27
Gen 2010
ore 13:35

Sparlare di Ferran Adrià

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16 giugno 2009: Ferran Adrià prova i nuovi piatti della stagione 2009 -

Che bello poter sparlare di Ferran Adrià, in questo caso dicendo che chiuderà il Bulli per 2 anni perché odia le critiche, è stato sconfitto e non vuole perdere le tre stelle.
Sembra che sia uno degli sport più praticati criticare in modo tranchant Adrià e nella maggior parte dei casi chi parla non ha mai messo piede a Cala Monjoi, non si è mai seduto a uno dei 50 posti del ristorante, non ha mai visto l'incredibile equipe del Bulli al lavoro.
Adrià ha rivoluzionato la cucina del mondo e questa rivoluzione ha riguardato tutti i momenti della filiera produttiva.
Leggendo l'ultimo libro pubblicato dall'equipe editoriale del Bulli, il bel volume della Phaidon "Un giorno a el Bulli - Alla scoperta delle idee, le tecniche e la creatività di Ferran Adrià" si capisce che non uno dei momenti della filiera produttiva di un ristorante è stato trascurato da questa rivoluzione.
Alla base del lavoro di questi 20 anni è stata la creatività di Ferran e della sua equipe: prima una cucina influenzata dalla Nouvelle Cuisine, poi una cucina attenta alla cucina locale, quella catalana, e poi una continua rilettura dei cibi tradizionali catalani, spagnoli, italiani e del Mediterraneo e poi la cucina Kaiseki e le cucine cinesi.
La ricerca di nuove tecniche non fini a se stesse ma destinate a durare e che hanno fatto del Bulli il più incredibile laboratorio creativo del mondo.
Al volo solo alcune delle invenzioni: la sferizzazione che permette di creare piccole sfere di frutta o di estratti vegetali, il nuovo metodo per caramellare i cibi, poi le spume, le gelatine calde ottenute con i gelificanti estratti dalle alghe, frutto dei viaggi in Cina e Giappone.
La tecnica di cottura dei frutti di mare, per esempio, che Adrià è venuto a illustrare all'Hilton di Roma in una sessione organizzata dal Gambero Rosso - quello diretto da me - nel 1999, con 300 persone in sala dalle 12 fino alle 15 con metà della platea composta da cuochi di un po' tutta l'Italia, è stata una rivoluzione apparentemente semplice rispetto alle tecniche usate in Francia e Spagna, ma una rivoluzione.
Da quella tecnica è nato un piatto incredibile, molto complesso e rivoluzionario, il Vassoio di molluschi, messi in acqua bollente giusto il tempo per farli socchiudere e poi servirli racchiusi in un sottile strato di gelatina composta dal loro stesso liquido di cottura.
 
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I due principali collaboratori di Adrià

Leggere critiche superficiali sul Bulli, sulla sua cucina, sui piatti quando di ogni ricetta esiste un percorso creativo lungo e complesso che inizia nel Taller di Calle Portaferissa a Barcellona, prosegue nella cucina sperimentale di Cala Monjoi e infine arriva sul tavolo dei fortunati clienti del Bulli, leggere certe cose fa impressione a chi ha visto da vicino la formidabile creatività e tecnica della squadra che lavora a contatto con Ferran Adrià.
Un conto è non ritrovarsi nei piatti e nella cucina di Adrià, altro è attaccarla come un bluf o addirittura come una cucina pericolosa.
E' quello che hanno fatto con le accuse e le denunce alcuni cuochi italiani e uno spagnolo, roso dall'invidia, agitando il pericolo della cucina molecolare e l'uso della chimica, accuse ridicole e senza basi tecniche, come è stato dimostrato da chi di chimica si occupa, ma che essendo diventate la base di una campagna televisiva di Striscia contro Adrià e i cuochi non tradizionalisti, sono diventate "la verità pubblica".
Adesso Adrià ha deciso che chiuderà, girerà il mondo per imparare e capire e continuerà a progettare e inventare.
Gli auguro buon lavoro di cuore.
Dopo 20 anni vissuti al massimo lo trovo giusto e salutare.

