13
Feb 2009
ore 13:24

Stelle, letti e mq

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stelle_letti.jpg

E così ridanno le stelle.
Non sono dei premi ma la classificazione degli alberghi che passa da regionale a nazionale.
Quanto di noi si sono trovati in un albergo con bagni così piccoli, così imbarazzanti da maledire la scelta? Bagni da claustrofobia, stanze dove aperta la porta si saliva sul letto tanto ridotto erano gli spazi e via di questo passo.

Con la nuova disciplina un albergo per ottenere le tre stelle, la categoria che si frequenta nella maggior parte dei casi, dovrà avere le stanze minimo di 8 mq per la singola e di 14 mq per la doppia e tutte le camere con bagno privato ma senza indicazione di metratura minima, e qui sta spesso l'inganno.
Solo per i quattro e cinque stelle il bagno dovrà essere minimo, rispettivamente, di 4 o 5 mq, una stella a metro quadro :-))

Il turismo va male e continua ad essere in calo e i nostri prezzi tra i più alti, non così il servizio.
Quante storie di mala accoglienza avremmo da raccontare...

commenti 36

Non tutto é perduto...mi é piaciuto tantissimo il discorso che ha fatto Soru in Sardegna, sembrava quasi un politico spagnolo, dieci minuti finali di comizio dedicati a parlare di turismo sostenibile e di prosciutti di desulo o della Genuina di Ploaghe come esempio di industria che fa bene alla Sardegna. Non é propaganda politica é un esempio di politica che guarda anche alla cucina e all'artigianato alimentare. (parte finale del video "La Sardegna che cambia Bonorva":
http://www.youtube.com/watch?v=3Lq1YMWIRXQ
Per gli hotel il tema non va scisso dalle altre questioni trattate in questi giorni sul razzismo, i no ai kebab, la mancanza di un patriottismo virtuoso come in Spagna e Francia...io ho assistito in un tre stelle romano alla scena di un albergatore che ha rifiutato a una persona di colore una stanza, dicendo che era completo. L'albergatore/cittadino italiano non pensa all'immagine dell'Italia e all'interesse colletivo semmai alla sua papocchia

13 Feb 2009 | ore 18:11

Ma alla fine le fantomatiche sette stelle hanno davvero un riconoscimento internazionale, o sono trovate estemporanee?

13 Feb 2009 | ore 18:55

Grazie Gigio, video molto interessante.

13 Feb 2009 | ore 18:56

Io penso che raccontare con nome e cognome gli alberghi che lavorano bene così come quelli che lavorano male sia altrettanto utile che parlar di ristoranti perché il sistema turistico di una zona si regge su più gambe, l'albergo è una di queste, ma come dimostra Gigio, ce ne sono altre.

13 Feb 2009 | ore 19:25

Gigio, mi sembra che si parlasse di alberghi, non di campagna elettorale regionale.

13 Feb 2009 | ore 19:54

Egregio Farina, Le rispondo perchè la materia appartiene al mio quotidiano anche se non proprio nei termini legati alle normative che comunque sfiorano la mia attività (mi occupo di forniture alberghiere). L'organismo internazionale che determina le 7 stelle è il SGS che ha sede in Ginevra. Gli alberghi più famosi sono, ad esempio, il Burj al Arab a Dubai e l'Emirates towers. Mi risulta che anche a Milano abbiamo un hotel che ha richiesto le 7 stelle, il Town House Galleria, vicino Piazza Duomo. E' inutile che sto qui ad elencarle i "plus" necessari per ottenere questo riconoscimento che, nell'ambito del "luxury", sarà una vera e propria rivoluzione (cito solamente, dato che mi sembra questo il blog adatto, la possibilità di prenotare 4 diverse cucine internazionali).
Fra l'altro il criterio di mantenimento delle "7 stelle SGS" sarà determinato nè più nè meno dalle visite di ispettori anonimi, proprio come per i ristoranti.

