno non abbia esplicitamente difeso la popolazione e i politici (qui le parti
non contano) ricorrendo alla classica argomentazione che la maggior parte di chi ci vive
cerca di condurre una vita dignitosa e non ha contribuito alla 'distruzione'.
Come campano mi auguro che si riesca ad uscirne, ma temo che ancora una volta passata
l'emergenza si tendera' a dimenticare il prima possibile cio' che ci circonda e magari
qualcuno si felicitera' del fatto che i propri interessi economici/politici non siano stati
intaccati

29 Mar 2008 | ore 20:49

Non farò mai polemica. Non mi piace. Ma santo dio:
@ campani come me:
siamo sinceri. Il problema vero è Napoli con parte della sua provincia. Oggi sono stato nel salernitano. Ieri in irpinia. L'altro ieri nel sannio. Ho visitato dei posti bellissimi e ho mangiato da dio. Li ho invitati alla secessione. :(
@ non campani:
ma credete veramente che non ci sentiamo male ad essere così, seppure sub limine, offesi? Spesso con colpa e altrettanto spesso senza colpa?
Diceva mia nonna: a Maronna v'o rennne! (la Madonna ve lo renda!)

29 Mar 2008 | ore 22:30

Offendersi è legittimo e doveroso, segno di orgoglio e testardaggine. Non si può generalizzare: i campani , i napoletani... Ho però la sensazione, e lo domado agli amici napoletani, che a Napoli sia più evidente che altrove una spaccatura, una divisione tra classi sociali: la borghesia, gli intellettuali, certi quartieri della città, appaiono scollegati dal resto della popolazione. Da una parte idee e intraprendenza, dall'altra rassegnazione e indifferenza. Da un lato Marinella, Onorato e dall'altro i ragazzi che si consegnano mani e piedi alla malavita. Un gruppo che tira, ti volti e vedi che nessuno ti segue: perchè, se vero, nella stessa città non si sono trovati stimoli, convenienze, sogni comuni, da perseguire tutti insieme o il più possibile insieme? Non è questione di colpe, troppo generico e ingiusto appiopparne di qua e di là, ma c'è un qualche motivo storico, sociale ( la camorra?) che impedisce una piena e unitaria ripresa, ogni volta, di una intera città. Napoli è grande in tutti i sensi, la sua bellezza è fatta anche di chiroscuri, di contrasti; ma deve essere sempre così?

29 Mar 2008 | ore 23:41

@Fabrizio. Come sarebbe a dire che non è questione di colpe? E' proprio tutta lì la questione. E la colpa dio chi è? Questa è la mia classifica:
1) Amministratori. E' ovvio.
2) Cittadini che li votano. Altrettanto ovvio.
3) Criminalità
4) Mancanza di senso civico.
5) Mancanza di orgoglio.
E proprio qui mi verrebbe da rivolgermi ai campani. Posto che siete voi i primi ad essere danneggiati da questa situazione, dov'e' lo scatto d'orgoglio da parte vostra nel cercare di cambiare la situazioen attuale? Quello che vedo io è sopratutto blocchi stradali e proteste per le discariche o gli inceneritori, oppure rassegnazione, che è anche peggio.
Chiunque abbia visto una puntata di Report sulla Campania si sarà reso conto del disastro amministrativo. Centinaia di persone che passano mesi ed anni a giocare a carte invece di essere fuori a lavorare perché non gli danno i mezzi, nessuno gli dice cosa fare, ecc. Intervistati giustamente dicono "non è colpa nostra". Ma è chiaro perché sono stati assunti, lo sanno benissimo che sono stati assunti per voto di scambio. E nessuno dice niente, perché s'a da campa'.
Però vi dovreste chiedere perché questo succede solo da voi e non nelle altre regioni italiane.
Le responsabilità ci sono, e al di là delle responsabilità penali che sono individuali, vi sono pesanti responsabilità collettive di un popolo che non ce la fa e non sembra neanche voglia cambiare, partendo dalle piccole cose fino ad arrivare ai disastri della monnezza. La chiave della soluzione ce l'avete solo voi, inutile aspettarla dal di fuori.

