16
Set 2010
ore 11:35

Può una "pizza" margherita costare 24 euro? Da Sirani, a Bagnolo Mella, si.

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Bagnolo Mella è un piccolo paese che si trova a pochi chilometri dal lago di Garda, sulla direttrice Brescia - Cremona.
Mai ci sarei arrivato se due cari amici di Castiglione delle Stiviere, nel bresciano, non mi avessero invitato lì da loro per trascorrere una serata insieme. “Ti portiamo in un posto che ti sorprenderà”, mi dissero, senza aggiungere altro e riempiendomi di curiosità.
Il mio amico Roberto guida in modo spericolato, nonostante l’asfalto sia appena bagnato da una leggera pioggia, particolare che mi terrorizza non poco, e dopo una trentina di chilometri finalmente arriviamo a destinazione.

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Un’ insegna color grigio scuro con tre simboli colorati al suo interno rivela il nome del nostro ristorante. Ristorante? Non proprio. Bar? Non solo. Pizzeria? Non credo, magari fra virgolette.
In realtà Sirani è un po’ di tutto questo, ma soprattutto un bar - pasticceria fra i migliori d’Italia. Che sia un locale sui generis te ne rendi conto appena varchi l’ingresso, quando, dopo pochi metri, ti trovi in una corte dove sulla sinistra c’è una struttura che ospita il bar - pasticceria e sulla destra un’altra per il ristorante - pizzeria.
Ambienti molto raffinati, realizzati con piani d’acciaio, resine colorate, cementi, legni, e poi, in contrasto, tanto colore.
Sirani è aperto ininterrottamente dalle otto del mattino fino a tarda sera, iniziando la giornata con i classici da bar. Il caffè, uno dei migliori in circolazione, il “giamaica” di Gianni Frasi, due euro il costo al banco, cappuccini, cornetti, ma soprattutto una pasticceria di assoluto livello.

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L’ho capito mangiando una fetta di panettone, il più buono che abbia mai provato, pur non essendo un esperto in materia. 
Poi si può prendere l’aperitivo, pranzare, cenare e anche mangiare una “pizza”.
Fra virgolette perché l’unica cosa che la pizza di Sirani ha in comune con quella tradizionale, quella napoletana, è l’impasto, ottenuto con farine di primissima qualità, come del resto tutti gli altri prodotti usati nel ristobar.
Il tempo di lievitazione che Nerio Beghi, patron e chef del Sirani, dichiara è di ventiquattro ore, ma la differenza sostanziale che passa fra la sua pizza e quella tradizionale è nella cottura. Da Sirani usano il forno elettrico e quindi il risultato che si ottiene è quello di una focaccia, la più buona che abbia mai assaggiato, leggera e digeribile, che costituisce la base di prodotto arricchita dai migliori ingredienti reperibili in commercio.

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Nella carta, un foglio plastificato di colore rosa e arancione, le pizze sono suddivise in tre categorie: “le pizze che non potevano mancare”, quelle tradizionali, le “pizze h2o”, con i prodotti di mare, e “le pizze della vecchia fattoria ia.ia.o”, con verdure e animali da cortile.
Ce n’è qualcuna molto intrigante, come la “patanegra jamòn iberico jòselito gran reserva cinque anni”, ma la cosa che più colpisce sono i prezzi segnati di fianco.
Si parte dalla versione al “cappero e origano di Pantelleria con pomodoro confit”, a diciotto euro, fino a quella con “l’astice alla catalana con scampi fritti e cipolle di Tropea”, a trentacinque, passando per la “margherita” che ne costa ventiquattro.

