11
Nov 2008
ore 09:01

Mangiare sano

< >

Una mia amica e collega ieri mi ha detto che lei ormai mangia solo sano perché così sta bene ed è felice.
Penso alle nostre ricette, alla nostra tradizione alimentare e vedo molti piatti che di sano hanno ben poco.
Ma cosa vuol dire, poi, mangiare sano?
E' un imperativo morale che si applica a tutti i momenti della propria vita?
Non rischia di sfociare nella nevrosi?

commenti 34

Per mangiare sano basterebbe leggere le etichette..., più lunghe sono meno sano è il prodotto... è molto semplice ma nessuno le legge..

11 Nov 2008 | ore 09:30

Bah, diciamo che, lungi dal diventare nevrosi, è una cosa verso cui tendere, ben sapendo che cibi falsamente sani ce ne sono a bizzeffe, che le fregature sono dietro l'angolo, fa comunque star bene pensare che si fa il possibile. Diciamo che siamo arrivati a un incrocio, e molti di noi, me compreso, hanno svoltato verso il ritorno al passato, pieni di dubbi e di critiche (penso ad esempio all'opinione di slow food verso i cibi modificati con radiazioni atomiche), ma sereni e determinati nel recuperare quanto più possibile di sano e naturale ci resta.

11 Nov 2008 | ore 09:31

berny, sei tu ?
Eri quindi al corso sul "cibo quotidiano" al salone ?

11 Nov 2008 | ore 09:31

Appunto, cosa intende l'amica per "solo sano"? Cosa intendi tu? E io e tutti quelli che leggono? Ognuno ha un suo modo di interpretare il "sano".

Secondo me l'idea di mangiare sempre e solo "sano", qualunque cosa significhi, rovina il gusto per il cibo. E' un approccio troppo mediato dalla ragione per i miei gusti. A me va bene cercare di mangiar sano la maggior parte del tempo...quindi leggere le etichette come dice berny cercando cibi meno chimici e artificiali possibile, ingredienti semplici e di provenienza rintracciabile, molte verdure fresche e non sempre carne e fritti e zucchero, evitare alcool a fiumi tutti i giorni!
Ma poi quando mi va di fare eccezione non mi faccio tanti problemi e me la godo!

11 Nov 2008 | ore 10:25

Per mangiare sano basta essere ricchi. Tutto il resto non ha prezzo.

11 Nov 2008 | ore 10:41

tempo fa ho organizzato un piccolo convegno da titolo parla come mangi.
Sicurezza alimentare e traduzione delle etichette e codicilli vari...erano da filmare le facce incredule delle persone di fronte alle spiegazioni di Gianna Ferretti, Ettore Franca e Michele Marziani ;-)
Non è questione di nevrosi è solo questione di maggiore informazione e maggiore interesse verso ciò che nutre...direi la stessa attenzione che oggi la maggior parte della gente mette nella scelta del cellulare che cambia ogni tre mesi...

11 Nov 2008 | ore 11:07

@The Dark Knife
Per mangiare non sano si può facilmente spendere di più che per mangiar sano. Dipende da cosa scegli.

11 Nov 2008 | ore 11:32

Che strano, mangiar sano è associato solo alla lettura delle etichette?
E mangiare della frittura ogni tanto cosa è?
Mangiare invece ogni giorno salumi è mangiare sano?
Quindi mangiare sano è anche ciò che si mangia tutti i giorni e non ogni tanto.
Insomma, le abitudini alimentari determinano il mangiar sano e qui si scopre che molti tabù sono luoghi comuni e viceversa molte abitudini sono l'opposto del mangiar sano.

11 Nov 2008 | ore 11:52

Ho visto pochi giorni fa un interessante servizio su un negozio / taverna Kosher qui al Ghetto di Roma, dove sempre più persone vanno a comprare alimenti di vario genere in quanto la preparazione Kosher garantisce caratteristiche certe di salubrità al cibo stesso.
Ragionavo, quindi, sul fatto di come anche questo è un business che gli Ebrei stanno sfruttando e che, se ne cominciano a parlare in TV qui in Italia, può essere una valida concorrenza al cibo Bio o comunque "naturale". Certo è che tutto va trattato, a mio avviso, cum grano salis, in quanto è un po' come fu all'inizio con le Erboristerie, nuove frontiere della salute, con i più del tutto dimentichi del fatto che anche la cicuta è un erba e che l'ammanita phalloides è un fungo... Salubrità o meno, il problema per me è che cosa cerchiamo nel cibo, che valenza gli diamo. Se deve essere per alimentarsi, bene, d'accordo, cercare la salubrità può essere un must.
Se, però, nel cibo cerchiamo la soddisfazione, il piacere... beh, qualche rischio in più lo si prende senz'altro, anche solo pensando a casi "estremi" tipo il formaggio con i vermi... e, poi, in fondo in fondo penso anche un'altra cosa: che ci si abitua a mangiare "rischioso", ci si fanno gli anticorpi. Per questo, non credo che mangiare sempre tutto "sano", sia poi un bene...

