10
Mar 2014
ore 09:17
ore 09:17
Con la cultura si diventa ricchi, ma non in Italia
Forse oggi a Pompei pioverà.
Crolleranno altri muri?
Il Grande Progetto Pompei e i 105 milioni di euro cofinanziati dalla Ue deve essere attuato entro il giugno 2015 ma fino ad oggi quasi nulla è stato fatto ed è stato speso.
"L'Italia non vuole innovarsi, preferisce restaurare che fare un serio intervento di manutenzione programmata, come prevedeva il Progetto Pompei presentato due anni fa" ha detto il professor Carandini, presidente del Fai e noto archeologo.
Eppure Neil MacGregor, il direttore del British Museum, con la mostra su Pompei ed Ercolano ha fatto incassare lo scorso anno al museo inglese 6 milioni di euro e fatto registrare mezzo milione di ingressi: la terza performance di sempre dopo i Tesori di Tutankhamen e l'Esercito di terracotta cinese. Il novanta per cento dei pezzi esposti sono arrivati direttamente dall'Italia, in prestito, e gli inglesi hanno saputo farli fruttare con una manifestazione che ha avuto un successo mondiale.
Con la cultura non solo si mangia ma si diventa ricchi.
Ma non in Italia.
Foto di S. Bonilli
Stefano Bonilli
Stampa |
commenti 9
scrivi un commento
Pasta con le sarde
Eccola qui la pasta con le sarde, una di quelle ricette che tutti conoscono e nessuno...
ultimi commenti
- alessio - Lungi da me fare polemica su un topic così...
- Tristano - La gricia più buona non si mangia da Roscioli...
- tiziana mosca - Che bello riconoscere un locale dove non si è...
- Mitch - sono contento di aver trovato il Gambero Rozzo in...
- Gabriele Rosso - Non è una questione di ricerche su google Annalisa,...
- annalisa barbagli - Nella mia assoluta ignoranza su come funziona il web,...
ultimi post
03 Giu |
La gricia di Nabil e il nuovo bancone - Il banco è nuovo e anche... |
27 Mag |
Colette e il caffelatte della portiera - Il caffelatte della portiera è semplice,... |
23 Mag |
I 10 migliori - Se leggo ancora il titolo "I... |
19 Mag |
Si scrive Crippa, si legge Ceretto - Sessantottotrenta, tenete presente questo numero, è... |
12 Mag |
Doctor Wine, I presume? - Un bel libro da leggere assolutamente... |
29 Apr |
Le formiche del Noma, i tortellini di Bottura, The50 Best e l'Italia che gufa - Renè RedzepiIn questo post si parlerà di... |
28 Apr |
Il gelato da F1 di Carapina è sbarcato a Roma - Carapina ha aperto la sua sede... |
23 Apr |
Cappelli, un romanziere che ama l'Aglianico, i paccheri e le frattaglie - Con Gaetano Cappelli ci siamo visti... |
Pollo arrosto alle erbe aromatiche
In momenti di crisi il pollo è un'ancora di salvezza perché anche i polli buoni esistono...
tag principali
- Adrià
- Alajmo
- Amazon
- Andrea Petrini
- Annalisa Barbagli
- Apple
- blog
- Blumenthal
- Bottura
- Bulli
- Campo dei Fiori
- Cook it Raw
- Corriere della sera
- Cracco
- cucina
- Cucinare insieme
- cuochi
- Eataly
- Espresso
- Farinetti
- Ferran Adrià
- Gambero Rosso
- Gazzetta Gastronomica
- Gennaro Esposito
- Gino Sorbillo
- Giunti
- iPad
- Kindle
- Lopriore
- Marchesi
- Michelin
- Natale
- New York Times
- Open Colonna
- Pierangelini
- pizza
- Redzepi
- Renè Redzepi
- Repubblica
- Roma
- Roscioli
- Scabin
- Slow Food
- Stefania Barzini
- Sydney
- tortellini
- Uliassi
- Vico Equense
- vino
- Vizzari
Categorie
- Agenda di un papero gourmet
- Alberghi d'Italia
- Birre Artigianali
- Community
- Cucinare Insieme
- Cultura
- Cuochi d'Italia
- Domande
- Fare la spesa
- Food TV
- Gazzetta Gastronomica
- Guide e guidaroli
- Hi -Tech dreams
- Informazione
- International Chefs
- La Memoria
- La mediateca del gourmet
- La pizza
- Le nostre ricette
- Letture
- Moda & Mode
- Notizie in breve
- Pane al pane
- Progetti nazionali e internazionali
- Schede ristoranti
- Soste gourmand
- Turismo
- Vino & Vini
- Voci dalla carta
ultime letture
Colette e il caffelatte della portiera
Cappelli, un romanziere che ama l'Aglianico, i paccheri e le frattaglie
Viaggiare in aereo con 200 romanzi, saggi e libri di cucina
Il caffelatte della portiera è semplice, si...