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Noi abbiamo provato la “pizza rossa ai profumi mediterranei con burrata vicino” e la “tartare di asparagi crudi e marinati con mimosa d’uovo”, rispettivamente a ventiquattro e ventisei euro, più una “fuori carta” con i funghi. L’idea che mi sono fatto è che se anche i prezzi fossero esagerati, e per la maggior parte delle pizze lo sono certamente, ricondurrei il tutto all’infallibile modello economico domanda/offerta.
Noi siamo stati da Sirani la sera di un uggioso martedì sette settembre e il ristorante aveva tutti i tavoli occupati. L’unica critica che mi sentirei di fare è per quella scritta in basso a destra sulla carta, “coperto per persona” 3,00 euro. Con questi prezzi mi è sembrato un po’ fuori luogo.
Certo, sulla strada del ritorno, il mio pensiero non poteva non volare a ottocento chilometri di distanza. Pensavo e ripensavo alla pizza “Piennolo”, provata qualche sera prima alla Pizzeria La Notizia di Enzo Coccia, a Napoli, quella fatta con i pomodori “piennoli” di Casa Barone, con l’Olio extravergine d’oliva “Le Tore” e la mozzarella di bufala Barlotti, una grazia di Dio a soli otto euro, ma ripetevo a me stesso che questa di Sirani è davvero un’altra storia.

Sirani
Via Gramsci 5
Bagnolo Mella – Brescia
Tel. 030 6821179
Aperto tutto l’anno dalle ore 8 alle ore 24
escluso le sere del 24 e del 31 dicembre

TESTO E FOTO DI MAURIZIO CORTESE

commenti 93

Allora, sgombriamo il campo da un possibile equivoco, si quello inerente la trasparenza del messaggio dei costi al cliente. In questo caso mi sembra che la trasparenza e le indicazioni siano ai massimi livelli di comprensione. Da escludere dunque raggiri & Co.
.
I prezzi.
Su questi, relativamente ad un bistellato altoatesino, ne discutemmo a lungo su Passione Gourmet. Anche li si parlava di cifre altissime, se non ricordo male però, minori di queste.
Ora, tutto è comprensibile e se il locale è sempre pieno ha assolutamente ragione il Titolare nel praticare simili prezzi.
Ma, per quanto possano essere di qualità assoluta le materie prime utilizzate credo siamo di fronte a prezzi assurdi.
Anche perchè mi è sembrato di capire che la cornice dove questa pizza viene servita non sia di estremo e costoso lusso, con tovagliati, posateria e cristalleria di altissimo livello, oltre a comode poltroncine e camerieri bravissimi, sbaglio ?
.
Mi piacerebbe anche conoscere anche il livello del bere a disposizione, ad esempio: birre artigianali come se piovesse ? A quali prezzi ?
Insomma, per capire, il bere era di pari livello al mangiare ?
.
Ciao

16 Set 2010 | ore 12:46

Mi son dimenticato una cosa di carattere generale.
Lo è ovunque, ma in particolar modo nelle pizzerie, la presenza del coperto è una cosa che mi fa innervosire oltre misura.
A questi prezzi poi......
.
Ciao

16 Set 2010 | ore 12:48

Davvero un posto interessante, da provare. Anche se conosciuto ai più però, mi permetto di comparare Sirani con la pizzeria Ai Tigli di San Bonifacio in provincia di Verona. Lo stampo è uguale, lievitazione lunga (anche se sulle pizze degustazione Simone Padoan usa la pasta madre), massima qualità della materia prima, servizio accurato e prezzi decisamente più alti (anche se Ai Tigli mi paio un po' più bassi, ma non di molto). L'unica vera sostanziale differenza tra i due posti è il forno, Ai Tigli è a legna e mi sento di sponsorizzare a mille la scelta. La pizza nel forno a legna è un'altra cosa, e non è un'ovvientà che molti dicono fine a sè stessa, ma proprio l'essenza della cottura a legna che non è paragonabile con quella elettrica, che per altro richiede molto meno impegno. Per cui concordo con le "virgolette" del direttore su pizza e sponsorizzo i Tigli tutta la vita.
Da Sirani però un giretto ce lo faccio sicuro.

