04
Set 2010
ore 23:55
ore 23:55
Cucinare in Lapponia
Si arriva a Helsinki il 3 settembre pomeriggio, chi da Roma o Milano, chi da New York, chi dall'Argentina, chi da Tokyo, chi da Barcellona.
L'appuntamento è per il Cook it Raw, terza edizione.
Facce note e facce sconosciute, tutti nella sede di Komia, la casa di produzione fillandese che girerà il film di Cook it Raw.
Si aspetta l'ora della partenza, prenderemo alle 21,30 il treno cuccetta per Levi, 13 ore più a nord di Helsinki, in Lapponia.
Chi siamo e cosa facciamo in Lapponia?
Siamo un gruppo di quaranta amici di tutto il mondo.
Si può anche rispondere che sono dei cuochi, i più famosi del mondo, Barbot, Inaki, Adrià, Bosi, Chang, Nilson, Redzepi ecc.. dei giornalisti americani, francesi, spagnoli, giapponesi, italiani, belgi e degli addetti ai lavori per vivere insieme cinque giorni, cucinare e usare solo prodotti del luogo.
La sera di venerdì 3 partiamo per Levi, una stazione sciistica della Lapponia, a 13 ore di treno e una di pulman da Helsinki.
Ci sono alcune facce note ma tutti sono molto coperti, ci sono 6 gradi.
In treno si beve, si parla, si fotografa - c'è la più grande concentrazione di Canon, Nokia e di macchine da presa mai vista - e si dorme, ma poco.
Alle 10,30 del 4 settembre sbarchiamo a Kolari, siamo 200 chilometri sotto il circolo polare artico, e di lì in pulman si va a Levi dove ci aspettano sette ville nella foresta, ci si divide due per camera, e si cucina, caccia, si va a pesca e molto altro tutti insieme, è il Cook it Raw.
FOTO S. BONILLI
Stefano Bonilli
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Che ficata pazzesca...!
Terrificante. In giro per il mondo non ho mai trovato un ristorante finlandese (forse neanche in Finlandia). Chissà perché! Saranno nascosti dai troppi ristoranti svizzeri?
Comodo da raggiungere, insomma!
Ma adesso i cuochi per trovare gli ingredienti scavano nel sottobosco come cinghialoni?
Quello che dice cose stupide interviene spesso in questo blog, purtroppo.
il signor Stucchi, sempre una garanzia: il miglior distillato di cattive stupidaggini.
Le bacche rosse nella vaschetta orizzontale sono di pyracantha? E sono "cucinabili"?
Qui i cuochi dicono di si ma se domani non mi ricollego voleva dire che no :-))
Sono interessato ai funghi della foto. Si intravede qualcosa che può essere paragonato ai nostri porcini. Crescono vicino alle betulle?
Tranquillo, se sono quelle non sono tossiche, infatti i merli ne sono ghiotti, ma non sapevo che si potessero usare in cucina.
Le cattive stupidaggini sono queste cose così da fyghetti con troppi soldi. Ma ditemi, ditemi, dove trovo un ristorante finlandese (o svizzero) in un raggio di 450 miglia da Milano?
Grazie.
P.S. Se mi verrà voglia posterò qualche ricetta nordica della cucina di sussitenza usata lassù nei tempi di carestia (cioè quasi sempre). Fonte: Maurizio, "Histoire de l'alimentation végétale". Solo per chi ha lo stomaco di ghisa.
P.P.S.I merli mangiano le bacche di piracantha. Ma non mi risulta che i merli siano dei buongustai; mangiano anche lombrichi. Io no. E in Finlandia?
CHE MODERNI! Complimenti a chi ha ideato e organizzato il tutto!
Wooooow che straordinaria esperienza!!!!
Peccato che non sia dietro l'angolo.
Ma spero che i grandi chef ci diano qualche indicazione di ricette e materia prima del luogo.
Lo ammetto, quella che provo è indiscutibilmente invidia :)
@ stucchi:
Hai un'idea di gastronomia che forse andava bene 150 anni fa. Aggiornati.
Laico, mi sono aggiornato. L'ultima glaciazione e il neolitico sono finiti da un pezzo. E ho smesso di magiare come mangiava (poveretto) l'Uomo di Similaun. Nel suo stomaco hanno trovato esattamente quello che stì scef ammazzarenne (insomma!) cercano, con gran dispendio e in luoghi così inospitali che anche gli autoctoni si suicidano con entusiasmo condivisibile. Suppongo per non mangiare la cucina locale e subirne il clima. E poi giocare alle Giovani Marmotte a sessant'anni suonati è senescenza.
Si dice che per questi stessi motivi (cucina pessima e clima) siano l'origine dell'Impero britannico: i secondogeniti e altri rampolli diseredati per legge, pensavano di trovare conforto in altre terre con miglior clima e cucina. Avevano ragione.
L'evento specifico può anche non piacere.
Però rifiutare qualunque novità e qualunque iniziativa fuori dall'ordinario è quello che dalle mie parti si definirebbe "senescenza" e, anni fa, anche "troppo regolaaare!". :-D
Toh, mi ricorda qualcuno....