Cappelli, un romanziere che ama l'Aglianico, i paccheri e le frattaglie
Con Gaetano Cappelli ci siamo visti da...
Viaggiare in aereo con 200 romanzi, saggi e libri di cucina
Leggendo sul New York Times alcuni autorevoli pareri...
Mettono sempre e solo dei politici a governare la cultura in italia ! Perche invece non assumere il direttore del British Museom o del Louvre, o di qualsiasi altro museo del mondoche non solo si mantiene con gli incassi, ma avanzano anche soldi da dare allo stato, e percio a tutti.
Indovinello: perché quello che succede a Pompei non succede a Ercolano?
Il problema di base è che stiamo parlando di un paese, l'Italia, dove le professioni di archeologo, storico dell'arte e restauratore non hanno riconoscimento giuridico. Il resto viene da sé (purtroppo).
Non c'è bisogno di assumere stranieri. Quelli bravi ce li abbiamo anche noi solo che sono già a dirigere musei anche importantissimi esteri.
Saluti
Pier
Con la cultura in italia, si diventa poveri e si fa diventare poveri anche gli italiani tutti. Le cose potrebbero cambiare solamente a seguito di una profonda ristrutturazione delle soprintendenze, individuando idoneo management e personale tecnico, assengando priorità e razionalizzando gli interventi, ottimizzando nel contempo il sistema degli appalti del cantiere di restauro e cosa più importante, allontanando la politica dalla gestione del patrimonio artistico. Altrimenti continueremo ad avere una miriade di piccoli siti storici tutti da proteggere (se scopro un pezzo di antica consolare forse è meglio reinterrarlo piuttosto che creare un sito proteggerlo con una copertura da mln di euro per poi gestirlo con urbanizzazione, servizi e manutenzione, certo il politico locale non ci guadagna ma i cittadini si) e ci troveremo nell'impossibilità di gestire sponsor privati (ora salvo flessibilità non è possibile usufruire direttamente di un mecenate, occorre una gara di appalto), la conseguenza è che si tolgono risorse a quello che è importante davvero e che genera ricchezza attraverso i flussi turistici ecc.
Premesso che l'estensione di Pompei rispetto a quelal di Ercolano è in rapporto di 10 a 1, (50 ha contro 4 ha), lì ha funzionato benissimo perchè c'è stata grande flessibilità e grandissima umiltà da parte degli italiani che hanno permesso al sig. Packard di avere un proprio team di esperti (guarda caso tutti della british school l'Accademia britannica di archeologia, storia e belle arti) e di adottare i propri metodi e le proprie strategie, certo tutto controllato, stabilito e sostenuto dal pubbblico, ma in realtà Packard ha fornito esattamente quello che in Italia non esiste vuoi per burocrazia, vuoi per la politica, vuoi per la criminalità: l'organizzazione del lavoro ed il supporto tecnico, l'italia ha messo le capacità di intervento nelle lavorazioni. Se vogliamo chiamrla sinergia ci facciamo un complimento, ma di fatto si tratta di un "deus ex machina".
Il successo di Londra dovrebbe far riflettere sul fatto che in Italia viene creato dal nulla un museo per ogni trovata locale, anziché concentrare in pochi luoghi. Secondo voi una mostra che ospita i bronzi di Riace ha più successo a Londra o laddove sono ora ? Esco da museo e sono a Londra anziché non so dove …..
Qua e là però ci sono forme di sponsorizzazione privata dei restauri, come il Comitato Francese per la Salvagaurdia di Venezia http://cfsvenise.org/bienvenue/
Me lo ricordo perché mi è capitato di ascoltarne il presidente ad una conferenza, ma penso ce ne siano anche altri.
Perché come al solito non esistono procedure chiare di assegnazione e gestione delle risorse. Perchè qualunque cosa venga gestita dalla pubblica amministrazione deve alimentare un serbatoio di clientelismo che nessuno vuole fermare.
A Roma tre anni fa sono stati assegnati gli spazi ristorativi di due musei che in qualsiasi altra parte del mondo sarebbero stati dei fantastici punti di aggregazione.
I ristoranti del Maxxi e del Macro sono andati a due delle più famose ditte di catering romane, nonostante avessero offerto cifre considerevolmente più basse a quelle di altri candidati, col risultato che a tre anni di distanza come ristoranti semplicemente non esistono. All'estero li avrebbero dati a qualche giovane chef emergente, ma questa, come sappiamo, è un'altra storia.