11
Mag 2006
ore 15:53

Ma è vero che... ?

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Bonilli.gif

... vendo...non vendo... vendo... non vendo... vendo... non......... zzzzzzzzzzz.........zzzzzzzzzz.....

Ma se vi offrissero 20 milioni di euro, voi vendereste?

commenti 40

Da un lato la possibilità di accantonare ogni problema, ogni ansia, ogni fatica e godersi la vita completamente, fare ogni giorno quello che si è sempre rimandato, stare di più e meglio con la famiglia, godere le piccole gioie. Dall'altro la domanda : ma fare ogni giorno quello che voglio non sono forse i problemi, le ansie, le fatiche del lavoro che ho sempre amato ?

Dura scelta in effetti, se non altro per la paura che venga il rimorso di aver perso il bambino poi. Per una cifra del genere comunque lo farei. Poi mi aprirei un blog tutto mio, per tenermi impegnato e distrarmi nei momenti di malinconia.

11 Mag 2006 | ore 16:20

penso di si', ma non so mettermi nei panni degli altri, magari sei stanco, oppure vuoi avviare qualcosa di nuovo....penso che tu non abbia problemi contingenti da essere costretto a vendere, poi i fattori sono molteplici: e' una tua creatura? ti sembra di perdere qualcosa?
vuoi ritirarti su un atollo polinesiano e goderti la terza eta'?.....
auguri comunque

11 Mag 2006 | ore 16:22

Se ci tenessi molto a ciò che ho costruito e avessi dei dubbi sulla capacità/volontà del compratore di gestirlo seguendo la stessa filosofia di fondo e ugualmente bene o addirittura meglio...non venderei.

Se fossi un po' stufa di ciò che sto facendo, se avessi altri progetti interessanti in mente, se avessi l'impressione che la mia parte l'ho fatta, ora può andare avanti qualcun altro e comunque vada a finire non è più un mio problema...venderei eccome!

11 Mag 2006 | ore 16:41

Se vendi ai dipendenti del Gambero che succede?

11 Mag 2006 | ore 17:06

apre un ristorante??: ))

11 Mag 2006 | ore 17:13

Ma stiamo giocando...io ai dipendenti del GR comunque ci penso, tranquilli, voi e loro.

11 Mag 2006 | ore 18:00

Secondo me dovrebbe (i)vendere la quota di maggioranza ad un private Equity che permetta di sviluppare il business correlato con iniezione di nuove risorse finmanziarie; (ii) vendere una quota di minoranza al management per garantire la continuità nella modalità di gestione/filosofia oltre che per confermare il supporto allo stesso; (iii) tenere la quota di minoranza residua per gli stessi motivi di cui al punto (ii).

Posso candidarmi come advisor? :-) In bocca al lupo, in ogni caso una bella sfida!

11 Mag 2006 | ore 18:40

Vedo che l'ironia su queste cose è scarsa.
Allora chiariamo: dagospia anche oggi ha scritto che vendiamo, molti mi scrivono o telefonano per chiedere cosa succede. Io scrivo un blog ironico ma l'ironia non viene colta, la giocosità nemmeno e per di più alcuni mi mandano sms interrogative.
Bene: Nessuno mi ha offerto 20 milioni di euro e quindi non vendo.
Così va bene?

11 Mag 2006 | ore 18:58

fiuuu...meno male!

11 Mag 2006 | ore 21:26

è che da ex gamberina mi sarebbe dispiaciuto, caro direttore...

11 Mag 2006 | ore 21:26

....Forse in pochi lo sanno ma Bonilli ha espressamente richiesto di essere imbalsamato ed esposto alla Città del Gusto anche quando non ci sarà più, non ce lo vedo a separarsi della cosa più bella che ha....certo, dopo me ed il mio ego ipertrofico.