11 Nov 2008 | ore 11:54

Io penso al mangiare come momento di piacere.
Certo, la quotidianità è fatta di piccoli piaceri, per esempio se mangio solo un panino preferisco andare dal panettiere, prendere il panino e farmelo tagliare, andare dal salumiere farmelo riempire di prosciutto buono o formaggio.
Se sono a Firenze posso mancare dall'andare a mangiare il lampredotto?
La pizza in una vera e buona pizzeria... e mille altri esempi nei quali non penso mai "è sano?" anche perché, per mia grande fortuna, il fisico mi manda subito dei segnali se mangio cose non buone e prima ancora funzionano vista, olfatto, gusto e esperienza.

11 Nov 2008 | ore 12:09

Mangiare sano costa di più, è inutile fingere che non sia vero. I prodotti del Lidl costano meno, ma nella maggior parte dei casi hanno una lista di conservanti, E125 di qua e E350 di là che fa impressione solo a leggerli. Il prosciutto senza conservanti costa il doppio di quello con i conservanti, il pesce fresco costa il doppio di quello congelato, la carne del contadino costa il doppio di quella di allevamento.
L'alternativa è scegliere attentamente, privilegiare i prodotti di stagione, contattare qualche gas e acquistare in gruppo, tutte abitudini sane, che però costano più tempo e il tempo è denaro. Insomma si casca sempre lì.
Però impegnandosi, mangiare sano si può, anche se COSTA... denaro, tempo, impegno ect.

11 Nov 2008 | ore 12:14

Cosa vuol dire mangiar sano? Per me lo sono anche le parature di grasso e nervetti del bollito condito con cipolla e olio o un piatto di trippa alla parmigiana. Piuttosto, questi convegni che ci dicono come e cosa mangiare mi hanno scocciato e nemmeno mi accredito. Ognuno mangia come vuole e quanto vuole. Ottimo Direttore: un bel panino caldo appena tagliato con la mortazza...

11 Nov 2008 | ore 12:31

Per me mangiare sano e' fatto di informazione, di continua informazione perche' non e' detto che cio' che mangiamo oggi sia sano domani.
Significa non dar peso alla pubblicità e molte volte non dar peso neppure al proprio gusto , perhce' molti prodotti sintetici possono prendere per il naso il nostro naso. Significa conoscere i produttori significa conoscere il territorio certo non e' semplice , non e' veloce e non e' "conveniente". Se ci metti passione ed apertura mentale pero' sei facilitato...

11 Nov 2008 | ore 12:33

Scusate ma mi sembra che qui si stiano confondendo due argomenti: l'uno ha a che vedere con il cibo sano (e allora occhio agli ingredienti, alla qualità della materia prima, ecc.) e l'altro riguarda invece una dieta equilibrata. Anche il cibo più sano del mondo se mangiato con troppa frequenza crea problemi. Dunque a mio modo di vedere "mangiare sano" = "cibi sani" + "dieta equilibrata". Solo uno dei due addendi non è sufficiente.
Allargherei ancora di più, includendo il concetto di "vita sana". Avrebbe senso stare con la bilancia nella mano destra e la piramide alimentare in quella sinistra, se poi faccio poco sport, fumo, ecc.? Non è poi così complicato o costoso: basta seguire i consigli di qualsiasi medico serio.

11 Nov 2008 | ore 12:47

@bonilli
veramente io non avevo parlato solo di etichette ma anche di fritture e una serie di altre cose dell'alimentazione quotidiana.

@jumbo kitchen,
il medico veramente oltre a essere serio deve essere informato in materia di alimentazione; molti medici sono molto seri ma di cibo non ne sanno molto e si limitano a dire cose generiche tipo: no sale e grassi, bere 80 litri d'acqua e cose del genere...

