25
Giu 2008
ore 15:52

Gambero Rosso vince la causa col Gambero Rozzo

< >

Quella di Gambero Rozzo è un'operazione plagiaria e parassita e come tale illecita.

Questo dice il Tribunale di Roma, relatore la dottoressa Iofrida. E così la Newton Compton Editori e il signor Carlo Cambi si vedono inibire "...l'utilizzo e la pubblicazione di qualsiasi guida, testo, libro, opuscolo con la dicitura Gambero Rozzo.

Così deciso in Roma, nella Camera di consiglio del 23-5-2008

Il Gambero Rosso, assistito dal bravissimo avvocato Felice D'Alfonso, ha così vinto la causa contro coloro che, sfruttando la notorietà del nostro marchio, pensavano di poter agire impunemente.

commenti 49

Bene! Giustizia è fatta... e di questi tempi non è poco!

25 Giu 2008 | ore 16:18

Congratulazioni vivissime! Anzi, congratulasioni vivizzime!

Fare piazza pulita dai ciarlatani, in qualunque campo, non puo' che far bene all'Italia e mi rende sempre felice.

25 Giu 2008 | ore 16:37

SACROSANTO.
Era una delle più bieche (oltreché "rozze") operazioni di plagio.
Evviva, bravo Stefano!

25 Giu 2008 | ore 16:58

Questa è davvero una notizia buona, pulita e - soprattutto - giusta!

Congratulazioni e in bocca al lupo per un risarcimento milionario...

25 Giu 2008 | ore 17:02

Ma siamo sicuri che sia proprio una vittoria?

Non so, forse ci sono dei retroscena che non conosco, ma da semplice acquirente di libri il fatto che esista una guida che prende in giro un'altra non mi sembra così negativo.

Certo, se Cambi per esempio si fosse mai spacciato come autore del GRosso e non del GRozzo, allora sarebbe tutto un'altro discorso.

Io per esempio la Guida Misclèn la comprerei senza esitare.

25 Giu 2008 | ore 17:07

Mai sentito parlare dei marchi depositati?
Buffa cosa vendere un libro, guadagnare e dire che si sta facendo una parodia a spese dell'altro.
Caro Mr Oz ma che visione del mondo hai?

25 Giu 2008 | ore 17:11

ma come si fa a non prendere negativamente l'operazione "gambero rozzo"?
non si tratta, caro Mr Oz, di sana competizione e di libero mercato e liberi concorrenti.
si tratta (trattava) di una pseudoguida fatta con i piedi che utilizzava l'assonanza con il nome gambero rosso per vendere, non certo per prendere in giro.
sarei stato curioso di sapere se avrebbero venduto una copia - visti i contenuti - con un altro nome in copertina...

25 Giu 2008 | ore 17:39

A proposito di parassiti, direttore, ma quand'è che rivedremo un admin in funzione sul forum del GR? In questi giorni si sta riempendo di spammer di ristoranti (vedi i 2 topic su Sensus farnese).
E comunque un moderatore anche sulla Piazza servirebbe.

Congratulazioni per il felice esito della diatriba giudiziaria, comunque.
Più che plagio, io lo consideravo uno sgradevole sfottò, a dire il vero.

Ele

25 Giu 2008 | ore 17:42

Una notizia così bella mi fa tornare la voglia di scrivere, cosa che non faccio da parecchio tempo.

Carlo Cambi dispensava sole(detto alla romana) già quando stava ai viaggi di Repubblica, figuriamoci con una guida che invece di segnalare 200 locali l'anno ha dovuto iniziare a recensirne un migliaio. Sulla effettiva visita dei locali ha già scritto tutto muccapazza tempo fa.

25 Giu 2008 | ore 17:51

Un paio di volte ho consultato il rozzo ( bisogna conoscere per poter giudicare) , e buttando l'occhio su alcuni locali segnalati ho evitato di leggerlo la terza volta.
Si che la crisi ci attanaglia, si che la gente cerchi locali con un giusto rapporto qualità prezzo, però non "sole".
I ristoranti dell'autogrill già li so dove sono non ho bisogno di una guida delle stazioni di servizio.

Mi congratulo per la giusta vittoria.