Foto S. Bonilli

commenti 57

Onore al "Leonardo da Vinci " della cucina , anche per lui ci servira molto tempo per essere compreso e accettato da tutti.

27 Gen 2010 | ore 14:01

L'unico vero rammarico culinario che ho è proprio quello di non esserci mai andato (e temo anche di non riuscire ad andarci prima della "pausa"). Ho provato per anni a chiedere un tavolo ma nulla da fare... Sono convinto che sia il più bravo (dopo averlo visto a Identità Golose per un paio d'anni e aver visto i suoi libri), e anche la scelta di prendersi una pausa è da vero bravo. Solo facendo anche altro e studiando si può crescere nel proprio lavoro.

27 Gen 2010 | ore 14:06

Adesso arriverà sicuramente qualcuno che vi spiegherà quanto di cucina non ci abbiate mai capito niente....al contrario di un certo campano....
.
Ciao

27 Gen 2010 | ore 14:30

L'Osteria è aperta tutti i giorni
sia a pranzo che a cena.
Da Vignadelmar Osteria.Chiusa martedì tutto il giorno e la domenica sera.

Serviamo anche acqua di rubinetto in caraffe di vetro a costo zero
e non facciamo pagare il "coperto".

Avete pensato all'Osteria
per feste di compleanno o di laurea,
pranzi o cene di lavoro,
oppure per piccoli ricevimenti??
A mio avviso copierà vignadelmar il nostro Adrià
Mi sembra un buon esempio

27 Gen 2010 | ore 15:04

Con tutto il fango che gli hanno buttato addosso, credo si meriti un po di riposo.


..devo assolutamente andare a fare la mia esperienza da ElBulli prima che chiuda quindi prima che ci sia la "rivoluzione". AIUTO...

27 Gen 2010 | ore 15:41

Invdia, direttore, solo invdia è questa la parola giusta per i cuochi intervistati a striscia.

27 Gen 2010 | ore 15:41

Dino, Adrià non è "manco per niente" il Leonardo da Vinci della cucina. Ci siamo lontanissimi. Mi spiego. Mentre LDV - senza davvero mettersi a discutere del suo genio premonitore e assoluto - molte cose le progettava solo sulla carta (cioè le disegnava "solo") mosso da impareggiabile visione futuristica, Adrià tutto quello che immagina e pensa - con altrattanta visione - lo mette nel piatto. Cioè, lo realizza impegnando la sua bottega artigiana fino allo spasmo. Questa, e non è poco, è la differenza.

27 Gen 2010 | ore 15:44

No, scusate, ma qui bisogna augurare al buon Ferran di essere ricordato tra qualche centinaia d'anni come Leonardo... credo che sarebbe il primo ad essere contento per una sua "Gioconda" al Louvre del 2.410, no?
L'unica cosa che dispiace della pausa è non poter andar da lui per questo tempo. Come mi è stato fatto notare da un dotto amico, la comunicazione è corretta e illuminata, come se un grande calciatore comunicasse con anticipo l'intenzione di smettere di giocare.
Quanto alla campagna di Striscia, non credo proprio che abbia superato i confini e abbia avuto tutto questo rilievo mediatico che si vuol far credere (accetto prova contraria tra i detrattori dell'innovazione / invenzione in cucina).

27 Gen 2010 | ore 16:36

penso che sarà MOLTO interessante quando riaprirà...
Due anni sono molto tempo, soprattutto in una situazione come questa dove è evidente che molte cose nella gastronomia e nella ristorazione stanno cambiando e dovranno cambiare. Altro è la "ricerca" gastronomica che necessita di tempi adeguati per lo studio e la sperimentazione, quindi ribadisco che sarà MOLTO interessante....
Auguri e buon lavoro ad Adrià!

27 Gen 2010 | ore 17:55

Qualcuno sa che fine farà la sua Organizzazione di lavoro? I cuochi che lo collaborano? E gli altri, quelli meno noti e con meno "appeal", in cassa integrazione?

