27
Nov 2012
ore 13:17
ore 13:17
L'altro Vissani, il solito Vissani
Stamattina stavo leggendo il Corriere della sera quando sono capitato a pag. 25 interamente dedicata a Vissani e a tre nuovi libri di ricette di cucina tradizionale appena pubblicati dal titolo "L'altro Vissani".
Il titolo dell'articolo del Corriere è tutto un programma: "Basta con la cucina spettacolo" che, detto da Vissani, sembra uno scherzo visto che da almeno venti anni lui fa della cucina spettacolo, ha usato la televisione e si è fatto usare, allupato per lo share, gli ascolti, la notorietà.
Personaggio difficile, capace di scortesie uniche come quella di andare a mangiare nei ristoranti dei colleghi e dire al cameriere "portame un'insalata" sussurrando agli astanti che quello è il piatto migliore del ristorante, prepotente ma sempre attento ai potenti, Vissani è da tempo "fuori dal giro", un personaggio usurato dalla troppa esposizione mediatica, proprietario di un ristorante, Il Vissani, dove si mangia sempre molto bene e dove da anni non frequenta più la cucina anche perché ha Mori Shinichi, il suo doppio gastronomico, e Luca Vissani, il figlio, che mandano avanti e bene l'azienda.
L'altro Vissani è un'opera in tre volumi, Primo tra tutti, Secondo a nessuno, Dolce come pochi, cioè 600 ricette suddivise in primi piatti, secondi e dessert di cucina italiana della tradizione.
Nulla di nuovo, un po' la summa di tutti i libri scritti fino ad oggi da Vissani, questa volta con un taglio prevalente di cucina italiana regionale, cucina tradizionale in contrapposizione alla cucina che, come scrive Vissani "usa la chimica" come se in queste ricette la chimica non ci fosse, come se non fosse tutto chimica.
Certo, lui in realtà vuole attaccare Adrià e tutti gli italiani che ne hanno seguito l'ispirazione.
Si ritiene il migliore e per questo all'ultima presentazione della Guida Espresso non si è presentato sul palco, forse neppure in sala, perché incazzato per un leggero declassamento.
Eppure all'Espresso e a Federico Umberto D'Amato, storico primo curatore dell'Espresso deve tutto, o forse non proprio tutto, perché molto deve a Guido Alciati che, per i casi della vita, è stato il suo scopritore e mentore quando avendo bucato una gomma davanti al Padrino, il ristorante della famiglia Vissani sul lago di Corbara, Guido Alciati ha conosciuto Gianfranco Vissani, giovane cuoco, e ne ha assaggiato e apprezzato i piatti.
Forse ho letto male ma nelle tre introduzioni dei tre volumi ho trovato vari ringraziamenti ma non quello a Guido Alciati e, francamente, la trovo una dimenticanza grave perché penso che Vissani debba tutto agli Alciati, a Guido e a Lidia, e che una raccolta di 600 ricette della cucina italiana della tradizione proprio a loro dovrebbe essere dedicata.
I tre volumi li ho acquistati così come i miei pranzi da Vissani li ho sempre pagati e molto cari, perché negli anni '80 da Vissani si pagavano conti molto alti, ricordo ancora un conto degli anni '90 da 220.000 lire a testa scritto su un foglio di carta a quadretti.
Ho mangiato in sala del ristorante Vissani ma anche alla tavola di famiglia con un menù di lasagne, pollo con le patate arrosto e zuppa inglese, indimenticabile.
Ho portato a mangiare da lui una sera di marzo degli anni '90 Passard, Veyrat, Roellinger, Troigros e Chibois concordando un prezzo di 100.000 lire a testa ma, al momento di pagare il conto, le centomila pattuite erano diventate 150.000 a testa facendo silenziosamente incazzare i francesi che mi chiesero di non apparire in foto con lui.
Questo è Vissani che oggi sogna di aprire un ristorante con pranzi da € 25 e una cucina familiare, un grande cuoco e un groviglio di contraddizioni.
I tre volumi li ho acquistati così come i miei pranzi da Vissani li ho sempre pagati e molto cari, perché negli anni '80 da Vissani si pagavano conti molto alti, ricordo ancora un conto degli anni '90 da 220.000 lire a testa scritto su un foglio di carta a quadretti.
Ho mangiato in sala del ristorante Vissani ma anche alla tavola di famiglia con un menù di lasagne, pollo con le patate arrosto e zuppa inglese, indimenticabile.
Ho portato a mangiare da lui una sera di marzo degli anni '90 Passard, Veyrat, Roellinger, Troigros e Chibois concordando un prezzo di 100.000 lire a testa ma, al momento di pagare il conto, le centomila pattuite erano diventate 150.000 a testa facendo silenziosamente incazzare i francesi che mi chiesero di non apparire in foto con lui.
Questo è Vissani che oggi sogna di aprire un ristorante con pranzi da € 25 e una cucina familiare, un grande cuoco e un groviglio di contraddizioni.
Posso dire che anche il commento su Vissani è molto contraddittorio? Si evince il riconoscimento tecnico di un grande cuoco ma un giudizio umano davvero pessimo! Ovviamente le due cose possono coesistere. Ricordo male o diversi anni fa fece un post con un gran Vaffa in direzione Vissani?