25 Giu 2008 | ore 18:12

....Dio, NO, NON E' POSSIBILE...non immaginate qanto sia addolorato per Cambi e sua moglie.
Dalla tristezza mi si contorciono le budella...ma forse solo perché me la sto ridendo di brutto.
A Cambi, visto che adesso non puoi più usare il marchio di altri perché non vedi di andartene a 'fanculo?

Mucca

25 Giu 2008 | ore 18:32

Furbi.
Il nome dal gambero e i locali dalla guida di slow. Molto bene. Complimenti al collega D'Alfonso. Ovviamente oltre ad essere interdetti dal continuare dovranno risarcire.

Ad Majora

25 Giu 2008 | ore 18:50

Molto, molto bene.Quel "rozzo" e' veramente insopportabile....

25 Giu 2008 | ore 19:41

Caro Bonilli, nella mia visione del mondo c'è spazio per entrambe le guide. Nella mia visione del mondo non è a colpi di sentenze che si dimostra di aver ragione, né di essere migliori.
Nella mia visione del mondo Cambi potrebbe sostituire due zeta con due ti e ricominciare da capo. Gli fate causa un'altra volta?
Nella mia visione del mondo la guida del Gambero Rosso non dovrebbe temere di essere impilata in libreria accanto alla guida del Gambero Blu.

Con questo non intendo dire che la sentenza sia sbagliata, né che Cambia abbia ragione, perché non conosco i retroscena della vicenda.
Ma certo la questione non può ruotare tutta esclusivamente sulla somiglianza del nome.

25 Giu 2008 | ore 19:44

Caro Oz, e' molto bello che nella tua visione del mondo ci sia spazio eccetera, ma nella tua visione del mondo, mi auguro, ci sara' spazio pure per il rispetto della legge. E l'operazione Gambero Rozzo e' una roba impresentabile. Idem se usasse gambero rotto, grotto, blu. Nel caso, prova a registrare un marchio tipo guidamisclèn, poi vedi che ridere. Dai.

25 Giu 2008 | ore 19:55

Si vede che ci sono argomenti ai quali sono particolarmente sensibile e uno è questo: gambero rosso è un marchio depositato e di notorietà internazionale. Se un signor cambi qualunque, facendo un'operazione furba, di plagio e illegale, ne trae vantaggio creandomi inoltre danno perché molti erano convinti di acquistare un nostro prodotto, perché avrei dovuto avere l'atteggiamento di chi lascia fare?
Se Cambi e Newton Compton Editori fanno il Gambero Rotto, blu o qualunque altra scelta che richiami il nostro marchio perché lo farebbero se non per sfruttare il nostro nome?
In un paese civile, non nella giungla, se si subisce un danno ci si rivolge alla magistratura dopo avere tentato di far recedere il signor Cambi e la Newton Compton Editori.
Ci hanno risposto con tracotanza e adesso si beccanno una sentenza che vieta loro di usare il marchio Gambero Rozzo.
E, ironia della sorte, se ora volessi pubblicare io il Gambero Rozzo loro non ci potrebbero fare nulla :-)
Caro Mr Oz, è un mondo strano perchè a volte i furbi e tracotanti vanno a sbattere la faccia contro una sentenza e i tipi "originali" come lei pensano che ci siano retroscena mentre la cosa era ed è molto semplice...c'hanno provato!!!

25 Giu 2008 | ore 19:59

"creandomi inoltre danno perché molti erano convinti di acquistare un nostro prodotto"
no, questa è fantascienza.
Ammesso anche che Cambi sia un ciarlatano, e questo io non lo posso né affermare né escludere, la sua pubblicazione non ha affatto creato danno al Gambero Rosso.
Temo che il problema sia un altro. Il nome è solo la punta dell'iceberg.
Per come la vedo vantarsi dei tentativi di imitazione è molto più proficuo che perdere tempo in querele.

25 Giu 2008 | ore 20:27

Perchè lei insista sul nulla per me è un mistero. Che ci sia stato danno è cosí oggettivo che ora si andrà a quantificare davanti al Tribunale.
Comunque per me è chiusa qui, si diverta :-)

25 Giu 2008 | ore 20:37

L'ha presa male, Bonilli. La mia non voleva essere polemica. Solo un punto vista diverso sulla questione.
Vado a mangiare. In un locale segnalato sulla guida del Gambero Giusto™.

