23
Feb 2009
ore 00:01

Il grande libro dei cuochi... non italiani

< >

Grande_Libro_Cuochi.jpgIl libro è bello, non ci sono dubbi.
E' uscito come strenna natalizia e quindi in un primo momento l'ho guardato col sospetto che si dedica alle operazioni puramente commerciali.
Poi Annalisa Barbagli, una che sulla materia è molto attenta, mi ha detto che era un libro bellissimo e allora l'ho sfogliato lungamente in una delle mie domeniche feltrinelliane.
Il libro è veramente importante e ben fatto.
Però... vi dico subito che Gualtiero Marchesi, il cui nome e il cui volto appaiono nella copertina dell'edizione italiana, non c'entra nulla, è solo in copertina, appunto, forse perché quelli della Rizzoli non si fidavano dell'appeal dell'opera e hanno tirato in ballo il cuoco italiano più famoso.

Probabilmente perché di cuochi italiani nel libro non ce n'è proprio nessuno, tanto che per la pasta hanno preso un americano col cognome italiano, Michael Romano, il socio di Danny Mayer nell'Union Square Cafe di New York.
Uno bravo, figurarsi, ma forse in Italia in materia di pasta c'era qualcuno migliore.

Grande_Libro_Cuochi1.jpg

Dice Jill Norman, che ha avviato il progetto per la Dorling Kindersley di Londra, che fin dal primo momento nel quale è stato pensato il libro si è pensato anche che dovessero esserci cuochi di tutto il mondo.
Il primo a essere contattato è stato Charlie Trotter e dopo di lui e anche grazie ai suoi consigli, sono stati contattati altri cuochi statunitensi, inglesi, giapponesi, australiani, inglesi, francesi, tedeschi, spagnoli, in tutto 18 ma, appunto, nessun italiano.

Perché è un libro molto bello, allora?
Perché le varie tecniche di cucina sono raccontate in modo chiaro e fotografate altrettanto bene.
I 18 cuochi raccontano e descrivono le tecniche della cucina cinese, lo fa Ken Hom, e di quella messicana, ci sono le spume di Ferran Adrià e i dolci di Pierre Hermé, la cucina giapponese di Hisayuki Takeuchi e quella americana di Charlie Trotter e la pasta...
Tutto minuziosamente descritto e riproducibile da chi ha voglia di giocare in cucina.
Il gioco, come è noto, è una cosa molto seria.

Il grande libro dei cuochi
Rizzoli
pag, 648
€ 80

commenti 33

Ehi Direttore arriva un po' tardi...questo libro ce l'ho in spagnolo da 4 anni e gliel'avevo consigliato un paio d'anni fa. Pagato 64 euro, ma il miglior libro di cucina degli ultimi dieci anni che ho letto e consultato (e ne ho consultati). Davvero fantastico e raccomandabile a tutti per conoscere tecniche fondamentali della cucina internazionale
http://www.agapea.com/libros/Grandes-De-Alhambra-Cocina-isbn-8420548294-i.htm

23 Feb 2009 | ore 00:31

Sembra bellissimo! Ma se compro un altro libro di cucina mia moglie mi ammazza... l'altro giorno ho comprato l'ultimo di Jamie Oliver, che sforna libri come le lasagne (ogni domenica) "La mia cucina naturale". Molto belle le foto, piacevole il ritmo racconto/digressione/ricetta. Pochi fanno trasparire dai libri la passione per la cucina come lui...

23 Feb 2009 | ore 11:30

Anch'io ho i libri di Jaimie devo dire che li trovo molto belli e funzionali, adatti anche ai meno esperti come me, soprattutto la Cocina italiana de Jaimie ha ricette fantastiche come il pollo alla cacciatora o risotto con cotechino e cipolle bianche. Annalisa Barbagli é un'altra grande, e ha lo stesso stile semplice e adatto a un pubblico vasto di Jaimie. Ma questo libro di cui parla Bonilli é davvero eccezionale e le spiegazioni di Romano sulla pasta sono ottime. La loro ricetta del cocido alla madrileña é fantastica e quando posso la faccio, meno bene per ció che concerne la polenta, ma non tutto puó essere perfetto. Se mi chiedessero degli ultimi cento libri di cucina che hai comprato quale davvero ritieni imprescindibile risponderei questo sine ulla dubitatione. Per ció che concerne che non sia un italiano a scrivere il capitolo dedicato alla pasta non mi sorprende vivendo all'estero...