13 Feb 2009 | ore 20:42

Ammesso che le stelle possano garantire un minimo di metri e servizi...quello che mi sembra comunque scarseggiare è il gusto per l'arredamento. Nella fascia 2/3 stelle che è quella che molti viaggiatori sarebbero felici di poter sfruttare visti i prezzi medi già alti si trovano spesso stanze lugubri oppure con mobili nuovi ma che sembrano cadere a pezzi tanto sono fatti male. Senza considerare i dettagli che potrebbero rendere carina una stanza a costo bassissimo e invece...la lasciano smorta e brutta a infondere tristezza.
Tra l'altro il 7 stelle di Milano, visto in foto, a me pare un po' una tamarrata. Se lusso deve essere, a quelle cifre io pretenderei qualcosa di più splendido, insomma! :-)))

13 Feb 2009 | ore 21:48

ciao Maurizio. se viene dal tuo sacco è bellissima:" il criterio di mantenimento delle 7 stelle sarà determinato nè piu' nè meno dalle VISITE DI ISPETTORI ANONIMI, PROPRIO COME I RISTORANTI." se viene dalla SGS è di una comicità involontaria straordinaria. come si dice dalle mie parti: allora stiamo freschi( o piu' chiaramente: stiamo in una botte di ferro). sia chiaro: NESSUN RIFERIMENTO NEANCHE VELATO ALL'AUTORE DI QUESTO BLOG,SIA CHIARO.

13 Feb 2009 | ore 22:42

L'autore di questo blog non si sente mai sfiorato da nulla dal momento che ha fatto iniziative innovative in un settore che, nel 1986 e seguenti, tendeva ad essere molto poco attendibile, salvo eccezzioni :-))
L'autore di questo blog ha un curriculum che gli permette di osservare il mondo con curiosità e ironia :-))

13 Feb 2009 | ore 23:04

appunto: dato che l'autore dell'intervento cioè io non ha lo stesso curriculum e probabilmente non ha nemmeno la stessa capacità di osservare il mondo con ironia e curiosità, ha preferito mettere i puntini sulle I. le auguro ottima serata, sig. Bonilli.

13 Feb 2009 | ore 23:27

Maffi, anche senza curiculum l'ironia l'ha colta???

13 Feb 2009 | ore 23:31

mah, Lei cosa dice?

13 Feb 2009 | ore 23:34

Temo di no... :-((

13 Feb 2009 | ore 23:41

@vorrei sapere 'gumbo' cosa si aspetta dal più splendido...detto questo, mi piacerebbe tanto dedicarmi ad una guida di una, due e tre stelle. Solo - appunto - e non, anche di. Credo, infatti, che il popolo che atterra dalle cinque in su non ha molto bisogno di guide...se ne esiste già una dedicata 'solo' a 1, 2 e 3 stelle fatemi un fischio...

13 Feb 2009 | ore 23:59

Ironia o meno :-)) vedrete che a breve cambieranno i criteri di valutazione delle guide.
Ai parametri "cantina/cucina/servizio/ambiente(?)" si aggiungerà presto la voce "camera". Magari non toccherà ai ristoranti cittadini ma riflettiamo su un punto. Oramai i comuni, a corto di risorse finanziarie, si reggono esclusivamente con gli introiti derivanti dagli autovelox, qualcuno obietterà che comunque al ristorante devi arrivarci, pernottamento o meno...siamo d'accordo ma siccome i limiti di velocità, strumentalmente non aggiornati per spillarci danari, sono per l'appunto gli stessi di 50 anni fa, il rischio di addormentarsi, cullati dal buon vino, è concreto. Vogliamo parlare quindi dei sempre più frequenti controlli con l'etilometro? Quanti di noi sanno qual'è il limite che ci è consentito di bere? Cosa facciamo rinunciamo alla bottiglia? L'acqua, si sa, è molto più dannosa, inondazioni ed alluvioni ne sono fedele testimonianza :-)), da ciò ne consegue, se ci avete fatto caso, che è sempre più frequente vedere i nostri amati ristoratori attrezzarsi per il post cena come mi è capitato proprio ieri in quella splendida trattoria, Gambero Rosso di Bagno di Romagna, che ha aggiunto le prime tre camere al ristorante (meno male, non esiste strada più pericolosa al mondo dell'E45). Tanto per rimanere in zona quanti di voi sono andati in quell'altra stupefacente trattoria La tana degli orsi a Pratovecchio? Beh, vi consiglio di andarci in bicicletta, perchè lungo il percorso sono alternati un cassonetto della spazzatura e un autovelox fino a destinazione. All'anima dell'ottimo rapporto qualità prezzo, a conti fatti converrebbe fermarsi da Pinchiorri...scusate se ho ironizzato anch'io...