25 Giu 2008 | ore 20:46

non è fantascienza, Mr Oz.
posso dirle per testimonianza diretta che sono tantissime le persone - ovviamente al di fuori della nicchia gourmet, dunque la gran parte dei lettori - che pensavano al Gambero Rozzo come a una nuova pubblicazione del Gambero Rosso. Questo lei non lo chiama DANNO?
Lei incarna perfettamente quel pressappochismo tipico italiano che si nasconde dietro ai "questione di punti di vista" (punti di vista un cavolo!) e ai "la mia non voleva essere una polemica" e si fa beffa della legalità, dell'importanza della difesa dei marchi e della credibilità, di chi lavora seriamente.
invece di dire che gli altri la prendono male, provi Lei a dire qualcosa di intelligente e sensato invece della favoletta sulla visione del mondo.
non cè bisogno che lei conosca i retroscena, c'è già una sentenza che dice tutto sulla vicenda.

25 Giu 2008 | ore 21:04

Oz accidenti, dici che l'ha presa male??? E'un tempo senza fine che gli propini considerazioni "oziologiche"come vuoi che la prenda, scusa eh?
Complimenti Direttore, il tempo è galantuomo!

25 Giu 2008 | ore 21:11

Avallo la teoria di Federico. Un paio di Natali fa mi è stata regalata la Guida Gambero Rozzo (inutile fra l'altro) da amici che sicuramente credevano fosse un nuovo prodotto GR.

25 Giu 2008 | ore 22:43

Per me la questione è semplice (tanto per non far sentire solo Oz): se il Rozzo avesse fatto ironia e satira ( e fino ad oggi pensavo fosse così), cioè "altro" rispetto alla guida GR, non avrebbero dovuto esserci problemi; se invece si riteneva in concorrenza facendo recensioni e fornendo consigli alla stregua del GR, i problemi sono evidenti e da perseguire. Non l'ho mai letta, però, in effetti, ho visto una volta una diafania sull'ingresso di un ristorante, insieme a tante altre, tra cui quella storica del Gambero Rosso, e la cosa mi aveva insospettito e dato da pensare.

25 Giu 2008 | ore 23:17

Il danno è stato grande e noi chiederemo il risarcimento a Newton Compton Editori che per due anni hanno messo in circolazione molti titoli sotto il marchio Gambero Rozzo irridendo alle nostre proteste.

25 Giu 2008 | ore 23:22

Boh, non capisco perché di fronte all'evidenza, si cerchi in tutti i modi un "democratico" spazio per chi truffa, utilizzando l'assonanza del marchio di qualcun'altro. Magari se a questi paladini sostenitori del democratico spazio, qualcuno gli prendesse in prestito la loro automobile, senza dir nulla, non ci troverebbero sicuramente niente di male. Non andreste a denunciare un furto al commissariato vero ? Perchè se fosse così, cadremmo nell' ipocrisia.
Buona giornata, Marco

26 Giu 2008 | ore 09:59

mamma mia devo correre dall'avvocato....io avevo un sito col nome astice blu'...:-O)
comunque e' vero mister Cambi ha approfittato dell'assonanza tanto che una mia cliente mi chiese se era una guida scritta dal gambero per locali low cost....

26 Giu 2008 | ore 11:33

.....se il Rozzo avesse fatto ironia e satira.....
Satira ed ironia acclarano una paternità ed esplicitamente la riconoscono; i disonesti la sfruttano. Non confondiamo la libera espressione con le furbizie commerciali.

26 Giu 2008 | ore 11:57

un'ottima notizia davvero

26 Giu 2008 | ore 12:11

Ma è lo stesso Cambi che pochi giorni addietro scriveva post infuocati sulle presunte difficoltà economiche del Gambero Rosso ??
A quanto leggo penso che queste difficoltà, se reali, saranno appianate con il suo contributo "volontario" frutto di questa sentenza....Dante l'avrebbe definita come legge del contrappasso !!!