27 Gen 2010 | ore 18:12

Sig bonilli apprezzo adria per tutto quello i nuovo che ha portato nella cucina moderna, ma vorrei prendere spunto dall articolo, e dal punto in cui racconta di quell incontro all hilton nel 99!
Congressi a parte per me lei ha sempre portato ottime novita alla cucina e all inforamzione gastronomica:
Spero che oltre ai libri torni a scrivere e organizzare sempre piu eventi che possano portare in italia novita!!! grazie ps mi basta papero giallo ma a volte ripensando a tutte le sue innovazioni mediatiche sento un po di nostalgia!

27 Gen 2010 | ore 19:46

Sono molto incuriosito dalla cottura dei molluschi. Qualche dettaglio?

Io non conosco di persona Adrià, ma mi par di capire che gli piaccia molto la ricerca, e non solo finalizzata a preparare un piatto in un ristorante. Farà ricerca in questi due anni, e non è detto che siano finalizzati per un ritorno nel ristorante.

27 Gen 2010 | ore 20:38

Bonilli, dove prevedi andra'? Conoscendolo, dove credi sara la sua nuova direzione? Due anni di ricerca e quando tornera dovra pur proporre qualcosa a 180 gradi da quello che gia propone, no?

Quello che vorrei che tu commentassi e' la frase " With a format like the current one it is impossible to keep creating. In 2014, we will serve food somehow. I don’t know if it will be for one guest or 1,000.”

Credi che voglia dire che aprira una catena?

27 Gen 2010 | ore 22:00

Terra a terra.. Chiude per questioni di gestione.
Ah, gli "sghei"! Triviali ma indispensabili. Qui l'unica chimica che conta è quella dell'Au.

27 Gen 2010 | ore 23:01

La mia paura è che quando sarà compreso la cucina molecolare sarà qualcosa di casalingo e di troppo pesante per le nuove generazioni...

27 Gen 2010 | ore 23:09

Più che Leonardo lo paragonerei a Picasso
mi è dispiacito un sacco sentire quello che
diceva contro di lui a striscia il grande chef MiguelSanchez Romera
a volte l'invidia è devastante sull'uomo -(

27 Gen 2010 | ore 23:14

Straquoto e mi meraviglio come possa un cuoco come Romera criticare il sommo Adria'.
La differenza di cultura culinaria e tecnica e' abbissale tra i due e l'invidia rode veramente!!!!!!

28 Gen 2010 | ore 01:43

Ieri sera ho guardato appositamente Striscia e mi sono altamente infuriata e disgustata. Hanno rccontato la cosa come se ElBulli chiudesse per merito loro dando come giustificazione di Adria il fatto che si volesse riposare...
Non risulta che in 20 anni nessun avventore di ElBulli sia rimasto intossicato, avvelenato o abbia avuto mutazioni genetiche di nessun tipo...
Ricci... prima di parlare tanto valuta anche il lavoro accurato e di ricerca che c'è dietro a certe personalità...

28 Gen 2010 | ore 07:24

Non ho visto Striscia ma credo che nei comportamenti nei confronti di Adrià ci sia un che di patologico che attiene al modo di essere di Ricci, uno che pensa "adesso ti faccio vedere io chi è più potente".
Altrimenti non si spiegherebbe il modo falso e furfantesco dei loro comportamenti su tutta la vicenda, il dare voce a dei cuochi frustrati e invidiosi e l'agguato a Bottura che si è rivelato, per fortuna, uno sputtanamento della banda gabibba, ma solo agli occhi di chi sa e segue le vicende.
Per il grande pubblico che guarda solo Striscia lui è diventato una specie di Alì il chimico della val Padana.
Con gli omaggi di Antonio Ricci, un gentiluomo :-))

28 Gen 2010 | ore 10:34

Povero Adrià,
magari ora girerà il mondo per capire come migliorare le tecniche di preparazione dei passatelli.
Ma fate il piacere e andate a farvi un bel panino da Mc Donald's

28 Gen 2010 | ore 10:36

Diciamo anche che Ferran Andrià non è un mostro di simpatia, non discuto la sua genialità, raccoglie molto l'interesse degli addetti ai lavori ma poco del pubblico. Tuttavia molte critiche che gli soino state rivolte, non sono del tutto prive di fondamento. Es bulli chiude, molti non ne sentiranno la mancanza, tra kit fai da te e allievi. Occorre però anche dire che al di là delle motivazioni ufficiali, non era proprio così pieno il ristorante nelle mie ultime visite come qualche anno fa'.