11 Nov 2008 | ore 12:55

Mngiare sano più che un concetto generico è una funzione del proprio matabolismo che rientra certo in parametri medi comuni ma che nel dettagli varia da persona a persona, da stile di vita a stile di vita, da latitudine a latitudine. Le tante variabili impongono oltre all'analisi dei propri valori metabolici anche la traccia di un profilo psicofisico dell'individuo calato nella propria quotidianità compresi tutti i suoi fattori di rischio quali famigliarità, sedentarietà, fumo, alcool, ecc. Si può dire che fondamentalmente il mangiar sano è una funzione correlativa e non sostitutiva del mangiar bene, buono, genuino. Sono questi tutti aspetti differenti e comparabili solo se se ne tiene conto in complesso. Magiare un'ottima, genuina e filologica fiorentina (certo più di una!) non vuol dire essere al riparo dal potenziale aumento del colesterolo così come l'analisi isolata di quest'ultimo non dice granchè se svincolata dai valori di HDL e trigliceridi secondo la formula ColTot - ColHDL - 1/5 Trigliceridi

11 Nov 2008 | ore 13:52

Brava gumbo chicken! Avere una visione contestuale di tutto non signfica avere la verità. Si dovrebbe bere quando si ha sete altro che litri di acqua!
Ritengo che nessun cibo sia così male se gustato con moderazione.
Mangiare sano: cosa c'entra con il fenomeno gastronomico;)

11 Nov 2008 | ore 14:04

Riposto per invio parziale

Mngiare sano più che un concetto generico è una funzione del proprio matabolismo che rientra certo in parametri medi comuni ma che nel dettaglio varia da persona a persona, da stile di vita a stile di vita, da latitudine a latitudine. Le tante variabili impongono oltre all'analisi dei propri valori metabolici anche la traccia di un profilo psicofisico dell'individuo calato nella propria quotidianità compresi tutti i suoi fattori di rischio quali famigliarità, sedentarietà, fumo, alcool, ecc. Si può dire che fondamentalmente il mangiar sano è una funzione correlativa e non sostitutiva del mangiar bene, buono, genuino. Sono questi tutti aspetti differenti e comparabili solo se se ne tiene conto in complesso. Magiare un'ottima, genuina e filologica fiorentina (certo più di una!) non vuol dire essere al riparo dal potenziale aumento del colesterolo così come l'analisi isolata di quest'ultimo non dice granchè se svincolata dai valori di HDL e trigliceridi secondo la formula ColTot - ColHDL - 1/5 Trigliceridi

11 Nov 2008 | ore 14:06

Scusate ma non mi prende l'ultima parte. C'è un limte di battute?
Se ritrovo il testo riposto.
Grazie e ciao
Pier

11 Nov 2008 | ore 14:09

@piermiga,
per caso... non è che nelle tue formule ci sono dei segni come maggiore e minore o cose che le intelligenze computerizzate possono scambiare per mezze istruzioni? ;-)

11 Nov 2008 | ore 14:27

@Pentoladimais, no non ero io..., purtroppo quest'anno al salone manco c'ero... :(

11 Nov 2008 | ore 16:08

"Che significa mangiare sano?" ?

beh, purtroppo per molti italiani ormai vale l'equazione, spinta dal marketing, "biologico=sano", cosa prima di senso. Il biologico non e' in nessun senso "piu' sano"

Mangiare sano prima di tutto dovrebbe fare il paio con "vivere sano", cioe' fare esercizio fisico, bere POCO alcool (sorry, dovevo dirlo ;-) ) , non fumare, dormire a sufficienza etc..

Mangiare sano significa seguire una dieta ricca di verdura e frutta fresca, o poco manipolata. POCA carne (un paio di volte o tre la settimana), pesce, etc...
Non abbondare con grassi e carboidrati. In generale mangiare POCO.

Leggere le etichette si', va bene, ma non esserne ossessionati, soprattutto se non si hanno i corretti strumenti culturali per valutare esattamente cosa contengono. Conosco persone che rifuggono da qualsiasi conservante, ma certi salumi senza conservanti possono essere molto dannosi per la salute se ci si becca qualche brutta roba :-)

E i numeri Exxx non sono necessariamente da evitare, anche se vedo in giro una certa fobia.

Dario

11 Nov 2008 | ore 16:35

Mangiare sano credo sia una speranza più che un dato di fatto.
Personalmente, non neanche neanche nell'affidabilità al 100% del biologico.
Mangiare sano forse vuol dire fare un po' di attenzione a quello che si mangia, dedicare del tempo alla preparazione del cibo e non vivere solo di cibi pronti o quasi.
E' un modo di riprendere possesso della propria vita a tavola.