Mucca

11 Mag 2006 | ore 22:34

...offro 20 milioni di euro a chi conosce l'ubicazione della stanza segreta che bonilli ha fatto scavare nei meandri della città del gusto ragiungibile pare, attraverso un reticolo di canali camuffati tra quelli dell'aria condizionata dove custodisce segretamente il nutrimento dell'anima per l'eternità: culatelli, scatolette di caviale grigio, salami di cinta, passatine di ceci liofilizzate, griffate F.P. ed il pezzo forte, un'intera collezione di pregiatissime polpette (al sugo, fritte, grigliate ecc..ecc..)

Mucca

P.s.

I vini sono gelosamente custoditi nel sepolcro attiguo destinato a Cernilli.

11 Mag 2006 | ore 22:46

Tanto per fare una tripletta di ironia. E' mezzanotte ma se vi collegate su canale5 ora tra un pò andrà in onda la parodia di Bonilli e sua moglie, altro che gamberorosso....è il salmone rosso...con Achille Buonamici!

Mucca

12 Mag 2006 | ore 00:08

si, senza pensarci due volte. Poi al massimo ricomprerei tra qualche mese per 5 milioni... perche' sfido a trovare il venditore che resisterebbe di piu' (senza offesa per i dipendenti - poveri gli indipendenti, invece). Ironia per ironia...

12 Mag 2006 | ore 00:22

E comunque la domanda era "se VI offrissero 20 milioni, VOI vendereste?"; non siamo in tanti ad aver risposto dicendo se avremmo accettato 20 milioni per una nostra attività avviata o no!

12 Mag 2006 | ore 00:47

come da nick occorre un operatore ecologico?....
:-O)

12 Mag 2006 | ore 00:48

Dice Tanzi che rimpiange di non aver venduto alla Kraft per soli mi sembra 14 milioni di euro o giù di lì, cosa che a quanto pare gli avrebbe evitato gabbio e sputtanamento. Ci dovrebbe spiegare Direttore quale è la situazione del GR oggi per farci riflettere con oggettività. Certo il Suo progetto era molto convincente, e pensare che sia disposto a rinunciarvi fa un certo effetto....
Io l'ho invidiata molto e non per solo il valore economico della cosa.

12 Mag 2006 | ore 08:57

"Bene: Nessuno mi ha offerto 20 milioni di euro e quindi non vendo.
Così va bene?"

Sì, va molto bene. Non vendere, direttore.

12 Mag 2006 | ore 09:17

Anzi la notizia su Tanzi era questa:
Ettore Livini per “la Repubblica” - Dieci milioni di euro. Bastavano dieci maledetti milioni di euro e il crac della Parmalat sarebbe rimasto solo una categoria della fanta-finanza. Niente buco da 14 miliardi. Nessun danno per quei soci e quegli obbligazionisti che in poche settimane hanno visto naufragare nel latte i risparmi di una vita. La storia l´ha raccontata Fausto Tonna nella sua testimonianza di martedì a Milano. «Nell´88 - ha spiegato ai giudici - la Kraft ha fatto un´offerta per comperare la società». Sul piatto ha messo 730 miliardi di vecchie lire - ha continuato - ma poi non se n´è fatto niente. Il motivo? «Tanzi ne voleva 750» ha concluso sconsolato. Con il senno di poi sarebbe stato un "Bingo". Calisto Tanzi - invece di rovinarsi la vita con i falsi nei paradisi fiscali - sarebbe oggi a godersi i soldi in qualche paradiso tropicale. Lo stesso Tonna non sarebbe costretto a far la spola tra le aule giudiziarie. Ma soprattutto centinaia di migliaia di italiani, grazie alla Kraft, non avrebbero visto i loro risparmi ridotti come sottilette.

12 Mag 2006 | ore 09:29

adriano di che parli? operatore ecologico?

12 Mag 2006 | ore 09:59

Ho sentito dire che Carlo Cambi sta cercando soci per raccogliere 20 milioni per la scalata; chissà mai che il binilli ceda per quella cifra. Poi pare che vogliano ritoccare leggermente il nome, trasformare la "Città del Gusto" in "Paese delle Trattorie" e invitare a cucinare solo casalinghe certificate.