23 Feb 2009 | ore 13:22

...e per la pasta....? chi per la pasta? se non bastasse il semplice fatto che un italiano é geneticamente programmato a preparare pasta buona (é la prima cosa che ha assaggiato e probabilmente l'ultima), quantomeno il rispetto per la rappresentazione internazionale!

23 Feb 2009 | ore 21:35

anche gli stranieri possono essere provinciali
ignorare cuochi e cucina italiana e' provinciale

23 Feb 2009 | ore 22:16

visto che il post langue mi permetto una digressione che spero non dispiaccia a Bonilli e soprattutto non dispiaccia a chi nel lontano(lontano?) giugno 2008 si è accappigliato sull'argomento di giugno "GOLOSI 2.0". a causa della mia ignoranza in materia, al tempo manco sapevo dell'esistenza del blog( anzi per dirla tutta non ne avevo mai frequentato uno).di certo mi ha stupito il grande interesse dei partecipanti;175 interventi e cioè il record di tutto il 2008(mi sono preso la briga di verificarli tutti). interventi duri ,appassionati, furibondi perfino ma certo indice di un profondo interesse. sono passati 8 mesi. certo, le note vicende del gambero rosso potrebbero anche aver rallentato i tempi dell'ipotizzata, almeno credo ,attuazione di quel programma. d'altro canto le stesse vicende potevano costituire un volano d'accelerazione per motivi opposti. insomma , sig. Bonilli, io credo che lei "debba" una risposta o quantomeno dica qualcosa su un tema che mi è sembrato particolarmente caro a chi la legge. insomma dica qualcosa, non necessariamente di sinistra. nella certezza di leggerla, distinti saluti.

24 Feb 2009 | ore 12:25

No Nico, non penso che "provinciali" sia il termine corretto. In provincia ci sono fior di proffessionisti, questi sono semplicemente dei dilettanti. Il grande libro dei cuochi senza italiani è da dilettanti.

24 Feb 2009 | ore 18:48

E' bello avere un blog unidirezionale, se io metto un post interessante - e non si capisce quando lo è - arrivano tutti a discutere, se metto un libro nessuno interviene, perché?
Ma perché nessuno ha quel libro.
Non ci sono cuochi italiani? Chi se ne frega.
Vuoi mettere accalorarsi un'altra volta su golosi 2.0
Ma come si guadagna a fare quella cosa lì?
Con un lettore-navigatore che è disposto solo a prendere e gratis?
In realtà la rete per ora non ha soluzione, chi naviga pensa che ci sia una parte dell'universo dove tutto è gratis, non si sa perché.
Chi prova a fare cose sul web spende, magari poco, ma spende e non ne ha alcun ritorno materiale.
E quindi lasciamo languire il post, quando avrò qualche altra idea mi farò vivo :-))

24 Feb 2009 | ore 19:06

Libro di dilettanti ? Per me é la miglior impresa editoriale a livello di tecniche e ricette degli ultimi 10 anni. Tutti dovrebbero averlo in casa per respirare un'aria internazionale senza pregiudizi, colta, oltre gli stereotipi e le cattive conoscenze. Le fotografie e le didascalie, impressionanti. Gli italiani non leggono e traducono questo libro 5 anni dopo la Spagna. Ma vi rendete conto che é irreperibile in Italia il libro di Massari e Zoia "resci", che dovrebbe esser5e una biblia pauperum, ambulante, da tenere in ogni casa, e da due anni lo ricerco invano. Questo libro, molto piú semplicemente, a mio avviso é la metafora della vita...ci sono cuochi spagnoli ma non c'é quasi nulla di cucina spagnola, cocido a parte e poco piú (se non ricordo male), mentre c'é molto di cucina italiana e nessun cuoco italiano. Che sia la fotografia di ció che accade nel mondo globalizzato? Tutti mangiano all'italiana piatti preparati da cuochi di ogni procedenza meno che italica e nessuno conosce i nostri cuochi fuori confine, mentre in tutto il mondo si vive il boom della cucina spagnola dei grandi cuochi ma nessuno conosce e mangia i loro piatti? L'altro giorno ho comprato il grande libro del arroz...http://www.casadellibro.com/libro-la-cocina-del-arroz/2900001276140
ebbene metá testo é dedicato al risotto ma l'autore, Roger Martínez per inciso, mica chiede consigli agli italiani, parte dal presupposto che lui la tecnica la domina. Idem per il libro sulla pizza di Fabián Martín che esordisce dicendo che lui in Italia c'é stato la prima volta per vincere il campionato mondiale della pizza.