16 Set 2010 | ore 13:07

24 € per una margherita sono una follia. Liberissimi loro di praticare questi prezzi, visto che lo fanno con la massima trasparenza. Ma il fatto che ci siano gonzi disposti a spendere simili cifre per una pur ottima pizza mi fa pensare a quanto contino le "sovrastrutture" e quanto poco i prodotti molti consumatori.

P.S. Bonilli, negli ultimi mese tende a scrivere "il più buono mai assaggiato" con una frequenza allarmante. Sembra uno che fino a pochi mesi prima si occupava di tutt'altro. Preoccupante.

16 Set 2010 | ore 13:46

PS L'autore del testo non è Bonilli, ma Maurizio Cortese...

16 Set 2010 | ore 13:54

Ma ti sei accorto che questo articolo è stato scritto da Maurizio Cortese??

16 Set 2010 | ore 13:54

maurizio, dalle foto e dal quel po' di atmosfera che ci hai fatto annusare, mi sembra di capire che qui si parli di un concept di locale non proprio diffusissimo da noi e forse - ribadisco forse - nel prezzo ci sta anche quello ... ovvero novità = uguale tavoli sempre pieni, oltre ai maggior costi che deve sopportare un locale aperto 18h.

Certo le materie prime sembrano fantastiche, presentazioni molto gurmè - a questo punto la margherita potrebbe anche seere fuori carta.
E' un'altra storia.

Però da quello che scrivi mi sembra che il rapporto felicità/prezzo fosse corretto. E allora ben venga un Sirani, ma non toglietemi Coccia, please.

16 Set 2010 | ore 14:02

Confermo per I Tigli (Max & Raf Alajmo sono di casa!!!). Il problema però, è che è parecchio gettonato e quindi è consigliata la prenotazione per essere sicuri di trovare posto (mi sembra che la sera facciano il doppio turno).

Comunque questa formula pizza-gourmet, per quanto sia meravigliosamente "goduriosa" la trovo un po' un bluff... Preferisco mangiare una buona pizza classica come si deve e al posto giusto (mi hai capito Maurizio... ;-) ) e degustare queste leccornie gourmet come piatti a sé stanti e non come ingredienti di una pizza...

PS. Con il forno elettrico non chiamiamola pizza ma focaccia ;-)

16 Set 2010 | ore 14:02

A proposito di pizzerie giuste in questo momento mi trovo da Sorbillo, in una confusione tremenda. Chiedo scusa a Vignadelmar e agli altri che sono intervenuti, risponderò subito dopo aver mangiato questa meravigliosa pizza :-)

16 Set 2010 | ore 14:13

Maurì.. cos'è un elegante sfottò ?!?!!? :-p

16 Set 2010 | ore 14:29

Bah?!? Tutto è soggettivo. Se quella margherita per qualcuno è buona da 24€, per quel qualcuno vale 24€. Sere fa a Roma, alla pizzeria-gourmet La Fucina ho mangiato un'ottima salmone selvaggio e ricotta che valeva tutti i suoi 18€ ed una pessima margherita che non valeva il 50% dei suoi (BEN) 12€.

16 Set 2010 | ore 14:41

stavo per fare anche io l'esempio de "La Fucina"
dove però c'è un forno a legna
.... il forno elettrico non si può sentire

16 Set 2010 | ore 15:09

Non vedo perchè limitarsi alla miseria di 24 euro e non 50 o 100, non è tanto quanto uno fa pagare una pizza, ma quanto gli altri sono disposti a pagare. Personalmente no, me lo faccio a casa e spendo al massimo uno o uno euro e cinquanta euri per pizza con tutti ingredienti di prima qualità, dalla mozzarella di bufala all'olio extravergine d'oliva bio, ma se uno vuole pagare una pizza 24 euri ma anche 100 è liberissimo di farlo anzi se ritenga ne vale la pena raddoppi anche la cifra!