Grande cuoco ma un uomo di m.... scortese e presuntuoso.
C'è chi dice che è timidezza ma io penso sia strafottenza.
Comunque il libro non lo comprerò perché sarà la solita minestra riscaldata, tanto per usare una similitudine in argomento.
Nella cena degli anni '90 non c'era anche Bras?
Si, vecchio Bob ma, sai, l'età...
Non disgiungo mai l'uomo dal personaggio, in questo caso l'uomo dal cuoco e devo dire che ho sempre avuto un rapporto tempestoso con Vissani, solo un grande cuoco.
Credo che il (modesto) Vissani gli deve aver fatto una cosa molto sgradita per trattarlo con tale acredine....personalmente non lo conosco non mi piace e non ci ho mai mangiato....penso anche che un critico gastronomico e/o enologico non dovrebbe mai accettare sconti pranzi o regalie che ne inficiano il giudizio critico...purtroppo questo non avviene quasi mai.
Acredine? Chi lo ha conosciuto come normale cliente ha visto di peggio di quello che qui si dice.
E' vero, è bravo, ma al ristorante ormai non c'è più, porta un paio di scarpe rosse e ha un bel contratto con La7
Sono stato una sola volta da Vissani, lui non c'era, ma a proposito di maleducati c'era il maitre, campano con accento milanese di una scortesia unica.
Vissani al ristorante ci sta eccome, astenersi disinformati. Non cucina, come non cucina nessuno dei suoi pari livello. Il post trasuda livore, preferisco non commentarlo.
Che ridere che mi fate. Tutti. Soprattutto quelli che non sono mai andati e parlano a vanvera.
Sono andato 3 volte e lui c'è sempre stato, un po' in cucina (che si vede da una delle sale), un po' a spiegare i piatti stratosferici che ci serviva e pure nella sala dei dolci a chiacchierare e fare morir dal ridere tutti.
Ho dormito pure lì e a colazione (indimenticabile) era il primo ad accogliere i clienti, quelli che gli sono simpatici, però.
Vissani un numero uno assoluto, grandissimo ed ieguagliabile
Per finire, il maitre antipatico? Persona eccezionale.
Robe da matti, lasciatemelo dire.
Vissani, il maestro, come si faceva chiamare alla RAI dove ha smesso di lavorare in cucina ed ha iniziato a vedere i soldi veri e tanti.... quelli fatti senza il sudore e la fatica della cucina.
Adesso lavora alla 7 e porta sempre quelle orribili scarpe rosse, che sono parte integrante del personaggio.
Ha comunque messo a profitto la sua competenza in cucina e forse il suo fare un pò arrogante ed antipatico a giocato a suo favore.
Caro direttore, a quella serata di fine anni 90 fosti così gentile da portare anco me: nel mio ricordo, sbiadito quanto il tuo, tra i presenti c'era pure l'esimio Maurizio Zanella. Soprattutto mi pare di ripescare nella memoria che prezzo pattuito dai gallici fosse di 200.000 lirozze a testa, lievitate poi misteriosamente a fine cena a 250.000; il che non cambia la sostanza della faccenda, se non sul piano meramente aritmetico.
Acredine, livore e magari odio? :-))
Boom! boom! è solo una cronaca vera, Vissani sta al ristorante, quando c'è, non certo in cucina, astenersi uffici stampa :-))
Vissano non cucina come i suoi pari dice ciccio.
Bottura forse non cucina?
Crippa non cucina?
Alaimo non cucina?
Scabin non cucina?
Chi sarebbero i suoi pari che non cucinano?
Beck non cucina?
Uliassi non cucina?
Cedroni non cucina?
Nadia Santini non cucina?
Iaccarino figlio non cucina?
Oliver Glowing non cucina?
ecc... ecc...
Erano state concordate 100.000 lire, hanno pagato 150.000, una bella cifra per il marzo del 1998.
Stare in cucina non significa cucinare, anzitutto. E il saper costruire un team che lavora alla perfezione a prescindere dalla propria presenza non può certo essere un demerito. Non penso sia un caso se negli ultimi 15 anni, a prescindere da chi sta in cucina, il locale è sempre ai vertici di tutte le guide nazionali.
L'andamento di quella serata fa parte in realtà del mio repertorio di aneddoti professionali intimidatori ("sai, anni fa ho cenato da Vissani con Roellinger, Passard, Troisgrois, etc", buttata lì nel discorso quando si parla di grandi chef). Nel raccontarlo ossessivamente ogni due/tre mesi l'ho arricchito di dettagli inesistenti e fioriture assortite: il prezzo farà allora parte di queste deformazioni allucinatorie...
(Troisgros)
L'hai già commentato, volpe.
