14
Gen 2014
ore 09:17
ore 09:17
La grande bellezza di Roma che piace agli stranieri e non agli italiani
La grande bellezza è un bel film che piace molto agli stranieri.
Forse per questo molti in Italia hanno stroncato il film e ne parlano con sufficienza.
Chi non vive a Roma ha un'idea della città per stereotipi, e non se ne rende neppure conto.
Roma non è una città ma molte città in una, se vivi in Centro, Prati, Monteverde, Garbatella Parioli, Flaminio, hai una certa visione del mondo e una quotidianità diverse da quelle di chi abita nelle immense e inospitali periferie romane.
I trasporti a Roma funzionano in certe zone e in altre no, la metropolitana fa schifo ed è piccola rispetto a quella di Milano, figuriamoci se confrontata con quelle di Parigi, Londra, New York.
Chi vive a Roma, molto più frequentemente di quel che si immagini, se interrogato si scopre che ignora i principali monumenti o chiese, vive circondato da una bellezza unica senza accorgersene, parla male del traffico, della spazzatura, della corruzione, degli statali senza bilanciare questa negatività con la grande bellezza della città, senza viverla.
A Roma si mangia bene, è una cucina impegnativa dal punto di vista digestivo, una cucina di primi piatti e di interiora, poi c'è anche tanta cucina del mondo, di moda, facile, per i giovani.
A Roma il servizio è un optional, e la cortesia un omaggio.
I dipendenti del Comune di Roma sono 37.000 e il passivo del comune ha raggiunto gli 800 milioni di euro.
Roma è lo specchio dell'Italia, bella e corrotta, non amata dai suoi abitanti che ne vedono solo gli enormi difetti senza valorizzarne le immense potenzialità e la grande bellezza, che non è solo un film ma un patrimonio accumulato nei secoli e che noi stiamo rapidamente dilapidando.
Foto di S. Bonilli
Stefano Bonilli
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molto d'accordo...
Stefano hai mica letto il pezzo su La Lettura del Corriere di Domenica scorsa? anche lì una battaglia contro gli stereotipi di Roma ladrona e corruttrice...
Un film semplicemente straordinario.
sono curioso di vedere il film, ma penso che gli italiani s'appassionino poco nel veder cose che già sanno e che costano loro tanto, gli stranieri invece godono e si gongolano nel vedere quanto il nostro paese sia corrotto, inefficiente, malavitoso, di quanto loro siano superiori a noi, ma anche bello e con tante cose buone da mangiare.
Un po come Romanzo criminale.
Infatti la immagini di una Roma splendida sono la cosa più bella del film. Certo la fotografia è curatissima, Sorvillo è molto bravo e tagliando almeno una quarantina di minuti almeno ci sono abbastanza spunti - anche se sparsi qua e là in modo un po' sconclusionato alla Sorrentino - da renderlo un film abbastanza soddisfacente da vedere.
Però poi vedo "American Hustle" o magari "Blue Jasmine" o "Una storia vera" di Lynch che hanno una trama meno movimentata e avvincente del primo...e per me non c'è proprio paragone!
In compenso al cinema quando è apparsa la Santa (momento da palpebra calante) il mio vicino ha detto "Ma sembra Carlin Petrini!" è stato esilarante Scusate per la mia mancanza di poesia ah ah ma non potevo non ricordarla!
Un film malriuscito
Velleitario
Vuoi mettere gli americani
Fellini è un'altra cosa
A me il film è piaciuto molto, dico io
La trama a mio giudizio non è all'altezza della regia e della fotografia (bellissime). Però il film offre molte letture come del resto la città di Roma: chi si ferma ad ammirare il bellissimo sarcofago ricco di decori e chi lo scoperchia e ci guarda dentro.
Gran pezzo: prendere spunto da un filme che personalmente mi ha ammaliato e soddisfatto, visivamente e spiritualmente, e del premio che ha ricevuto in US per sottolineare il rapporto che abbiamo col nostro paese a forti contrasti (un po' come le foto che tutti postano su instagram)
Io sono dispostissimo a godere delle bellezze italiche, ma i treni sono diventati piuttosto cari, la benzina pure, per cui si fa giusto quando si può o quando c'è un'offerta ghiotta. Portare una famiglia per un fine-settimana a Roma dal Nord costa dai 300 euro in su complessivamente, con i chiari di luna che ci sono, uno se lo può concedere di rado o non se lo concede proprio.
Poi, parliamoci chiaro, in Italia le cose belle le hanno quasi tutte costruite gli avi, il nuovo è raccapricciante, senza una benché minima visione comune, le periferie sono orrende o, quando va bene, incolori.
Avete mai visto in Francia o Germania o Svizzera o Austria delle porcherie di capannoni come quelli che ci sono tra Modena e Sassuolo?
Continuano a devastare il territorio con la scusa di incentivare l'economia, alla fine rimarranno solo queste brutture vuote (già se ne contano dozzine qua), monumento all'idiozia di questa epoca e di questo modello economico che consuma tutto a beneficio di pochi privilegiati.
Si, ma non fissatevi sulle scene su Roma, peraltro belle,Roma è la bellissima metafora della grande bellezza che continuiamo a perdere ogni giorno di più, che altro è la ragazza che dà le " capate" sul muro se non la disperazione di chi cerca il modo di uscire dalla "gabbia d'acciao" in cui siamo ? che altro è l'inanità dei personaggi che " non hanno più niente da dire,o da scrivere se non il crepuscolo che stiamo vivendo?
Che vergogna pensare che questa è l’immagine dell’Italia che farà il giro del mondo!
E che tristezza costatare che la maggior parte degli italiani crede che il nostro paese non sia altro che corruzione, degrado e decadenza. Nel loro provincialismo esterofilo sono convinti che all’estero ci sia l’Eden solo perché gli altri paesi sono molto bravi a mascherare i loro difetti e a propagandare una immagine di perfezione che non corrisponde affatto alla realtà. Avendo vissuto metà della mia vita in paesi diversi so bene che gli altri popoli sono disposti a mentire pur di salvaguardare l’immagine del loro paese. Le notizie negative vengono taciute o, se rivelate, fanno raramente la prima pagina dei giornali e non vengono mai amplificate, mentre gli aspetti positivi vengono messi in risalto, il contrario di ciò che accade da noi.
D’altronde sono ben consapevoli che il rispetto e la credibilità di cui gode una nazione si riflette su ciascuno dei suoi cittadini, perciò denigrarla agli occhi del mondo è una manifestazione di auto-lesionismo patologico. Ancora più disgustoso quando mira ad ottenere un vantaggio personale a scapito dei propri concittadini e del futuro dei propri figli, i quali dovranno faticare più degli altri per dimostrare di essere seri e affidabili quando, per lavoro o per affari, dovranno confrontarsi con professionisti di altre nazioni.