14 Feb 2009 | ore 08:15

Da un costosissimo 7 stelle che però non può essere eccessivo ed esagerato come quellli a Dubai che sono spuntati in mezzo al nulla, io mi aspetterei qualcosa più in armonia con la Galleria e l'edificio dato che hanno il loro fascino. Mescolare antico e moderno a me piace molto, ma quei mobili mi sembrano semplicemente brutti. E la profusione di schermi giganti LCD e faretti (o led?) colorati stile Megatuning, il soppalco con la cyclette sotto gli affreschi a me non sembrano tanto eleganti. Sarà questione di gusti - del resto non sono sicuramente io il suo target!
Una guida fino ai 3 stelle non la ricordo - ma credo si sovrapponga molto agli agriturismi e b&b, e siti generici in cui trovare qualcosa di più decente in offerta. Hotel da una stella in Italia che non siano frequentati da clienti a ore oppure catapecchie con vista sul cavalcavia, ce ne sono? :-)))

14 Feb 2009 | ore 11:07

Per risolvere il problema etilometro (ma anche vacanze) senza dover sprecare soldi in hotel qundo si potrebbero utilizzare per viaggi e cibo migliore pensiamo di sostituire l'auto con un Volkswagen California. Più comodo di così! ;-)

14 Feb 2009 | ore 11:14

I nostri prezzi tra i più alti! Mi fa sorridere perchè penso alla mia isoletta natale (Ischia) diventata ormai l'ombra di se stessa, turisticamente parlando. Una settimana in alberghi a 4 stelle costa (sì e no) 200 euro, con pensione completa... brrr, io avrei quasi un po' paura, eppure tanta gente ne approfitta ed è pure soddisfatta! Soddisfatta perchè, magari, la metratura del bagno è in regola (bè, qualche volta lo è!), ma tutto il resto? Possibile che la gente non ci pensi? Come si fa a garantire un servizio a 4 stelle per quei prezzi lì? E torniamo (ancora una volta) al discorso del valore (come per il cibo). L'interesse numero-uno, in molte località turistiche, è diventato quello di fare incetta di turismo occasionale, turismo che non è nemmeno turismo... visto che parliamo di persone che se ne staranno relegate nel loro albergo a 4 stelle e, in giro, non spenderanno nemmeno un euro per un cornetto. Dicono, per contrastare la crisi. Ma che soluzione è??? A me piacerebbe che si pensasse (sempre e comunque) a garantire un determinato servizio, ad 1-2-3-4... stelle che sia. Poi, ogni tipo di realtà ha il suo costo ed è giusto così, ma con chiarezza ed onestà. E che ognuno decida per sè (e per le proprie tasche). Come per il ristorante.

14 Feb 2009 | ore 11:31

Sinceramente a me sembra meglio una settimana a Ischia in un 4 stelle a 200 euro che una a Rimini in un 3 stelle a 300!!

14 Feb 2009 | ore 11:47

Credo che lei si riferisca alla catena "Aurum" che offre una settimana a quei prezzi (positivo o negativo che sia...). Però ridurre Ischia solo a quel tipo di turismo mi sembra un pò troppo. I Mezzatorre, Regina Isabella, Moresco, Punta molino, tanto per citarne alcuni, seguono ben altra strada. Che poi le nostre istituzioni siano cronicamente incapaci di promuovere il turismo in Italia, peggio ancora in Campania, allora siamo perfettamente d'accordo.

14 Feb 2009 | ore 12:43

Ischia batte Rimini, un stella in più, 100 euro di meno :-) però a rimini non ho mai alloggiato, non saprei! non credo basti riferirsi alle stelle, bisognerebbe scendere nel dettaglio del servizio offerto.

14 Feb 2009 | ore 19:27

Bè sì, anche la Dim non scherza! Giustamente ha menzionato alberghi che mantengono un determinato standard (aggiungerei la romantica a sant'angelo, 4 stelle). Però converrà che lavorare con una tale disomogeneità non è certamente l'ideale... il quadro generale ne risente e l'immagine, bè, lasciamo perdere! Possibile che ognuno possa fare ciò che vuole? E la cosa triste è che Ischia era piena di piccolo-medie realtà alberghiere destinate a morire per forza di cose. Ed è triste perchè anche senza essere extralusso (sulla carta), erano gestioni di qualità, qualità umana, cosa che davvero non aveva prezzo... per il turista d'una volta.