Ciao

26 Giu 2008 | ore 12:20

Farò una guida che si chiamerà "Slow Calamaro Rotto BWM Michelino"....... spero che nessuno se la prenda a male!!!!!!!

26 Giu 2008 | ore 15:04

... punterei in particolare sul Rotto :-)

26 Giu 2008 | ore 15:13

roma nun fa la stupida stasera......

26 Giu 2008 | ore 15:22

Proteggere i marchi costa un sacco di soldi, non vedo perchè uno dovrebbe lasciar correre se il furbetto di turno ci prova...
La proprietà intellettuale va difesa e vanno denunciati coloro che tentano di fare soldi alle spalle o trarre profitto dal lavoro altrui.
Spero che ti venga accordato un risarcimento esemplare, tale da scoraggiare ogni futura azione da parte dei furbetti, tanto i soldi sono l'unico orecchio da cui ci sentono.

Caro Mr Oz, veder derubato il proprio lavoro non è cosa da poco, e se dopo le diffide la gente preferisce continuare a delinquere è bene che poi ne paghi le conseguenze. Ma se non arrivi a capirlo è solo fiato sprecato...
ciao,
claudio

26 Giu 2008 | ore 16:25

Immagino che il provvedimento preveda anche il ritiro immediato di tutte le copie della guida tarocco ed una multa per ogni copia posta in vendita dopo tale disposizione...
Oltre alla pubblicazione della sentenza su un paio di riviste da te scelte e a carico dei furbetti (solo questo costa diverse decine di migliaia di euro...).
Il mio consiglio, essendoci passato non molto tempo fa (in una situazione diversa ma simile) è di picchiare duro e pubblicare tutto in modo da piegarli nel portafoglio, unico lato sensibile di certa gente.

Purtroppo non serve a ripagare di tutto, ma è comunque una gran bella soddisfazione...
Complimenti,
Claudio

26 Giu 2008 | ore 16:35

Anche io ricevetti a suo tempo in regalo la prima edizione del Gambero Rozzo. Conoscendo bene le pubblicazioni del Gambero, notai subito che si trattava di altro e mi sembrò una mossa assai scaltra per sembrare quello che non era. Il contenuto, fra l'altro, non aveva nessun valore aggiunto, anzi, non mi è mai servito a nulla.
Con profondo dispiacere della mia consorte che, in tutta buona fede, aveva pensato di farmi un pensiero carino.

27 Giu 2008 | ore 09:19

A proposito di splendidi giornalisti, immagino che avrai apprezzato l'articolo di oggi sul corriere a pag 19, ti devono aver confuso per un critico d'arte :). Ciao miogo

27 Giu 2008 | ore 14:57

Finalmente una buona notizia.
Scrivevo su questa schifezza di recente e mi pareva impossibile che un magistrato (come invece mi si diceva che era successo) autorizzasse una tale porcheria.
Per fortuna le cose stavano diversamente.
Complimenti al collega ed al GR (che da oggi torna ad essere l'unico GR...).
Per l'altra guida... che "Cambi" il suo nome in fretta...
Saluti,
JFSebastian

29 Giu 2008 | ore 18:08

Il mio unico commento è MAH. Poi possiamo usare tutti i paroloni, ma ne esistono tantissimi di questi casi e nella maggior parte dei casi non finisce come questa. Io condivido alcune opinioni di Mr.Oz, addirittura prendere il dominio...quando un brand è forte non si deve spaventare di queste cose, nella vecchia azienda dove lavoravo ne vedevamo una ogni mese, e in tutto il modno.

07 Lug 2008 | ore 16:07

Caro Sig.Bonilli prima di lanciare i suoi "strali" verso il Gambero Rozzo dovrebbe fare un piccolo esame di coscienza.....
Le assicuro che la sua "granitica" guida è incline a recensire "troppo" favorevolmente molti ristoranti blasonati che, in realtà,sono lontani da offrire ciò che fanno pagare(per non incorrere anch'io in azioni legali ne ometterò il nome...!!)
Quindi le consiglio in futuro di avere più attenzione a che ci sia un effettivo rapporto qualità/prezzo "decente" per far si che la gente (visto la situazione economica contingente)rimanga fedele all'indubbia professionalità della sua guida!!
Altrimenti basterà la guida "PINCO PALLINO" a far "vacillare" le vendite....
Vedrà che in questo modo la gente non solo comprerà la sua guida ma seguirà con più attenzione le sue,un po noiose,dissertazioni sull'omonimo canale satellitare!!
Comunque ho mangiato meglio in qualche indirizzo consigliato dal Gambero Rozzo che dal Gambero Rosso....
Mediti....