12 Mag 2006 | ore 10:04

Scusate, il binilli non è il sosia di bonilli, mi è solo sfuggita una lettera...

12 Mag 2006 | ore 10:06

Remember una mia vecchia indicazione: CITTA' DEL GUSTO NON E' UN PICCOLO INSIEME DI CASETTE DI MARZAPANE!!

12 Mag 2006 | ore 10:35

Non pensavo fosse un piccolo insieme di casette di marzapane perchè di solito una città è un grande insieme di palazzi. Le casette di marzapane invece normalmente si trovano nei boschi e nelle foreste.

12 Mag 2006 | ore 11:00

Per 20 milioni, io venderei di corsa. Andrei a vivere al sud, in un posto di mare, in una casa con orto e giardino e mi comprerei anche una piccola barca con il motore. Ma lei, caro direttore, non ce la vedo a fare il Cincinnato, per cui è meglio che non venda.

12 Mag 2006 | ore 11:57

Io per tutti uesi soldi venderei... così non dovrei più lavorare e potrei fare quello che mi piace: prendere lezioni di danza, canto e flauto traverso :o)

12 Mag 2006 | ore 12:08

cara gumbo...mi riferivo al mio avatar sul forum....era una battuta ovviamente....
torno a ripetere che fossi in bonilli mi godrei la vita....

12 Mag 2006 | ore 12:25

era una battuta sul mio avatar!....
comunque fossi bonilli mi godrei un meritato riposo e collaborerei part time cosi' per sfizio a qualche rivista di settore....

12 Mag 2006 | ore 12:27

avevo capito che era una battuta ma non mi era venuto il mente il collegamento.

Per il resto...bisogna dire che la scelta gisuta dipende molto da cosa intende ognuno per "godersi la vita". Magari per qualcuno la cosa che ama di più fare è "il direttore del GR" e allora la sua scelta deve essere coerenteper godersi la vita a suo modo...
p.s. sappiate che non ho idea di cosa pensi bonilli, il mio discorso è in generale

12 Mag 2006 | ore 13:18

Il gioco è molto bello: si fa una domanda da sogno - se uno potesse avere 20 milioni di euro cosa farebbe - e si vede cosa rispondono i lettori del blog.
Il gioco ha anche risvolti da scienza delle comunicazioni: si inizia con Dagospia che ieri ha pubblicato una notizia vecchia di due settimane, GR è in vendita, si tratta a partire da 20 milioni di euro (vedi Il Mondo) a sua volta priva di un fondamento immediato. La notizia della vendita rimanda a una notizia pubblicata sempre dal Mondo nel novembre scorso che diceva che RCS stava comprando il Gambero Rosso.
Da dove nascono queste notizie?
Un buon lettore di gialli direbbe che è il fondo di investimento che le sta soffiando al mercato perchè al termine dei suoi cinque anni di investimento vuole/deve vendere e vuole spuntare un buon prezzo.
Non resta che sedersi sulla riva del fiume, come consiglia il proverbio cinese, e aspettare...

12 Mag 2006 | ore 15:22

No, scusa direttore ma tu non hai chiesto "se vi regalassero 20 milioni di euro, voi cosa ne fareste?", che è un po' come dire "per un milione di euro fareste l'amore con la rospa giuliva?".
la tua domanda partiva da un punto ben preciso, un'offerta per vendere il Gambero, insomma era diversa: "Ma se vi offrissero 20 milioni di euro, voi vendereste?".
buona attesa comunque

12 Mag 2006 | ore 15:32

e non è lo stesso? vendereste una cosa che non avete se vi offrissero una cifra X? E perchè stiamo parlando di questo? Perchè era scritto su Dagospia. Se si perde questo particolare non si capisce (temo che nessuno l'abbia capita, ahimè) l'ironia vendo...non vendo...vendo ecc...

12 Mag 2006 | ore 16:41

Classico post boomerang. Ca(s)pita !