24 Feb 2009 | ore 20:32

scusa Gigio, ma se non c'e' neanche un cuoco italiano, tutta questa meraviglia non sara'

24 Feb 2009 | ore 20:59

Ma...è un ricatto?! A volte anche noi navigatori compulsivi facciamo qualche giorno di vacanza seguito da una settimana incasinata al lavoro.
Io avevo visto il volumone in una libreria di Sanremo un po' di tempo fa. Sfogliandolo un po' distrattamente mi ero stupita del fatto che Marchesi non avesse scelto neanche un italiano. Ora ho capito perché! ;-)
Subito dopo ho pensato che fosse proprio un libro utile e bello, ma guardando il prezzo ho considerato che tutto sommato...meglio pensarci su un po' con calma. Un'occhiata ad Amazon e Ebay, un viaggetto in Francia e le conclusioni sono state: nei libroni onnicomprensivi ci sono tante cose che a me non interessano. Tutto sommato una serie di volumi su argomenti specifici più qualcosa d'occasione trovato scavando in mezzo alla polvere per me sono più adatti. Se volete, nel prossimo post vi dico cosa ho comprato. :-)

24 Feb 2009 | ore 22:13

beh, almeno una risposta c'è stata.... comunque , per dirne uno dagospia si paga,anche. per restare nel tema certo che lei è un bel tipo, sig.Bonilli: il post è del 23 cioè ieri . se uno non lo possiede se lo deve comprare( se ne ha voglia e magari la feltrinelli non è sotto casa). poi gli deve pur dare una scorsa ed esprimere un parere. tutto questo, si presume, mentre ha qualche altra cosetta da fare durante il giorno compreso guadagnarsi la michetta e anche i soldi per comprarsi il sopra citato libro. tenuto conto di tutto e soprattutto del fatto che da quando le è stato segnalato ( a sentire gigio fan 2 anni) a quando lei ha fatto il post a noi ci lasci almeno 2 giorni. visto che ad occhio e croce il suo blog mi sembra largamente il piu' seguito ed il piu' commentato del settore mi sembra che mazzolare tutti quanti sia poco produttivo. sempre con rispetto e pacatamente - serenamente.

24 Feb 2009 | ore 23:05

Mica c'entra il dibattito su questo libro, ma chi se ne frega e comunque il libro è bellissimo.
No, il discorso che si trascina a zig zag da mesi riguarda la benzina di un blog di discussione come questo.
E' chiaro che ci siano momenti alti e momenti bassi sia in chi propone il post sia in chi interviene, ma forse è il blog stesso che si deve allargare, o forse diversificare, o forse avere una naturale intermittenza, cioè gli alti e bassi come l'umore degli uomini.
Adesso ci penso meglio e poi ne parliamo, tanto ormai si fa tutto in pubblico :-))

24 Feb 2009 | ore 23:18

Occhio ragazzi...ho capito Bonilli dove vuole arrivare, ci vuole fregare tutti come fece Murdoch qualche anno fa :-)) .
Tutta Italia aveva le smart card taroccate di Sky, anche il mio cane ne aveva una per vedersi "Animal planet", tutto troppo facile e soprattutto gratis.
In realtà si trattò di una splendida operazione imprenditoriale tesa a creare effetto dipendenza. Infatti dalla sera alla mattina finì il giochino e ci restò da vedere solo Pippo Baudo...e Sky cominciò a vendere valanghe di abbonamenti.
Questo blog è indiscutibilmente il migliore in materia, Bonilli ne è abile regista, permette a tutti di scorazzarci dentro fino a quando comparirà all'improvviso il simbolo della carta di credito...
Credo di non sbagliarmi, basta leggere fra le righe.
Il tempo, come sempre, sarà galantuomo...:-)

24 Feb 2009 | ore 23:58

uella!!!! quale ardire, cortese Cortese.sono disperato: non avere la carta di credito di fatto vuol dire che rimarro' senza pusher? speriamo che dopo un po' facciano le ricaricabili!!!

25 Feb 2009 | ore 07:03

Magari bastasse mettere il simbolino della carta di credito :-))

25 Feb 2009 | ore 09:57

Bonilli, comunque - se puo' interessare alle tue valutazioni - io sto andando a comprare questo libro, come gia' avevo fatto quando parlasti del Guarnaschelli Gotti. Grazie.