Io vivo con 8 medicine al giorno e limitazioni alimentari dovute alle pastiglie. Per me cucinare è un dovere per non mangiare sempre la stessa cosa. Maniare sano quindi è una mia autodifesa

11 Nov 2008 | ore 16:45

Sì, mi sembra opportuno distinguere tra mangiare in modo salutare e cibo sano: nel primo caso il tutto si riconduce allo stile di vita, alla scelta di una dieta equilibrata. All'interno della dieta cerco di scegliere cibi sani, controllati di qualità, ma questo non mi esime da considerare le quantità e la frequenza. Perchè posso cercare uova da ruspanti, burro centrifugato, carne d'allevamento brado, prosciutto di cinta, vino del migliore, pasta trafilata, pane, sale iodato e così via, ma in ogni caso di questi alimenti e di molti altri devo necessariamnete fare un uso moderato e sensato. Senza estremismi: perchè poi risulta più "sana" una estemporanea forchettata di buona gorgonzola su una bruschetta, che una merendina o un paio di biscotti con acidi grassi idrogenati presi tutti i giorni a colazione o merenda.

11 Nov 2008 | ore 16:56

Per me sano vuol dire conoscere la provenienza delle materie.
Io ad esempio sto cercando di essere autonoma anche se ci vuole tempo da dedicare: mi faccio in casa il pane (vado al molino per la farina), il formaggio (col latte crudo), il vino (grazie a un piccolo vigneto), i salumi (vivo in campagna)) e ho un piccolo orto che mi regala un po' di verdure.
Questo non vuol dire che sia tutto genuino, anzi, ma almeno ci provo.
E su facebook ho messo anche qualche foto.
Ciao, Giulia Marruccelli

11 Nov 2008 | ore 18:21

Si gumbo. C'era un "minore di 100 (computo colesterolico)
Grazie. Domani se rintraccio la seconda parte del mio post la rimetto cos' mi date il vostro parere
Ciao

11 Nov 2008 | ore 19:14

menomale che c'e' Bressanini

11 Nov 2008 | ore 22:03

Mangiare sano e' un imperativo morale "individuale" se si vuole vivere a lungo, ma soprattutto BENE. E non sempre cio' che e' valido per un individuo lo e' anche per un altro: e' vero che siamo fatti tutti di cellule che lavorano allo stesso modo, ma poi ci sono altri fattori che ci rendono unici, primo tra tutto quello psicologico, poi l'ambiente, i ritmi di vita, etc.
Non ce l'ho fatta a leggere tutti i commenti, ma non ho saltato Bressanini col quale mi trovo completamente d'accordo.
Aggiungerei solo: ruotare gli alimenti, variarli il piu' possibile per non intossicare l'organismo. Gli alimenti in genere non sono buoni o cattivi, ma anche quelli buoni possono diventare nocivi, scatenare intolleranze subdole e malattie impensabili che non riguardano solo l'apparato digerente.

12 Nov 2008 | ore 00:57

Ritengo, da medico, che la cosa più importante nella vita sia l'evitare di vivere da malati per morire in perfetta salute.

Nulla di nulla della nostra tradizione, nella giusta quantità, fa male. Ripeto, nulla.

L'eccesso fa male, ma qualunque eccesso. Anche di salutismo.


Roberto B. (tuo amico su facebook)

12 Nov 2008 | ore 11:21

a proposito di mangiare sano, nei posti in cui si dovrebbe mangiar sano, non dico buono ma sano...
leggete questo articolo appena uscito su Repubblica:

ROMA - Circa 260 milioni di pasti distribuiti nelle mense italiane sono prodotti ogni anno da un esercito di 37mila lavoratori in nero, con alti rischi per la qualità dei cibi somministrati a bambini e anziani. Il grido d'allarme arriva dalle associazioni del settore della ristorazione collettiva, Angem-Fipe e Ancst-Legacoop, che rilevano un "preoccupante involuzione" del mercato con l'aumento delle aziende "non virtuose", favorite da criteri delle gare d'appalto che mettono la qualità al secondo piano puntando soprattutto sulle offerte al ribasso.

In pratica, il 30% dei circa 854 milioni di pasti distribuiti ogni anno in Italia sarebbe a rischio qualità. E i numeri del mercato in appalto dicono che il settore vale 3,8 miliardi di euro, conta 1400 imprese e 73mila lavoratori di cui 45mila a tempo pieno. Gli utenti annuali, invece, sono oltre cinque milioni, distribuiti nei 20 mila punti di servizio gestiti dalle aziende di ristorazione collettiva. Per non parlare dei quasi due milioni di bambini fra scuole materne ed elementari per i quali il pasto in mensa è quello principale in tutta la giornata.