12 Mag 2006 | ore 16:47

Il gioco è svelato. Così appare, le notizie su dagospia si rincorrono oltre a Colao ci sarebbe addirittura Veltroni che vorrebbe comprare la Città del Gusto (con quali soldi visto che ha anche pensato di abbassare l'ici fedele alla strategia berlusconiana). Ma il discorso è interessante. Come va il GR? Come è andato l'investimento della città del Gusto? E perché le banche e non Lei voggliono uscire utilizzando addirittura un passapola di voci su mondo e dagospia?

12 Mag 2006 | ore 17:10

Perchè un fondo di investimento statutariamente non rimane più di cinque anni, poi esce.

12 Mag 2006 | ore 17:16

Uau un pò come la legge sull'imprenditoria giovanile? Un investimento a fondo perduto? L'importante è convincere con un progetto e lasciar passare un lustro...

12 Mag 2006 | ore 17:24

oh these mind games...
se voi foste in America, naturalmente non ci pensereste un attimo, invece cerchereste proprieta' immobiliari in California, Florida, Parigi, St Barts...e addio per sempre ai collaboratori che ti hanno co-creato questa oca d'oro.

In bref, in America nessuno non avrebbe posato la questione, mai. Bravo...

Se/Quando la questione non e' scherzo, cosa farai allora? (Scommetto: Take the money and run.)

13 Mag 2006 | ore 16:54

take the monkey and run baby run.....
:-O)

14 Mag 2006 | ore 01:23

io per venti milioni di euro non solo venderei baracca e burattini, ma mi metterei anche ad intonare la celeberrima canzone di Renato Zero: "Mi vendo !"...
Va bene il divertimento, ma con venti milioni di euro credo si veda la vita da ben altra prospettiva... E poi ci si può sempre inventare qualcosa per non annoiarsi...

15 Mag 2006 | ore 12:56

INTERVISTA AD ANTONELLO DE PIERRO
Da Napolitano alle liti per le poltrone nel governo Prodi, all’Iraq, al sistema elettorale, all’economia.Il ''depierro pensiero''.

Angelo M. D'Addesio

*Iniziamo con le notizie politiche di questi giorni. La scelta di Napolitano come Capo dello Stato è condivisibile, giusta oppure si configuravano alternative possibili e se sì quali?

Sì, penso che Napolitano sia stata la scelta giusta, a dispetto dell’anzianità, anche perché vista la situazione che si era venuta a creare non poteva essere D’Alema, l’uomo giusto, avendo fatto la campagna elettorale per un determinato schieramento. Gianni Letta è stato sempre al suo posto, ma non dimentichiamo che è stato al centro dei fondi neri dell’IRI negli anni ’70 e quindi non era una figura credibile al momento. Mi ha fatto male vedere i 42 voti a Bossi, che è leader di uno schieramento che fa i raduni sul Po e cantava con i suoi seguaci la canzone “Abbiamo un sogno nel cuore, bruciare il Tricolore…”. Parlo di Bossi perché è stato il secondo più eletto. Penso che Napolitano è una buona figura, che sicuramente riuscirà ad essere al di sopra delle parti.

*Il Governo Prodi. Dopo la vittoria risicata che durata potrà avere questo governo e soprattutto come si risolveranno i diverbi interni ai DS o il nodo Mastella-Bonino per il Ministero della difesa?

Come durata mi auguro che sia di cinque anni pieni. Diciamo che le liti sono più nell’ambito dell’Ulivo, nel partito “unico”. Sembra che qualcuno abbia attribuito a D’Alema, la frase e la volontà di una doppia vicepresidenza del Consiglio, con Rutelli. Non sarà così. La vicepresidenza andrà, a mio parere, a Rutelli. Non sono d’accordo sulla scelta di Rutelli, in tempi passati ho trovato molto da ridire sul comportamento politico di Rutelli.

*E sulla questione Bonino-Mastella?