25 Feb 2009 | ore 11:33

Ho preso il libro in questione 2 settimane fa circa. Lo adoro, me lo porto anche a letto e lo sto a guardare... Un bel volume completo e pieno di spunti interessanti spiegati per filo e per segno. Ho fatto alcune ricette (fra cui un pollo al vino rosso stupendo...) e ho scoperto che esiste l'aceto di Sherry (usatissimo nel libro e buonissimo) e poi un sacco di altre cose in programma da fare e provare... è il bello della cucina no?

25 Feb 2009 | ore 13:04

Ormai è diventato difficile anche farsi pagare nei nostri Ristoranti, dova da sempre si è abituati a farlo, figuriamoci quando diventerà costume farlo per i prodotti in internet dove tutti siamo da sempre abituati ad averli gratuitamente :-)
In via del tutto generale io sarei disposto a pagare per avere dei contenuti utili al mio lavoro o al mio hobby preferito, altrimenti introvabili o non parimenti affidabili.
Sarei cioè disposto a pagare per un prodotto unico, riservato, magari centrato sulle mie esigenze.
Ciao

25 Feb 2009 | ore 13:35

Giorgio:
se avessi 70 euro da spendere e non un centesimo in piú, be' opterei al 100% per questo libro e non per il Gotti, che é interessante ma meno fruibile, tipico libro da sfogliare seduti in poltrona, (anche se contiene ricette) con qualche piccola carenza (non ci sono voci come cinta senese, pitina ecc.) . Questo é un libro da annusare, portare in cucina quando ti metti ai fornelli, persino a letto per sognare con gli angeli. Persino per fare le bistecche alla brace o piastra segue i loro consigli...non so se nella versione italiana sia riportato il consiglio di massaggiare la bistecca con olio di arachidi (aceite de cacahuete). Anche la versione di Jaimie Oliver del pollo al vino é interessante: lui cucina il pollo mentre si beve il vino, come diceva una vecchia pubblicitá

25 Feb 2009 | ore 13:45

Io invece ho comprato il Gotti e non penso di comprare questo!

25 Feb 2009 | ore 15:28

Mi permetto di dire che, nonostante il successo sino ad ora raggiunto, questo blog ha secondo me degli ampissimi margini di miglioramento se solo partecipassero di più gli addetti ai lavori (ricordo l'importante contributo che diede Mauro Uliassi ad un post qualche tempo fa).
Si potrebbero recensire e quindi fare emergere dei luoghi gourmet di cui l'Italia è piena e che non tutti conoscono (non mi riferisco ai ristoranti ma a macellerie, piccoli punti di ristoro, ecc.) dando così un importante contributo alla scoperta dei prodotti di qualità (più che occuparci della provenienza del burro che usano i nostri parlamentari...).
Insomma le idee potrebbero essere tante e se venisse fuori un bel prodotto, unico ed insostituibile, non vedo che differenza ci sarebbe, almeno per me, fra l'abbonarsi ad una rivista o ad un blog nel quale riconoscersi.

25 Feb 2009 | ore 21:03

il vil denaro, volano di tante professionalità!! io sono d'accordissimo. forza Bonilli gli faccia il c....a quegli st.. trovi una grafica sontuosa, um po' di pubblicità (santodio con tutta la gente che conosce!!!) non vorrà mica star li' ad avvilirsi. vede come va: raccoglie consensi di uno come me che la critica spesso, si figuri da chi la segue come se fosse il messia; non saranno mica 100 o 200 euro l'anno( butto li' a caso) a fermare i suoi adepti. per chiudere ironicamente( non vorrei passare per sdolcinato nei suoi confronti): non stia mica li' a ringraziare Cortese e il sottoscritto per queste belle parole! non vorrei che ci montassimo la testa

27 Feb 2009 | ore 16:40

Io sono un po' più diffidente e sono ben lontano dal montarmi la testa anche perché ho la consapevolezza che un conto è l'essere appassionati e ogni tanto venire a cazzeggiare sul papero e altro è mettere in piedi un'impresa con costi e ricavi e via di questo passo.
In tutti questi anni non mi sono mai illuso che un'editoria di qualità, vera e non compiacente, potesse avere un grande spazio di mercato e guardandomi attorno ne ogni giorno la conferma.
Ci manca solo l'Isola dei Golosi presentata dalla Antonella Clerici :-))

27 Feb 2009 | ore 16:53

guardi che il montarsi la testa è riferito a noi ,non a lei!! comunque qui ci sono due tifosi, critici si , ma sempre tifosi. lei avrà sicuramente il "polso del mercato " e saprà muoversi al meglio. io comunque credo che lo spazio ci sia. una mano la si puo' dare, nei limiti delle proprie capacità, naturalmente. per passione e a gratis, per giunta, che di questi tempi non fa mai male.