28 Gen 2010 | ore 11:17

Per me Ferran Adrià rimmarà sempre il mio idolo.
Nella mia camera ho una sua foto e solo che la vedo mi scatena una voglia di crescere e di imparare...e di essere come lui...

Grazie Chef, grazie di esistere...

Con stima
Pietro

28 Gen 2010 | ore 11:18

Mi sembra un'affermazione surreale dire che non era pieno nelle mie ultime visite.
Parliamo dello stesso Bulli? :-)
Perché quello di Cala Monjoi è esaurito tutto l'anno già quando apre.
E poi uno speciale, che può dire "nelle mie ultime visite", veramente speciale :-)

28 Gen 2010 | ore 11:37

Sono veramente dei poveracci quelli di striscia, specchio della proprieta' che li gestisce.

28 Gen 2010 | ore 11:50

Al di là dell'arroganza di Ricci che gonfia il petto in nome delle milionate di spettatori che se la guardano, credo che il discorso sia vecchio come il mondo, nel senso che la gente è legata ai propri valori e tradizioni e vede i cambiamenti e le rivoluzioni come qualcosa che può metterli in discussione e stravolgerli. La gente ha paura di perdere una parte di se stessa. E in questo non ci trovo nulla di male. Mentre trovo scorretto cavalcare le paure della gente senza fare una corretta informazione come fa Striscia (e non solo). Credo che lo stesso si stai facendo con una rivoluzione come gli OGM.

Adrià è un rivoluzionario e come ogni rivoluzionario che si rispetti, quando va a rompere certi schematismi, si attira addosso anche tanto astio dei conservatori. Fa parte del gioco e penso che alla fine Adrià se ne compiaccia. Beato lui.

28 Gen 2010 | ore 12:12

La mia vera tristezza è che il gregge va dietro al pastore senza neanche guardarsi intorno...senza sentire il bisogno di farsi una propria idea.
Lo ha detto lui quindi è vero.. o è giusto...
Forse la stessa cosa sta succedendo in questo post dove più o meno siamo tutti pro Adrià...

Non penso che noi siamo pro per partito preso o perchè il Direttore è un pro... penso che sia soltanto che noi si vada un attimino più in la del nostro naso...

28 Gen 2010 | ore 13:32

massí, dai... mi sembra che si stia sopravalutando in modo assurdo l'importanza che ha striscia e sti fior fior di reportages. La veritá é che nel mondo vero, striscia non é nulla, non ha nessuna influenza fuori dai confini italiani, e a nessuno importa nulla di quello che dicono. sicuramente ferrán é il primo a cui proprio manco lo toccano ste voci. come sempre é un nonsense nazionale. ignorante, volgare, di parte, quello che volete, ma qui in casa rimane (e meno male... )

28 Gen 2010 | ore 13:55

Fabio, spero lei stia scherzando!?! Mi sbaglio o leggo nel post una sua personale "preferenza" per Adrià? Ha paragonato un genio con un cuoco! Mah???
Ne riparliamo, speriamo, tra cent'anni!!!
Non condivido la cucina di Adrià, non sono mai stato al Bulli ma credo che Ferran sia una persona di talento, il resto sono sciocchezze!

28 Gen 2010 | ore 15:10

Onestamente considerare una sorta di perseguitato politico quello che è considerato dalla stragrande maggioranza della critica gastronomica il miglior cuoco del mondo mi pare un pò esagerato.
Al contrario mi pare che, il personaggio in questione goda e abbia goduto negli ultimi anni assolutamente di buona stampa.
Ovviamente come tutto ciò che è su questo mondo anche ad Adrià potrà capitare di essere oggetto di qualche critica. Prevenuta da parte di chi non si è mai seduto alla sua tavola, meno da parte di chi a quella tavola si è seduto.
Lesa Maestà?