Sicuramente vedo molto meglio Mastella alla Difesa. La Bonino alla Difesa sarebbe una scelta contraddittoria, viste le battaglie pacifiste che la Bonino ha condotto in questi anni con i Radicali, Rutelli in primis. Non dimentichiamo il trasformismo esasperato di Rutelli, dai Radicali ai Verdi, per poi genuflettersi in Vaticano, passando alla Margherita.

*Rimanendo sull’argomento pace-guerra. A fine giugno dovrebbe esserci il rifinanziamento delle missioni in Iraq ed Afghanistan. Il governo Prodi avrà la volontà di svincolarsi dalle missioni oppure seguirà i propositi del governo Berlusconi?

Io mi auguro di no. Innanzitutto la missione in Afghanistan è stata ben diversa. Quella in Iraq è stata una missione di guerra, perché gli italiani hanno partecipato a diverse operazioni di guerra.
E’ eclatante il caso di Nassiriya. Lì sono di stanza gli italiani e ci sono gli stabilimenti dell’ENI che gli italiani hanno protetto durante la missione.

*Quali sono le possibili soluzioni politiche per risolvere questi nodi cruciali legati alle missioni in Iraq?

Io spero si trovi una soluzione che non sarà comunque facile, vista la situazione creatasi in Iraq. Penso che sia però il momento di ritirare i soldati dall’Iraq. C’è da sottolineare comunque il cinismo aberrante che accompagna il cordoglio per la morte dei militari italiani, dalla tragedia di Nassiriya. Berlusconi disse all’epoca “E’ come se fosse morto mio figlio”. Suo figlio non era lì, purtroppo o per fortuna e sono parole e frasi fatte. Il fatto di considerare i morti in terminI di mera contabilità di un bollettino di guerra dovrebbe far riflettere. Dietro ogni morto c’è una tragedia familiare che segna per tutta la vita.

*Si parla di Partito Democratico e di Casa dei Moderati. Eppure le formazioni sono molto disomogenee, la sinistra radicale va per conto suo. Saranno possibili queste elaborazioni in termini bipolari e quali saranno i tempi per queste soluzioni?

E’ una bella domanda. Io sono contrario all’unione DS-Margherita. Sarebbe il tramonto dell’ideologia. Questo già esiste, però se qualcuno ha ancora delle idee, ci troveremmo di fronte ad un’unica lista formata da coloro che combattevano, verbali o meno, ovvero democristiani e comunisti, la vecchia maggioranza ed opposizione. E’ come se in futuro si unissero Berlusconi e Prodi. Dall’altro lato la Casa dei Moderati è surreale. Nel centro-destra non ci sono moderati, per il sol fatto di aver accettato l’alleanza con la Lega Nord che è sempre stata contraria e lontana dallo spirito democratico e di moderazione. Fino a quando ci saranno certe alleanze, sarà difficile una Casa dei Moderati.

*In riferimento al sistema proporzionale come le pensa?

Ecco in riferimento a ciò è bene ricordare che l’art. 1 dice che “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”. In realtà l’Italia è stata fondata più sul denaro, sulla ricchezza, che non sul lavoro. E’ stata più che altro una plutocrazia e non una democrazia, non di certo un governo del popolo. In questo senso la legge elettorale è stata un attentato alla democrazia. Non dare neppure la possibilità all’elettore di scegliere il proprio candidato, ma imporre candidature come quelle di Previti, peraltro arrestato in questi giorni o Dell’Utri che si è avvantaggiato di una legge ad personam, altrimenti avrebbe dovuto scontare due anni e sei mesi rende l’idea di come questa legge sia da rivedere, completamente.

*Il tema scottante del lavoro. Veltroni ha riabilitato la Legge Biagi, ha detto che è da riformare, ma non da bocciare completamente. Altri la considerano l’apice e la causa prima del precariato in Italia. Che posizione ha sulla Legge Biagi?

Non dimentichiamo che questa situazione è stata determinata in parte dal centro-sinistra. Bisogna invertire la rotta. Non dimentichiamo che il centro-sinistra introdusse i c.d. “Co.Co.Co.”, ora spariti per fortuna, per poter pagare i periodi di prova. Gli stessi sono stati strumentalizzati, infatti circa tre anni fa si arrivò a circa 2 milioni e 700 mila Co.Co.Co. Vorrei sottolineare un evento abbastanza importante su questo argomento.