27 Feb 2009 | ore 18:15

Lavoro nel settore dell'editoria (web e non) e confermo il momento non brillante (diciamo così) che tutto il settore sta vivendo. Dall'altro lato regge ancora bene internet, probabilmente per la forma gratuita nella fruizione dei contenuti.

Questo blog ha un ottimo margine di crescita, se avessi i soldi investirei in nuovi contenuti. Integrazione della pubblicità, video, mappe gourmet, idee viaggio "fuga dalla città"... e chi più ne ha più ne metta. Soldi non ne ho ma sicuramente sono disponibile a dare una mano.

27 Feb 2009 | ore 18:34

Due parole, a proposito di spunti editoriali, su questa magnifica che seguo da anni e che sta per uscire con un numero da leccarsi i baffi forse li dovrebbe dedicare...
http://temi.repubblica.it/limes-esiste-l-italia/?ref=rephpsp1
Discussione attualissima anche a tavola, specie dopo aver letto la interessantissima guida gastronomica del Touring del 1931, quelle Italia esistono ancora?

27 Feb 2009 | ore 18:38

Bravo Pascarella, le sue ultime quattro righe le sposo in pieno. Non ne posso più di questo pessimismo dilagante, ad ogni angolo di strada si sente parlare di crisi, crisi, crisi...vero è che tutti gli indicatori economici non inducono all'ottimismo e che tanti nodi stanno venendo al pettine ma è altrettanto vero che ci sono tante aziende, nei più svariati settori, che stanno ricorrendo alla cassa integrazione come se fosse uno sport nazionale e senza averne bisogno...la solita porcata all'italiana!!! Io invece sono fermamente convinto che siano proprio questi i momenti migliori per investire, creare, ideare....mentre gli altri si piangono addosso :-))

27 Feb 2009 | ore 23:20

Peccato che il credito sia diventato difficile e quindi che tutto sia molto difficile, a cominciare dalla raccolta della pubblicità, tagliata drasticamente.

27 Feb 2009 | ore 23:48

Certo, ma io resto dell'idea che anche in questo momento ci sia spazio per costruire almeno per chi ha idee innovative. Lei obietterà che le più belle idee poi necessitano del supporto economico, siamo d'accordo ma esistono i giusti compromessi...più bello è il progetto, più brillante è l'idea più è facile battere cassa :-)) .

28 Feb 2009 | ore 00:18

mi vengono in mente parecchie decine di cuochi ( se non centinaia) che in tutti questi anni sono diventati famosi ed hanno realizzato corposi fatturati ANCHE per merito di Bonilli e della sua guida. E se ne stanno li' buoni buoni nella cesta, leggono ma non danno cenni di vita.un po' di codardia è normale in questi tempi, ma bisogna anche stimolarne adeguatamente quel poco coraggio rimasto o quantomeno i sensi di colpa... se e quando, Bonilli, dia a me una bella lista: sono bravissimo a far risaltare i sensi di colpa. si ricordi del lontano passato , di quando il giornale su cui scriveva riusciva a mantenersi in vita anche con le sottoscrizioni.( pure oggi, ancora). Certo oggi le cose sono molto cambiate ma quel sistema puo' aiutare, e molto. pero' non faccia scherzi: non mi passi l'altra lista, quella di chi non la ama.non mi va di farmi prendere a fucilate. tanti nemici tanto onore ma non esageriamo.

28 Feb 2009 | ore 07:51

L'Italia è totalmente coperta dal sole come non accadeva da settembre (fonte RAI 1).
Ikea nel 2009 aprirà 4 nuovi punti vendita, a Rimini, Baronissi (Salerno), Collegno (Torino) e Villesse (Gorizia) che necessiteranno 1400 nuove assunzioni. Una bella ventata di ottimismo.
Per festeggiare carico famiglia e cane in macchina per andare a pranzo al "prosciuttificio" vicino Caserta (non ci crederete ma è meglio del "patanegra", si accettano scommesse!!!). Buon weekend al popolo del "Papero giallo".

28 Feb 2009 | ore 09:16

Comprato oggi in una libreria del centro di Dublino, 40 euro, nuovo di pacca. Onestamente mi sembrava ridicolo pagarlo il doppio per qualche paginetta di introduzione di Gualtiero Marchesi...

06 Mar 2009 | ore 01:14

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