Ad Majora

28 Gen 2010 | ore 17:43

Finalmente...era necessario aspettare 28 commenti prima di leggere una voce fuori dal coro....!
Prima di essere tacciato di "ignoranza culinaria" vorrei premettere che non ho nulla contro Adria',ma sinceramente i paragoni al genio leonardesco,l'uso di aggettivi come sommo,la tristezza che pervade tutti o quasi voi che avete postato mi sembra un tantinello esagerato....
Qualcuno vuole proporlo per la santità per caso?Che si faccia avanti...
Adrià è una persona di talento senza dubbi,ricco di esperienza e capace di farla sua e plasmarla secondo la sua creatività,un designer della cucina senza dubbio,ma io non sono per gli estremismi anzi dopo quello che ho letto in questo post oserei dire per i fondamentalismi.
Ricci e striscia l'hanno criticato forse in maniera esagerata,ci sta,ma i vostri commenti,di persone intelligenti che hanno capito che alle provocazioni si risponde solo dimostrando il proprio valore,vi siete messi al pari della banda di Ricci.
Adrià è un genio?Perfetto,non c'è critica che lo potrà scalfire...certo la chiusura del ristorante fa pensare ma in fondo in fondo saranno anche fatti suoi.
Un'ultima cosa...qualcuno ha paragonato Adrià a un rivoluzionario...mah sarà il caso che questa società riprenda un po' le misure dei propri confini e cerchi in altri lidi quelli che sono i veri miti o i veri punti di riferimento.
A presto

Sandro

28 Gen 2010 | ore 18:17

Che strano, se parlo di computer posso tranquillamente dire che Steve Jobs ha segnato con le sue invenzioni centinaia di milioni di persone ed è a suo modo un genio, un personaggio rivoluzionario che ha fatto la storia dell'ultimo decennio.
Se parlo di Adrià devo dire solo che è un cuoco, in fondo uno che maneggia cibo, ogni altra definizione è eccessiva eppure Adrià ha fatto la rivoluzione nel mondo del cibo e passerà alla storia, la storia del cibo e non dell'umanità, ovviamente, ma sempre uno che sarà ricordato come Brillat Savarin o Careme.
A cosa bisogna porre freno?
Citare Leonardo è un'iperbole e proprio lo scandalizzarsi per questa citazione e il puntualizzare mi dà da pensare.
Stare qui a dire che la gastronomia è cultura lo trovo imbarazzante, lo si diceva 20 anni fa, oggi doverlo spiegare dovrebbe essere giudicato offensivo.
E invece mi ritrovo non a 20 ma a 50 anni fa :-))

28 Gen 2010 | ore 18:39

Se la discussione su questo tema non fosse stata rovinata dai toni e i modi di Striscia, avrei voluto approfondire l'opinione di Roellinger, che compare fugacemente nell'ultimo video.
Come stile di cucina, ok, si può intuire che non sia proprio affine ad Adrià; ma dato che prima di diventare cuoco studiava da scienziato, m'incuriosisce di più di quei circa 7 secondi!

28 Gen 2010 | ore 19:21

Un genio del cinema come Kubrick secondo te non lo posso paragonare ad Adria?

28 Gen 2010 | ore 19:49

Roca nel video è stato l'unico a non sparare a zero su Adriá,ma allora tutti
gli altri chef in malafede che accusano e tranquillamente usano da sempre
colla di pesce, zucchero bianco,farine industriali,olii vegetali e margherine
varie per non parlare degli insaccati
questi perchè non smettono di cucinare anche loro?

28 Gen 2010 | ore 20:12

Bonilli, c'e per caso una ragione perche tu non risponda alla mia domanda (post 13)?