*Prego.

Al Ministero dei Trasporti c’è una centrale operativa, che risponde agli utenti che hanno a che fare con la Motorizzazione Civile, occupandosi dei dati sensibili di tutti i cittadini. Prima l’appalto del call-center era stato dato ad una ditta privata. E’ qualcosa di assolutamente sbagliato affidare i dati sensibili di milioni di italiani ad una ditta che può passare la mano ad altre ditte, in barba alla legge sulla privacy. Tutto ciò non è affidabile. Circa tre anni fa, in proposito feci una trasmissione in Radio su Radio Roma, in cui si parlava del Co.Co.Co, come incostituzionale, perché prevedeva una situazione contraria all’art. 4 della Costituzione, perché prevedeva un lavoro da dipendente con le non garanzie del libero professionista. Nel caso del Ministero la nuova ditta che venne impose questo trattamento e c’era chi lavorava lì da 15 anni ed a 40 anni si vide costretta ad accettare.

*E’ il caso di rivedere tutto, di attuare una vera riforma.

Adesso ci sono i “contratti a progetto”. C’è un futuro nel segno del precariato e dell’incertezza. Sono aumentati i divorzi e sono diminuiti i matrimoni. Questo è uno degli effetti collaterali di questa situazione. Oggi un giovane non può neppure comprare una cosa, perché è necessario impegnare una busta paga per un mutuo o un affitto. Una volta si diceva “Ho trovato lavoro” o “Sono Disoccupato” oggi si dice “Lavoro, ma non so cosa farò”. C’è una grande incertezza. Non si parla più tanto di usura in questi tempi, non so se è notato, ma anche questo è un altro effetto collaterale indiretto che bisognerebbe approfondire e che è conseguenza di tale sistema. Berlusconi aveva promesso 1 milione di posti di lavoro, ma se sono questi, ha vinto la scommessa, ma il lavoro è un’altra cosa.

*Faccio l’avvocato del diavolo. L’impresa italiana è in crisi. La concorrenza asiatica è molto forte. La grande impresa sceglie la strada della vendita o svendita o della fusione all’estero. La piccola impresa è strozzata e quindi o sceglie la strada della flessibilità o cede al lavoro nero? Cosa è meglio e cosa il peggio?

Lavoro significa stabilità futura e lavoro è un diritto costituzionale. Lo Stato ha il dovere di tutelare il lavoro, ma mi sembra che lo stia piuttosto calpestando. Un lavoratore che mette su famiglia, lavorando in tre mesi e per altri tre mesi non lavora più, può essere schiacciato dall’usura. Si parla di mobbing, senza che ci siano però una legge adeguata. Ho partecipato ad un convegno sul Mobbing, constatando che una legge seria si attende da anni. Solo la Regione Lazio ha varato una legge regionale, fu un consigliere di Forza Italia a presentarla, Claudio Fucci, ma fu bocciata dalla Consulta su istanza del Governo Berlusconi, cosa abbastanza curiosa. Tornando al mobbing, questo tipo di impostazione del sistema lavoro, presta il fianco al mobbing. Lavoratori con contratti di più durata sfrutteranno quelli con contratti precari
E’ una situazione da ribaltare, magari con incentivi alle imprese che possano assicurare contratti a tempo determinato e con grosse penalizzazioni per le imprese che mantengono la vergogna dei contratti precari.

*Passiamo alla politica estera. Si dice che il binomio Usa-Italia è destinato a concludersi con l’avvento del governo Prodi che guarderà verso altri modelli ed altre collaborazioni. E’ possibile che l’Italia si rifaccia al modello spagnolo o a quello francese, ad esempio nel campo dei diritti civili. E’ vero che finirà anche il binomio Italia-Usa.