14 Feb 2009 | ore 19:36

La settimana scorsa abbiamo organizzato un evento riguardante il vino in un nuovo albergo della catena spagnola H10, il Roma Città, situato proprio dietro la CdG. Albergo 4 stelle, aperto a dicembre.
Beh, a noi ci hanno fatto fare un giro per le stanze. Da paura. SPA, da paura. Piscina al 5° piano, sul terrazzo, riscaldata e climatizzata, da paura. Servizio, da paura. I prezzi: più bassi degli italiani.
Da mangiare, ottimo a prezzi commoventi per il posto.
Gli spagnoli ci stanno facendo neri pure in questo.
Diciamoci la verità, all'estero ormai si può parlare di stelle, qui da noi di stalle...
Anche l'evento precedente, l'abbiamo organizzato al Marriott alla Magliana, in cima alla collina dove c'è l'Alitalia. L'albergo ha una hall immensa, incredibile. Servizio, mangiare, stanze, sono allineate al mondo Marriott, quindi assolutamente niente da dire.
Non ci sogniamo assolutamente di pensare ad organizzare qualcosa negli alberghi italiani, lasciamo stare... eppure fa specie vedere che in questi alberghi stranieri si trova personale italiano. All'H10 no, erano tutti spagnoli con un ottimo italiano. Notai la stessa cosa anche anni fa al Melià, sempre spagnolo. Ora, invece, ci sono molti italiani.
Perché noi siamo sempre più "sgraziati"?
Non so, è come per le hostess dell'Alitalia, cavolo, sempre imbronciate e fredde... non dico che dovrebbero essere tutte gentili e signore come quelle della Thai o della Singapore Airlines, però.....
Evidentemente, siamo proprio un popolo che non ha la gentilezza e la signorilità nella cultura.
Per cui, vabbe', misuriamo le stelle col metro in camera da letto e nel bagno, ma poi la scortesia e tutto il resto, lasciatelo misurare a noi...

15 Feb 2009 | ore 00:48

Sig. Lungo, ma questo è puro sadismo :-)) !!! Con un mappamondo a disposizione Lei cita proprio la Spagna, uno dei paesi più attivi al mondo nell'offerta turistica con 60.000 di presenze annue, come paese con il quale dovremmo confrontarci? E cita la catena H10, la migliore catalana, che il prossimo anno aprirà anche a Londra e Berlino e che ha proprio nel servizio il suo punto forte? E vorrebbe anche lontanamente paragonare la nostra (?) Alitalia ad una delle compagnie aeree più prestigiose al mondo come la Singapore Airlines? E' il caso di dire che dovrebbe volare più basso :-)) ....
Parlando di servizi e cortesia mi fa piacere segnalare un episodio accaduto proprio in Spagna durante le festività natalizie. Ero con un gruppo di amici all'Hotel Arts di Barcellona, zona Porto olimpico, usufruendo del loro ristorante per il cenone di Capodanno, il Sergi Arola, due stelle Michelin a Madrid, gestito dal fratello Edoardo. Eravamo in dieci a tavola ben consapevoli di quanto avremmo speso trattandosi della sera del 31 e dell'indiscussa qualità del ristorante. Rientrati in Italia, dopo una settimana, mi arriva una mail nella quale, scusandosi per l'errore, mi informavano che avrebbero accreditato sulla mia carta di credito Euri 497,50 pagati in più. Bene, quando tornerò a Barcellona saprò dove andare....

15 Feb 2009 | ore 10:13

Vedi perché ai miei clienti sono due anni che consiglio Barcellona come posto dove trasferirsi, se uno vuole lasciare l'Italia?
Noi siamo finiti, siamo morti da anni e nessuno ce lo ha detto....