24 Lug 2008 | ore 23:18

ma come si fa a non capire che il Gambero Rozzo era una cosa completamente DIVERSA dal gambero rosso??? diversi i lettori, diversi gli esercizi recensiti, tutto diverso, quindi quale plagio?
Plagio significa imitazione, una cosa sostanzialmente simile, ma non esattamente quella.
Invece le due guide erano DIVERSE
Roba da non credere che nessuno capisca una cosa tanto elementare.
E il nome simile era proprio ed esattamente per far capire tale differenza
che a tutti voi invece e' sfuggita
mah...

03 Gen 2009 | ore 20:40

Proprio ieri sera ho cenato in una trattoria che esponeva la vetrofania del Gambero Rozzo....mai vista prima. Né mai saputo della guida.
Mi sono fatta due risate trovandova divertente.
Se uno poi è così stupido da confondere Rosso con Rozzo non è colpa di nessuno....deve solo mangiare a casa... poi accende la Tv e guarda le
belle trasmissioni della Rai e di Mediaset che
certamente allieteranno il suo mono-neurone.

La Giustizia italiana funziona malissimo, non mi sembra motivo di orgoglio aver avuto una sentenza a favore. E' la stessa giustizia che ha liberato uno stupratore la settimana scorsa, per cui......

L'ironia non è di questo Paese.
Peggio per noi.

01 Feb 2009 | ore 17:08

bene, ho ricevuto in regalo il libro in questione, devo dire che sono subito andato a cercare le trattorie della mia regione (sardegna) e ho trovato tutti i posti dove vado a mangiare da anni perchè conosco l'attenzione in cucina che riservano i proprietari ai loro clienti;
che dire, è una pubblicazione indispensabile per chiunque come me ami la cucina squisita e genuina, con un occhio puntato più sulla tradizione che sull'innovazione, per chi non apprezza minimamente le tavole apparecchiate coi sottopiatti d'argento e tutte queste altre cose che col mangiare non hanno niente a che fare. il mio voto alla pubblicazione è un 8 abbondante.

ma veniamo al punto in questione:
il plagio:
è ovvio che chi ha pubblicato questo libro ha giocato proprio sull'alternativa al gambero rosso, richiamando il titolo in maniera evidente, e avvantaggiandosi per questo.
in questo senso sono concorde coi giudici.
Potrei invece non essere d'accordo con gli editori del gambero rosso, che intentano una causa contro il gambero rozzo dicendo che fa concorrenza sleale (appunto plagiando)
ma io penso che le due pubblicazioni abbiano un differente pubblico di riferimento e l'uno non avrebbe potuto intaccare il successo dell'altro;
in questo modo da semplicemente snobbato il gambero rosso diventa agli occhi di uno come me odioso.

11 Feb 2009 | ore 16:02

bonilli lei scrive: "...creandomi danno perché molti erano convinti di acquistare un nostro prodotto, perché avrei dovuto avere l'atteggiamento di chi lascia fare?..."

io vorrei sapere quanto può essere il q.i. di chi vuole comprare "gambero rosso" e invece compra "gambero rozzo"; è palese che siano due cose differenti, nessuno può cadere in errore su questo punto, forse solo un non vedente (che se ne fa un non vedente di un libro però?)

detto ciò ribadisco che la sentenza è legalmente corretta e che sono d'accordo coi giudici, ma non con chi ha intentato la causa.