Io guarderei prima al mio orticello. Prima risolverei i problemi interni. La Spagna di Zapatero sicuramente, per quello che si sente, sta rinascendo dopo gli otto anni di governo Aznar. Se parliamo dei diritti civili, se vogliamo chiamarli così, io posso essere d’accordo personalmente con i PACS, ma non con le unioni omosessuali. Per giunta nella cattolicissima Spagna. E’ un po’ una contraddizione. In paesi come il Brasile forse non si arriverà mai ai matrimoni gay.
Quanto al rapporto con gli Usa, spero che possano continuare, ma attenzione, devono essere rapporti di scambi reciproci e non di sudditanza. Il Governo Berlusconi si è piegato al governo degli Usa. Lo stesso partito di Forza Italia ha una visione servilistica, Berlusconi ha impostato il suo modello con gli Usa allo stesso modo, ovvero servi del volere di Bush.
Quanto ai diritti civili, gli Usa stessi hanno molto da imparare, se pensiamo agli innocenti che aspettano il giudizio solo perché non possono pagare le spese legali. Si parlava poi di mercato con l’estero. Se penso alla Cina che è lo stato che vanta al mondo il maggior numero di esecuzioni capitali. Ebbene, fino a quando non ci sarà uno standard di rispetto dei diritti umani, io frenerei l’espansione commerciale ed economica della Cina verso l’Occidente.

*Le chiederei un parere sulla vicenda Calcio. Tema banale, ma saltato agli occhi della cronaca, della politica.

Io sono sconcertato da quello che è successo. Siamo abituati a situazioni poco pulite dell’universo Calcio. Situazioni poco chiare ci sono state anche in altri sport ed in altri organismi. Il Calcio è un gioco. Quando il Calcio diventa business, con squadre quotate in borsa ed altro. Non dimentichiamo i crack di Cagnotti e Tanzi. Dove c’è business si vengono a creare situazioni che permettono alle persone di arricchirsi illecitamente. Negli altri sport non esiste ancora tutto questo. Pensiamo al Calcio dei grandi valori, al grande Torino, perito a Superga, con grandi calciatori che giocavano per un premio-partita che poteva essere un cappotto.
Questo non dovrebbe accadere. E’ il caso di fare vera pulizia e che i magistrati vadano veramente fino in fondo per punire pesantemente i reati che sono stati commessi e dare una lezione a questi signori. Fra questi c’è anche Carraro e mi dispiace che sia stato sindaco anche a Roma, una città bella, rinata. Mi fa scemare un po’ di orgoglio di essere romano.

*Ultimo punto. Cosa dovrebbe fare un governo, in questo caso, il Governo Prodi, non dico in cento giorni, ma con estrema urgenza almeno nei prossimi sei mesi. Tre priorità su cui intervenire.

Prima di tutto la scuola. Soprattutto dopo la riforma Moratti che svalutato la scuola pubblica. Bisogna dare a tutti l’accesso alla scuola pubblica, al sapere che è il segno distintivo di un popolo. Altra cosa su cui operare la sanità. Un esempio è il modello tedesco è molto avanti. Si paga una tassa più elevata, ma in Germania viene tutto rimborsato, visite private comprese. Conosco un caso spaventoso di un barbone dimenticato su una lettiga fuori dall’Ospedale di Ostia. La tutela della salute è un diritto da non calpestare che favorisce anche una società più laboriosa. Infine va rivisto completamente il sistema lavoro, a partire dalle assunzioni.


Antonello De Pierro, giornalista, direttore del portale di informazione nazionale Italymedia e da tempo impegnato nel giornalismo di denuncia sociale. Ha collaborato per “La Stampa” e “L’Opinione”, ha diretto nel 2003 il mensile “Nuove proposte” ed ha condotto programmi nel circuito tv Stream, oltre che essere un assiduo ideatore di trasmissioni per Radio Roma ed altre emittenti locali nel Lazio. Oggi è molto attivo nel giornalismo on line e nell’informazione telematica grazie al sito di informazione da lui diretto Italymedia.it

09 Set 2006 | ore 12:20

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