28 Gen 2010 | ore 20:48

Non ho risposto perché non so cosa farà e perché ha chiuso. E' almeno un anno che lo sento dire che vuole staccare e lo scorso giugno quando ho fatto l'ultima visita mi aveva anticipato l'intenzione di chiudere senza dire quando e per quanto.
Tutto qui.

28 Gen 2010 | ore 23:27

"Adrià ha fatto la rivoluzione nel mondo del cibo e passerà alla storia, la storia del cibo.."
Cala, cala Bonilli. Un po' di sana modestia borghese. Il Nostro usa semplicemente tecniche in uso da decenni nell'industria alimentare. Ma Adrià non è Liebig.
E non salverà il mondo (e neanche sè stesso) con la "sferizzazione" e la "tecnica di cottura dei frutti di mare". La "sferizzazione"! Insomma palle, palline? Che il Dio delle Sfere Celesti lo conservi; se non altro come controesempio. La "sferizzazione"! Non vi vergognate quando dite queste cose? Lo sanno in famiglia?

28 Gen 2010 | ore 23:55

Ognuno è libero di paragonare a chiunque chi più gli garba...i giudizi sono personali e ognuno di noi può trovare geniale cose che altri non reputano tali.
Il mio disappunto sta negli estremismi,nella poca capacità critica che si legge nei commenti al post.Striscia parla male di Adrià,tutti parlano male di Adrià....i suoi fans lo lodano come una semidio e dietro tutti a lodarlo.Giudizi così senza sfumature non portano a nulla ma lasciano indifferenti o insofferenti,anche in questo caso due sensazioni senza sfumature.Si vuole paragonare Kubrick ad Adrià,perfetto però voglio anche che i si spieghi perchè,quali sono i punti che li accomunano,quale genilità li avvicina, allora avrà un senso.
@ Per Stefano Bonilli:
se fossi un grande cuoco,un cuoco creativo come Adrià io ci terrei a farmi chiamare in quel modo e solo in quel modo,magari con la "C" maiuscola,ma farei di tutto per dare risalto a un nobile professione fatta di idee,creatività e passione che troppo spesso invece si nasconde dietro la fama di un nome o di un ristorante famoso solo perchè la lista di attesa per mangiare è di 3 anni.

sandro

29 Gen 2010 | ore 01:28

Scusate, anch'io ammiro Adrià, per la sua capacità innovativa...Ma credo che se alla fine è stato deciso di regolamentare la cucina molecolare nei ristoranti, vorrà dire che qualcosa di sbagliato c'era alla base.

29 Gen 2010 | ore 11:30

Sono una mezza tacca di padellaro incarognito; vado su e giù per le cucine degli altri da più di vent’anni, con alti e bassi. Lamentando spesso e ovunque una latitanza di spirito.
Ferran Adrià è stato per me, a partire dagli anni novanta, una specie di faro, e una miniera. Mentre lavoravo in bistrots scalcagnati con giacche sdrucite, passavo il tempo che rimaneva a curiosare tra altri fuochi: sfogliando i cataloghi di El Bulli, vedo ancora adesso con mia grande sorpresa Adrià fare alla fine degli ottanta molto di quello che si vede oggi uscire dalle nostre cucine. Formalmente ed esteticamente, e migliore in ogni senso.
Era già più che avanti a tutti, già “isolato”. L’innovazione per lui era ed è sempre stata tutto: non cercava di essere, il migliore strumento nelle mani di una tradizione, ma uno strumento nuovo in una tradizione che aspettava solo di essere reinventata, che era tutta da creare.
Geniale, spingeva oltre ogni concessione ciò che aveva amato in Guerard e in tutti gli epigoni della Nouvelle Cuisine facendo esperienza dei suoi grandi contemporanei. Trasformava la cucina in un atelier, dando al cuoco lo status definitivo di artista, di sperimentatore, di osservatore consapevole. Acquistava l’ammirazione di intellettuali, di artisti, di ricercatori in altri campi, di chi identifica per principio sperimentazione e creatività con il proprio lavoro.
Icaro, Ulisse: richiama per me i miti dell’approssimazione ai confini, dell’evasione ingegnosa. Icaro si è bruciato, e Ulisse è poi tornato a Itaca: ma senza la loro esemplare avventura sarebbe rimasto ben poco a rincuorare della piccolezza umana, a salvare le passioni dalla schiavitù della noia mortale.