Sempre mangiato bene da ( con ) Vissani .... Lui sempre ASSENTE . Ristorante ( a pranzo ) desolatamente vuoto , gli anni dei conti a pie' dilista erano gia' passati... Trovo che per uno come me cle lo stima professionalmente i suoi escursus televisivi lo danneggino ( anche molto ) Immagino pero' che gli euri arrivini da li' e poi vuoi mettere la sua passioncella per le pischelle che a Roma abbondano ;)
Ok, a parte se in cucina c'è o non c'è, visto che comunque lui è un grande cuoco, parlando nello specifico, questi tre volumi come sono? meritano? le ricette sono spiegate in modo dettagliato? grazie
"ricordo ancora un conto degli anni '90 da 220.000 lire a testa scritto su un foglio di carta a quadretti"...
...scortese, maleducato, ingrato,... e pure evasore!!!
E tutto per un post in cui si vuole parlare dei sui libri!
PS: ma quanti sconti le fanno alla feltrinelli??!!!
Ma come, gentile Roberto, il conto è lí e lo sconto che lei vede lo si ha con i punti che si ottengono acquistando libri.
Si capisce dall'osservazione che lei non è mai entrato in una Feltrinelli :-))
I libri? Sono la summa di tutti i libri e le ricette già pubblicate negli ultimi 20 anni.
Perché li ho acquistati?
Per fare la recensione...
più che sassolini nelle scarpe, Lei signor Bonilli ha camminato su dei pietroni :-)
Recensire la concorrenza però non è il massimo dell'eleganza...
da quando un critico è concorrente di uno chef???
Ciccio, proprio non ti va giù che si critichi il vate di Baschi, vero? :-)) :-))
"Cucinare insieme" a cura di Stefano Bonilli, leggo su questa stessa pagina. E' il curatore di una collana di libri di cuicina tradizionale italiana oltre che un critico.
La concorrenza sarebbe Vissani? Ridicolo, lui ha una produzione industriale, a volte con Repubblica, questa volta con l'Eri e comunque le ricette di Cucinare Insieme, belle e sempre riproducibili, sono di Annalisa Barbagli e i libri non sono strenne natalizie ma una collana che esce, mi sembra, da tre anni e si rivolgono a tutt'altro pubblico.
La collana è a cura di Bonilli, puoi leggerlo pochi centimetri più in alto, e Giunti non mi risulta essere un editore di nicchia, ma mainstream quanto Rai Eri.
Certo che Bonilli è ben sfortunato ad avere gente come ciccio che scrive e dà i voti, non si capisce poi a che titolo.
I libri di Vissani li ha persino acquistati, ma di che cavolo sparli???
Io non sparlo, ho fatto un'affermazione che tu non condividi (e di questo mi rallegro).
Più vado avanti e più mi chiedo perchè Stefano Bonilli continui a impegnare tempo ed energia con un blog dove gran parte dei commenti vertono inesorabilmente su conti pagati e non pagati, scontrini,sconti, agevolazioni, privilegi, ecc. Siamo proprio un paese di frustrati.
Sicuramente cicciopasticcio è uno che ha dei conti da regolare col direttore, spesso ho letto suoi interventi sempre ostili, sarebbe bello saperne il nome, sai che sorpresa potrebbe essere :-))
Chi, ciccio-troll?
Bene, dalla lettura del post hai capito che sono io a dover regolare conti con qualcuno :-)
Mi sa che hai smesso di prendere le gocce che ti avevo suggerito qualche mese fa...
Ho capito dalla lettura di molti interventi fatti in questi mesi che Bonilli ti sta sullo stomaco, io sono un'attenta frequentatrice del paperogiallo, lo leggo sempre anche se intervengo poco, e ho letto varie volte tuoi interventi velenosi e senza apparente motivo.
Non capisco perché uno frequenti un blog solo per essere negativo a meno che non sia un troll come dice Tristano :-)
L'unico troll a me sembra sto anonimo Tristano, che come sempre scrive scrive scrive di Vissani e non sa neppure dove sia il ristorante. Lui scrive a prescindere.
invece ciccio firma con nome e cognome, vero? :-)
Non lo comprerò il libro.Che ha avuto altre stroncature.Ma quella di Bonilli mi sembra la più deliziosa.Il ricordo di Guido Alciati(che non conoscevo) e della "dimenticanza" nel libro,ne rafforza la motivazione.Vissani poteva invecchiare tra le pentole, ed in cucina avrebbe sicuramente conservato meglio quei tratti di simpatia che si sono visti nel passato.
Ma il successo,l'esposizione mediatica eccessiva,la tv, ha avuto il sopravvento.Come in Carlo Cracco.
Grande! Bellissimo pezzo, non capisco chi critica. Come fateca non capire che si tratta di un testoscritto da un UOMO LIBERO! Ė questo quello che traspare dal suo articolo, e lo apprezzo molto.
Stefano, ma cosa scrivi ???
Il "trittico" peraltro mi sembra molto bello !!!
Comunque, se vai a pag. 54, troverai la ricetta del vitello tonnato di Lidia Alciati e un saluto, breve ma molto affettuoso, a Lidia e Guido Alciati...
ciao Max
Io parlo di dedica, Guido Alciati per come è stato fondamentale per Vissani non sta a pag 54, non scherziamo, sta nella dedica iniziale
Tra i "personaggi TV" più ignoranti e ottusi. Inguardabile! Vergogna RAI