15 Feb 2009 | ore 11:32

Non mettere il dito nella piaga, vuoi che non ci abbia pensato anche io che vivo in uno dei posti più belli del mondo dove però non è garantito il più elementare diritto del vivere civile?
Qui si scrive di turismo ed è davvero vergognoso che un patrimonio culturale, storico, paesaggistico di inestimabile valore come quello di Napoli e dintorni venga mortificato in questo modo. Bonilli nel testo scrive che i prezzi dei nostri alberghi sono tra i più alti? Certamente non a Napoli. Gli alberghi sul lungomare, i vari Santa Lucia, Vesuvio, Excelsior, Continental che sono fra i più prestigiosi della città, oggi vendono una camera dai 120 ai 160 Euri e non per strategie commerciali studiate per attirare turisti ma semplicemente perchè sono alla canna del gas....

15 Feb 2009 | ore 12:14

Sono stato invitato molte volte a discutere di accoglienza, alcune di queste occasioni erano sessioni dell'Aspen Institute, ma ho trovato che coloro che parlavanono a nome delle varie associazioni di albergatori non avessero l'idea di come il sistema turistico italiano sia vecchio, arretrato e respingente.
O piuttosto non volessero dirlo.
Prima di tutto il sistema turistico italiano respinge per i prezzi, alti, da sempre ormai più alti che in Francia e in Spagna.
Poi respinge per la qualità del servizio e delle stanze, quasi sempre inadeguate e piene di manchevolezze, l'insieme travolto da una sciatteria strisciante che la crisi accrescerà.
Del resto non si scende da primi a quinti/sesti nelle graduatorie mondiali dei paesi turistici senza un perché.
Piuttosto mi stupisce che nessuno abbia esempi positivi o negativi da citare, con nome e indirizzo dell'albergo e noto che tutte le volte che si tocca questo tema la partecipazione è minima, quasi che fosse un pubblico di roulottisti quello del papero giallo :-))
E fa bene Marco Lungo a sottolineare queste nostre carenze citando gli spagnoli.
Certo, migrare a Barcellona sa tanto di debacle del made in Italy turistico ma dopo la vicenda del portale italiano da 50 milioni di euro buttati nel cesso e con un'aspirante ministro del turismo come la Brambilla è anche una forma di protesta estrema.

15 Feb 2009 | ore 12:26

C'era una grande compagnia alberghiera tutta italiana che ha sfornato i migliori professionisti del settore: la Jolly Hotels (quasi tutti i direttori di hotel di catena hanno un'esperienza Jolly nel proprio CV). La compagnia è stata poi acquistata dagli spagnoli di NH Hoteles. L'arretramento in fatto di qualità è evidentissimo. Non sempre noi italiani siamo i peggiori. Anzi. L'hotellerie italiana 4/5 stelle (soprattutto a vocazione business) ha una grande tradizione molto apprezzata all'estero.

15 Feb 2009 | ore 13:49

Io vado più volte l'anno al Crowne Plaza di Castellammare di Stabia della catena Intercontinental. Camere pulitissime, ampie, servizio più che cortese. Piscina scoperta, spiaggia privata e centro benessere con un ampia gamma di servizi compresi nel costo della stanza. Il tutto in una struttura che era un cementificio sul mare, di fronte al Vesuvio, ristrutturata con garbo e gusto.
L'unico neo è il ristorante molto caro, con pochi euro in più si mangia 1000 volte meglio nelle immediate vicinanze (Gennaro Esposito).
Anche quando vado all'estero uso spesso la stessa catena e mi sono trovato sempre molto bene.

Ciao

15 Feb 2009 | ore 14:48

Mi pare che l'italiano che viaggia per lavoro o la fascia tradizionalmente interessata all'enogastronomia di livello medio-alto utiizzi principalmente le strutture di livello alto.
Qualcuno che lavora per azienducole più sfigate (come me e i miei colleghi) utilizza ogni tanto hotel entro le 3 stelle e quasi mai meritevoli di essere menzionati.
Per le vacanze, quasi tutte le persone che conosco se viaggiano in Italia vanno in case, agriturismi o camper - le roulotte...nah!... sono decisamente fuori moda fra gli italiani. :-)))
Qualcuno con i bambini piccoli fa la settimana a pensione completa a Rimini e dintorni, qualcuno una settimana in qualche centro benessere o alle terme - magari del genere che descriveva nadia. Qualcun altro visitando grandi città per un paio di giorni cerca qualche offerta su internet o b&b. Ma in gran parte vanno all'estero. Questa è la realtà che vedo io. Nn è strano che manchino gli esempi!