L’umanità non farebbe un passo, non dico certo senza Adrià, ma senza questo spirito.
Gli innovatori radicali non sono mai amati senza grandi contrasti: si ama in genere qualcosa di rassicurante, si ama il proprio ego senza riserve. Ma qualsiasi cosa o attività ci individui, sarebbe onesto per una volta riconoscere alla creatività fine a sé stessa, alla pura libertà di esprimersi e ad un successo ottenuto senza compromessi una certa superiorità sulla povertà di impresa, di tecnica, di formazione e di innovazione.
L’errore culturale più grossolano di un popolo è pietrificarsi nell’unica arte della diffamazione.

29 Gen 2010 | ore 11:39

Cara Gumbo, le testimonianze di Roelliger, Passard e Maximin, non sono state raccolte da Striscia. Sono spezzoni di vecchie interviste (fatte da non so chi)in cui gli chef parlavano genericamente della cucina "molecolare" e non di Adrià. E' una delle tantissime scorrettezze delll'inchiesta di Striscia.
E non è certo la peggiore. Possibile che TUTTI gli intervistati da Striscia dicano peste e corna di Ferran Adrià? Neanche uno a favore? E’ come fare un’inchiesta sul Milan intervistando ESCLUSIVAMENTE la tifoseria interista. Ma fatemi il piacere…
Questa faccenda fa perdere credibilità a tutti i servizi di Striscia. Alcune inchieste sono senza dubbio di onesta denuncia, ma quanti servizi faziosi e scorretti ci siamo bevuni in tutti questi anni?
Tutto in nome dell’audience e del delirio di onnipotenza telecratico...

29 Gen 2010 | ore 11:45

Scusa Giacomo, io concordo cn quanto detto sopra...Alla fine non voleva essere una guerra ad Adrià, però è stata deegittimata un tipo di cucina. L'inchiesta non voleva renderla fuorilegge, ma regolamentarla con gli stessi principi attraverso i quali vengono etichettati i prodotti al supermercato che contengono additivi. Il ministero è andato oltre, ma di certo da telespettatore ho compreso che non era questo il fine dell'inchiesta, che come abbiamo visto, ha avuto un appendice importante nell'indagare le assegnazioni di cappelli, forchette e bicchieri da parte delle guide enogastronomiche...di questo non parla nessuno però! E mi sembra un problema di trasparenza che va a discapito anche di noi piccoli ristoratori.

29 Gen 2010 | ore 12:05

No delle guide gastronomiche non conviene parlare a nessuno, perchè troppo scomodo. La cucina è una delle tante lobby di questo sporco mondo...O entri in questi circoli chiusi o sei fottuto...La verità è questa..e poi a voglia a parlare di Adrià e compagnia bella e smerdare Striscia la Notizia che fa perdere credibilità a tutti

29 Gen 2010 | ore 12:25

Lo so che lo stile Striscia è scorretto e io lo trovavo e lo trovo dannoso e insopportabile.
Che parlasse della cucina molecolare in generale si capiva anche da quella microfrase che si riesce a sentire (che non fa nessun riferimento ad Adrià).
Però nell'ambito di uno scambio di opinioni e informazioni civile e tranquillo sull'argomento mi piacerebbe ascoltare il suo punto di vista - senza editing di Striscia (che taglia le frasi come vuole, secondo i suoi interessi - ma io questo lo so già).

29 Gen 2010 | ore 12:30

poi si potrebbe aggiungere che non ci sono più le stagioni di un tempo e che la politica è una cosa sporca e volendo essere estremi che le donne sono tutte delle p...... e così il cerchio è chiuso.

