ore 15:57
Me gusta la pasta
Siamo i più grandi produttori mondiali di pasta con 3.100.000 tonnellate annue.
Siamo i più grandi consumatori mondiali di pasta con 28 kg a testa.
Siamo i primi produttori di macchine e impianti per la pasta.
Ma gli ispanici degli Usa hanno sposato questo alimento e ormai si contano a centinaia gli esercizi "italiani" gestiti da ispanici.
Il successo della pasta ha contagiato il sud america.
A quando l'effetto pizza made in Usa?
Potrà accadere, come è successo per la pizza,che la pasta perda la sua caratteristica di made in Italy?
Come si difende l'dentità e la qualità della pasta italiana?
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Se anche la pasta diventerà un prodotto made in u.s.a. non so dirlo. Credo però che se qualcuno deciderà in questo senso, sarà difficile imperdirglielo.
Comunque la pasta, secondo me, è uno dei pochi prodotti nei quali l'Italia non solo non teme concorrenza ma in più riesce a fare qualità nelle diverse fasce di mercato. Per caso sono disponibili anche le cifre dell'export?
Di produttori artigianali ce ne sono molti. Si può discutere su quale preferire ma difficilmente si resta insoddisfatti al momento dell'assaggio.
I produttori industriali, dal canto loro, non sono certo male. Una de cecco o una garofalo, tanto per dire, sono prodotti comunque accettabili e dal prezzo contenutissimo: una porzione da 100 g di pasta costa, al cliente finale, una decina di centesimi!
La mia opinione è che tra l'industria e l'artigianato - nel campo della pasta - passa una differenza assai minore che per gli altri prodotti. Pensiamo alle conserve, ai formaggi, ai salumi. Qui le differenze tra industria e artigianato sono abissali, nel campo della pasta queste differenze - pur evidenti, ci mancherebbe altro - sono meno marcate.
Per queste ragioni credo che la pasta made in italy stia facendo molto per difendere identità e qualità. Ma come detto in apertura, se il mercato verrà orientato diversamente c'è comunque poco da fare.
Gli italiani all'estero invece con la pasta hanno fatto questo...