11 Feb 2009 | ore 16:13

IMHO: Gambero Rozzo e Gambero Rosso sono due guide differenti. La prima è, o vuole essere, l'antitesi della seconda e per rimarcare tale filosofia l'ha buttata sull'ironia. Se il Gambero è Rosso allora l'altro è Rozzo... L'acquirente delle guide non poteva cadere in errore, posto che la veste editoriale era diversa e l'acquirente di una guida gastronomica è, necessariamente, almeno un poco, informato circa la materia.
D'altronde il Gambero Rosso sconta quella notorietà per cui il nome di un prodotto si identifica col prodotto stesso. Per esempio Gillette, per lametta da barba; Bic, per biro; Gambero Rosso per guida gastronomica.
Per quel che mi riguarda, ed ovviamente parlo solo a titolo personale, ho sempre creduto che la dicitura Gambero Rozzo non potesse, potenzialmente, indurre in errore alcuna persona. Ho sempre ritenuto che non si trattasse di "una furbata" bensì una chiara ironia ed un chiaro proclama circa la propria vocazione.
Casomai ci si sarebbe potuti chiedere, al massimo, se l'ironia "Gambero Rozzo" non fosse dileggiatoria dell'altra guida e quindi, se configurabile, lesiva della dignità della guida originale.
Fra l'altro qualificandosi per differenziazione da qualcosa è, automaticamente, un tributo al fatto che quel qualcosa esiste ed ha valore.
Ritengo, infine, che la guida Gambero Rosso avrebbe forse fatto meglio a porgere l'altra guancia ed uscire con una chiara esplicazione e rivendicazione delle proprie peculiarità, affermando con voce sicura la differenziazione tra i due prodotti e le motivazioni.
In sostanza il Gambero Rozzo forse è stato leggero nel valutare il rischio ma il Gambero Rosso ci ha fatto l'ennesima figuraccia.
Saluti a tutti.

03 Lug 2009 | ore 17:48

Preciso che non ho mai sfogliato il Gambero Rozzo, ma neanche il Gambero Rosso, eppure anche a me pare che la polemica possa fare solo male al Rosso. Non si tratta di due pubblicazioni simili, dove l'assonanza viene usata per trarre in inganno l'acquirente sprovveduto (esempio: Dolce & Gabbana vs Dolce & Gabbiana). Tutt'altro: la parola ROZZO evoca invece una contrapposizione netta tra le due guide, dato che nell'immaginario collettivo evocare il Gambero Rosso tutto porta alla mente meno che il concetto di rozzezza. L'iniziativa è quindi, dal nome, brillantemente parodistica e impossibile da accomunare alla guida più illustre. C'è la stessa differenza che ci sarebbe tra un "Ballando sotto le Stelle" su Rai 1 con sbrilluccicanti soubrettes e un ipotetico "Ballando sotto le STALLE" dove i contadini bergamaschi in camicia a quadri ballano il liscio su TeleBerghemdeSura, parodia, non sfruttamento di assonanze se non per fine palesemente umoristico. A mio parere il Gambero Rosso deve accettare di essere come dicevo prima, non una semplice guida ma un'icona che ormai fa parte dell'immaginario collettivo, questo termine è usato in modi di dire, barzellette, è universalmente conosciuto e non è più solo una guida, è un concetto, un simbolo. E questo tipo di popolarità non può non prevedere parodie, riferimenti, citazioni, che anzi ne rafforzano il "brand", perchè se in paese ci sono due Marco e uno ha il nomignolo di Marcobrutto, è evidente che ciò va ad esaltare le qualità del Marcobello. Quindi per concludere, quando una pubblicazione "intoccabile" scende a combattere con una new entry parodistica, il pubblico percepisce questo gesto come quello di un gigante che ha paura del nano, e inizia a pensare che il gigante vacilla e che forse non è così sicuro di essere più forte del nano. Ciao a tutti

30 Lug 2009 | ore 08:38

il gambero sporco, elenco per evitare locali cessi quando esce?

30 Dic 2011 | ore 11:49

Quello è il gambero zozzo.

13 Mar 2012 | ore 14:40

sono contento di aver trovato il Gambero Rozzo in libreria... in effetti è un testo che mi interessa, al di là del titolo, molto di più del gambero rosso.
grazie comunque per l'articolo, è stato illuminante della piccolezza di certi esseri umani.

01 Giu 2014 | ore 13:02

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