29 Gen 2010 | ore 12:50

La cucina molecolare ha fallito...prendiamone atto

29 Gen 2010 | ore 13:14

anche la Lehman Brothers :-))

29 Gen 2010 | ore 13:22

Infatti il nodo e' proprio questo: quali sono i parametri per definire un regista, uno scrittore, un pittore o uno scultore dei genii? invece uno che da una cucina cambia in modo radicale e sottolineo radicale il modo di concepire il cibo deve essere ricondotto ad una sfera di apprendista stregone?

29 Gen 2010 | ore 13:24

di certo sn parametri diversi...ma qua nessuno sta discutendo la genialità di Adrià e sicuramente un genio...se cn 10 gr di pesce ti fa una porzione, se nn è genio questo nn lo sono di certo io che ti pulisco il pesce davanti. E con quel pesce che pulisco allungato cn l'additivo, potrei fare 4 porzioni...certo chè genio sono io il cog... che ancora serve il pesce fresco ai clienti

29 Gen 2010 | ore 14:12

Bene grazie, chiudiamo cosi.... buona continuazione.

29 Gen 2010 | ore 15:49

Fallita?
Sarà.
Provate a prenotare un tavolo da Adrià o da Blumenthal.
I loro ristoranti fanno il pieno tutte le sere. Da Santi Santamaria c'è sempre posto...

29 Gen 2010 | ore 16:58

Infatti non c'è limite all'idiozia umana!!!Fare l'alternativo e l'innovativo paga molto a questo mondo!
Ma trapelano anche conti in rosso e non si capisce come!!!

29 Gen 2010 | ore 17:31

Cara Laura, hai proprio ragione: non c'è limite all'idiozia umana...

29 Gen 2010 | ore 17:40

Striscia non si è mai vantata di aver fatto chiudere El bulli ma ipotizza che dietro la decisione di Adrià ci sia dell’altro oltre che la voglia di sperimentare nuove ricette!!! Sono andato sul sito di Striscia (www.striscialanotizia.it) e ho trascritto quello che hanno detto nel servizio, vi consiglio di leggere o rivedere il pezzo prima di accusare!!!

Ecco cosa viene detto nel pezzo: Ufficialmente, Adrià chiude perché vuole sperimentare nuove ricette… Ma non sarà che El Bulli chiude per i nostri servizi che hanno portato a vietare l’uso di additivi nei ristoranti italiani? Alla decisione di Adrià di serrare i battenti hanno contribuito le critiche dei grandi chef da noi sentiti in questi mesi? Ma la goccia che ha fatto traboccare il pentolone non sarà forse il gruppo di cinque cuochi di fama internazionale che hanno criticato la sua cucina nell’intervista in onda venerdì scorso? Sono questi i motivi che hanno indotto Adrià a chiudere o c’è dell’altro? Sentiamo puzza di bruciato!

Nicola

29 Gen 2010 | ore 20:43

la ragione per cui ferran adrià ha chiuso sono indicate nell'articolo di sabato del lemonde, sono meno nobili di come si possa credere, in qualsiasi caso questo post nel testo manca di assoluto equilibrio, tutta quello che fa Andria è buono e geniale e tutti quelli che lo criticano sono degli stupiti e ignoranti, le auguro che sia cosi e non il contrario

31 Gen 2010 | ore 15:28

"Bonilli, dove prevedi andra'? Conoscendolo, dove credi sara la sua nuova direzione? Due anni di ricerca e quando tornera dovra pur proporre qualcosa a 180 gradi da quello che gia propone, no?
Quello che vorrei che tu commentassi e' la frase " With a format like the current one it is impossible to keep creating. In 2014, we will serve food somehow. I don’t know if it will be for one guest or 1,000.”
Credi che voglia dire che aprira una catena?"

Lo immaginavo che quella frase nascondeva di piu. me lo sentivo.

13 Feb 2010 | ore 17:35

Penso che farà una fondazione e una scuola di alto livello, una cosa unica al mondo.
Già c'è il Taller a Barcellona, il Bulli diventerà il MIT della gastronomia.

13 Feb 2010 | ore 19:03

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Pasta_sarde_1.jpg Pasta con le sarde

Eccola qui la pasta con le sarde, una di quelle ricette che tutti conoscono e nessuno...


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