30 Mar 2008 | ore 11:17

si Tommaso e' vero che le province di Benevento, Avellino e Salerno sono altra cosa rispetto
a quelle di Napoli e Caserta, con la 'capitale' che con i suoi chiaroscuri non riesce a fare
da traino alle province malate, ma sono per l'appunto i luoghi del potere e dei finanziamenti
a determinare in primis l'atteggiamento dei vari attori della nostra societa', proprio perche'
la 'periferia' regionale non e' un posto che attira gli appetiti dei cacciatori

qui Fabrizio con la sua risposta indica correttamente nei 5 punti, chi sono i protagonisti in
negativo dello sfascio, che non e' solo degli ultimi decenni, ed e' appunto nelle responsabilita'
collettive che va trovata la chiave di questa situazione ... sono pessimista non credo in
nessuno scatto ma nella solo etica individuale e al contempo diffusa. Per semplificare se tutti
cominciassero a fare il proprio dovere allora la speranza potrebbe concretizzarsi: un amministratore
pubblico e' votato e pagato per fare il meglio nella gestione del bene pubblico, come pure un
qualsiasi lavoratore (dipendente o autonomo che sia) e' tenuto a fare il proprio dovere perche'
riceve/guadagna dei soldi

30 Mar 2008 | ore 13:58

Qualcuno forse ha sbagliato ed ora tutto un settore deve esser penalizzato? Poco corretto..

30 Mar 2008 | ore 14:39

Più che altro dispiace vedere il contadino che ha i suoi campi accanto ai cumuli di materiali scaricati li durante la notte non preoccuparsi troppo o non sapere...
Qui se un camion di notte imbocca una stradina e si mette a scaricare, dopo pochi minuti arrivano i carabinieri chiamati dal vicino, e se non arrivano loro partono delle giuste fucilate...
Possibile tutta questa rassegnazione al sud?
Capisco per il passato, ma mi auguro che da adesso in avanti ci sia anche più coraggio da parte di chi ci vive in quelle zone...

31 Mar 2008 | ore 13:59

Veramente qui (in Piemonte) nelle piazzole della statale 460, nelle stradine e nei boschi in Canavese scaricano spesso detriti, vecchi elettrodomestici, mobili, materassi, spazzatura varia. Di notte, immagino. Infatti di sicuro non sono mai arrivati carabinieri nè pochi minuti dopo né dopo alcuni giorni dato che rimangono sempre lì per un po'; fortunatamente però se sono visibili tipo sulla statale prima o poi qualcuno provvede a portarli via - qualche settimana, lungo le strade minori anche per mesi, nei boschi chissà per quanto.

31 Mar 2008 | ore 14:12

@ gumbo

Si, va bene, ma un conto è scaricare una lavatrice sfonda, un conto interrare mille tonnellate di amianto o fare una collinetta di pneumatici o roba simile... a scaricare un camion non ci vuole un minuto, se poi son fusti ci vogliono ore...

31 Mar 2008 | ore 14:45

Ah certo non metto in dubbio che ci siano notevoli differenze (però dal tuo intervento precedente non mi era chiaro). Certo in alcune zone è più grave e ci sono poi tutta una serie di faccende complicate di cui si è giò parlato e non ripeto.

In ogni caso, quello che vorrei comunque evidenziare è che l'atteggiamento di fondo è diffuso un po' ovunque: un camion di detriti evidentemente si scarica alzando il ribaltabile relativamente in fretta dato che a quanto pare si fa agilmente sulla piazzola di una statale piemontese - e comunque alla fine alla lunga anche i cumuli di spazzatura che singoli individui buttano in giro, alla lunga inquinano e fa parte della stessa mentalità (zero rispetto per ciò che ci circonda) che poi amplificata un milione di volte porta a quello che abbiamo visto recentemente.

31 Mar 2008 | ore 15:04

Non credo che il contadino campano avrebbe il coraggio di sparare ai camorristi e se, come diceva ieri sera Saviano nella trasmissione di Fazio, il business della camorra è di 150 miliardi di euro dubito basti un contadino, un sindaco e persino un presidente di regione.
Siamo di fronte a un'emergenza nazionale che richiede interventi pari se non superiori a quelli usati per la mafia.
E ci vuole il coinvolgimento della società civile.

31 Mar 2008 | ore 16:43

La società civile -lo dico per epserienza diretta- ha cercato di dirlo e denunciarlo in tutti modi. Nulla. La politica praticante ha fatto finta di non avere né occhi né orecchi.
Perchè?
Oddio! Anche per il palazzo la posta in gioco in termini di miliardi da investire per la monnezza e per le bonifiche è stata altissima.
Con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
E anche nelle aule di tribunale.
Il paradosso è che qui sono tutti in lista a correre per il 13 aprile.

31 Mar 2008 | ore 18:58

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