Un pasto in mensa costa oggi 4,60 euro. Ma "con l'aumento delle materie prime, il mancato adeguamento dei prezzi all'inflazione e il ritardo nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione - spiega il presidente di Angem, Ilario Perotto, in una conferenza stampa presso la sede della Confcommercio - la gestione delle mense è ora ai limiti della sostenibilità economica". I costi in un anno sono lievitati del 6% contro un valore medio dell'inflazione generale del 3,8%. Per questo "è sempre più difficile fornire un servizio fondato sulla qualità e sulla sicurezza alimentare".

I guai, secondo Angem e Ancst, nascono da un sistema di appalti "immorale". Le gare al prezzo economicamente più vantaggioso "sono di fatto gare al massimo ribasso camuffate". Il prezzo ha quasi sempre un "peso decisivo, intorno al 74%, e i parametri qualitativi (fra cui esperienza e formazione del personale, processi produttivi certificati, innovazione tecnologica) sono poco considerati". Non solo, i committenti non riconoscono gli adeguamenti di prezzo dovuti all'inflazione e "in quattro anni il prezzo reale del pasto ha perso il 6,3%".

In definitiva, Ancs e Angem chiedono che si metta mano al problema dei capitolati d'appalto in nome della qualità: "Vogliamo eliminare gli sprechi, ma non vogliamo soldi in più", dice Perotto, che chiede alle istituzioni la "creazione di un tavolo apposito, con sindacati e aziende del settore, per rivedere i criteri delle gare d'appalto per le mense". Una prima soluzione al problema economico potrebbe essere, a loro giudizio, quella di attribuire una funzione anticipatrice della Cassa depositi e prestiti, o delle banche.

(12 novembre 2008)

12 Nov 2008 | ore 14:36

Concordo con l'autorevole parere di Roberto. Ma fa riflettere quanto riporta Pantaleone in merito ai criteri delle gare di appalto comuni in molti ambiti della spesa pubblica. L'esperienza viene da mio padre, ex amministratore comunale, che ha vissuto sulla prpria pelle e su quella dei suoi concittadini le storture di un sistema che ha come unico parametro il prezzo, peraltro poi sempre aggirabile con l'istituzione assai fumosa degli adeguamenti, sistema che favorisce le ditte più scaltre o più "appoggiate" rispetto a quelle i cui standard di qualità e di affidabilità sicuramente non possono permettere ribassi di quel genere. Si parla di cibo, elemento importantissimo per la salute, ma pensate anche a scuole, ponti, ospedali. Se volete fare un giro com me nel nuovissimo ospedale di Asti e vedere lo stato di pavimentazioni, muri, dettagli a pochi anni dalla sua entrata in servizio...!

13 Nov 2008 | ore 10:58

Mangiare sano è una nevrosi. Bisognerebbe "vivere sano" godendosi il cibo di qualità con immenso piacere...

14 Nov 2008 | ore 17:27

Siccome non c'è ancora un argomento dove postare lo faccio qui che comunque con il mangiar sano ha attinenza: in un ideale cesto natalizio cosa vorreste trovare.

Mi fate per favore una top list dei 5 prodotti base, anzi 4:

1) pacco di pasta Martelli
2)...


Grazie

Filippo

17 Nov 2008 | ore 21:39

Sono d'accordo, mangiare "sano" costa un'occhio. Non ho mai fatto diete in vita mia perchè fortunatamente non ne ho bisogno, ma quest'anno ho voluto farne una specifica per eliminare 2 kg rimasti dopo il parto (sono mamma da 6 mesi). Stamattina sono andata a fare la spesa x i soli primi 3 GIORNI di dieta e ho speso 60 euro!! I nutrizionisti dicono di mangiare ALMENO 5 porzioni di frutta e verdura al giorno e pesce 3 volte a settimana, ma ragazzi ci rendiamo conto che frutta e verdura sono fra i cibi più cari??! Per non parlare del pesce che, almeno qui in pianura padana non è così comune come per chi abita sulle coste! Se dovessi mangiare sempre così credo che mi andrebbe uno stipendio solo x la spesa (per non parlare del tempo che ci vuole a comprare, lavare e preparare chili di verdurine).
Ormai in questo mondo anche la salute sta diventando privilegio di pochi.

30 Mag 2009 | ore 17:35

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