15 Feb 2009 | ore 14:54

Quando viaggio in Italia, se non devo stare in centro città, preferisco agriturismi o b&b. Sono molto più moderni e curati degli alberghi a parità di prezzo.
Segnalazione positiva: ad Oderzo (TV) il Postumia Hotel Design. Camere non grandissime, ma molto belle con qualche opera di design interessante ed un buon servizio.

15 Feb 2009 | ore 15:26

C'è un filo conduttore che emerge nei vari interventi. Nadia scrive giustamente di "disomogeneità" riguardo gli alberghi ischitani e Gumbo fa altrettanto lamentando la carenza di una classe media (3 stelle) "mai meritevole di essere menzionata" e infatti Max ripiega giustamente su agriturismi e b&b. In realtà la situazione sembra abbastanza chiara. Il livello qualitativo dei nostri alberghi di lusso è mediamente soddisfacente anche se lontana dagli standard spagnoli. Manca proprio quella sana fascia media, come dice Nadia, che erano gestioni di qualità, soprattutto umana che creava affezione e quindi sano turismo.
@ vignadelmar. Mi permetto di segnalarle, se vuole coniugare un piacevolissimo soggiorno ad una ottima cucina, poche centinaia di metri dopo il Crowne Plaza, il "Capolagala". Se lo proverà sono certo che un giorno mi ringrazierà del consiglio :-))

15 Feb 2009 | ore 16:26

Secondo me, è proprio una interessante riflessione da fare, quella riguardante il fatto che i nostri "Bed & Breakfast" siano anche solo percepibili come concorrenti dei nostri tre stelle.
E' come dire che il risparmio industriale che fa da base alla specializzazione alberghiera di medio livello, è ampiamente battuta dal costo del singolo ben organizzato.
Forse, è un altro aspetto dello stesso archetipo che, da qualche tempo, ci fa preferire le brave drogherie e botteghe artigiane alla GDO che, solo 10-15 anni, fa era il rullo compressore che le distrusse tutte....

15 Feb 2009 | ore 19:30

scusi signor Lungo ma lei sa cosa vuol dire B&B?
vuol dire dormire e colazione....non vuol dire dormire su un letto di paglia!!!anzi un B&B può essere benissimo paragonato a un 1-2-3-e anche 4 stelle!!ci sono B&B con centro benessere piscina e quant'altro.A essere precisi bisognerebbe aggiungere che molte volte i B&B sono più cari di un 3 stelle a parità di servizio, ovvero dormire e colazione... vorrei aggiungere un altra cosa. Fare turismo in italia è più difficile che all'estero per un semplice motivo;i clienti italiani sono i più difficili da trattare.Ho girato in molti luoghi e non c'è stato posto dove io non abbia trovato turisti italiani intenti a manifestare le loro lamentele.Questo dovrebbe farci meditare...

22 Giu 2009 | ore 23:33

Fin quando un tre stelle italiano costa come un cinque stelle a Barcelona o Ny è difficile pensare di recuperare turisti in Italia.
Senza dimenticare, oltre alla poca cura e pulizia di molti ambienti, questo ns. "vezzo" di accogliere i turisti come se gli stessimo facendo un favore nel prendere i loro soldi.
Non parliamo di cosa succede quando prenoti con i vari siti conosciuti.... sembra che tirino fuori la camera dal cilindro, quando poi il giorno prima con offerta davanti agli occhi sul sito, al telefono l'albergatore mi disse che non aveva camere. Dovremmo vivere solo di turismo in Italia e invece rincorriamo sempre gli altri...
Speriamo che non ci mollino anche i tedeschi...

02 Lug 2009 | ore 13:02

Sono d'accordo in parte con Bonilli, bisogna fare chiarezza sugli Hotel di 1 2 3 4 5 stelle l'ente del turismo o chi per esso deve darsi una svegliata e mettere dei paletti chiari, agli albergatori, quanti metri per letto? in stanza, stanze con finestre, bagni a volte impossibili,
servizi di biancheria ecc. Spero proprio che chi è incaricato a questa situazione riesca a risolverla in tempi molto ragionevoli. Grazie...

18 Giu 2010 | ore 15:30

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