16 Set 2010 | ore 15:31

Voglio fare un intervento pacato, anche se mi prudono le mani:-D
Già i 12 euro della Fucina sono un prezzo veramente esagerato per la margherita (che peraltro io trovo straordinaria, a differenza di Riccardo; per le altre pizze invece i prezzi, seppur elevati, ci possono stare)

Ma 24 euro per una margherita-focaccia cotta nel forno elettrico sono una cosa vergognosa. E lo sarebbero anche se fosse cotta nel forno a legna. E non so se si dovrebbe vergognare di più chi chiede questa cifra (che tutto sommato si fa i suoi affari) oppure chi le paga e non si rende conto di quanto allegramente si fa prendere per il culo

Scusatemi ma più pacato di così non sono riuscito ad essere :-D

16 Set 2010 | ore 15:42

Sono lo spericolato autista di Maurizio Cortese.
Alcune risposte random :
A Vigna:Birra del convento Carrobiolo di Monza.Euro 17 per 0,75 cc.per niente a buon mercato ma una stile trappista secondo me buonissima.
A Peppiniello: il panettone di Sirani è veramente da sturbo e anche qui non si scherza siamo se ben ricordo sui 35 euri al kg.A suo tempo in una intervista Vizzari mi corregga se sbaglio è stato lui a definire questa focaccia la migliore mai mangiata.L'unico errore di Cortese,per me che conosco i due prodotti comprensibile,è stato quello di ripetersi in poche righe.
A Giulia Marrucelli e Alberto Tonello:è stato Simone Padoan circa un anno fa a suggerire all'amico Nerio Sirani di dedicarsi alla pizza.L'altro amico di Nerio che gli ha dato un paio di dritte sugli impasti e lievitazioni si chiama Eugenio Pol...
Il mio personalissimo parere, essendo stato un paio di volte ai Tigli è che l'allievo abbia superato il maestro.
Fabrizio Artèteca: incredibile ma vero confermo il rapporto prezzo/felicità è corretto.
E concludo credetemi senza alcuno spirito polemico dicendo che mai come in questo caso Caffarri ha ragione: "Prima provare poi parlare".

16 Set 2010 | ore 16:05

Roberto, ma a noi commentatori piace parlare senza aver provato, anzi, basandoci sulle prove altrui, se no a che servono i blog ;o)

16 Set 2010 | ore 16:12

Antonio,con la stessa pacatezza ti comunico che il numero di quelli che amano farsi prendere per il culo è tale che per mangiarci il Sabato sera (potendo scegliere fra il turno delle 19,30 ed il turno delle 21.00) devi chiamare non più tardi del giovedì. 120 coperti per un conto medio di 30 euri a persona.Tutti coglioni o ti viene un pizzico di curiosità?

16 Set 2010 | ore 16:33

@Gallina: turno delle 19.30??? La curiosità è venuta a me. Mi apposto fuori con thè e biscottini (chè l'ora è quella giusta!) e mi godo la scena. Alle 20.55 ti portano il conto o il semolino? 8-)

16 Set 2010 | ore 16:51

Roberto, non sarà né il primo né l'ultimo caso di masse che amano farsi prendere per il culo, soprattutto in Italia :-D

16 Set 2010 | ore 17:12

No Giulia, davvero ero da Sorbillo :-)
Grazie Roberto per aver risposto in mia assenza.


16 Set 2010 | ore 17:18

Mmm, dalla descrizione mi pare interessante. Sara' che quando vivevo a Bruxelles la pizza era costantemente sui 20-25 Euri (io non mi rassegno, continuo a dire EurI al plurale), per cui i 24 Euri di qui mi sembrano quasi normali.

Quasi.

16 Set 2010 | ore 17:31

Una delle fette di panettone che fanno capolino nella foto è arrivata fin fuori la porta di casa mia, con i saluti dei carissimi Roberto e Cristiana.

"Assaggialo, è il panettone più buono mai provato". Non me lo sono fatto dire due volte e ho scartocciato il pacchetto dal quale traspariva una particolare fragranza.

Soffice, fragrante e fresco, fresco perchè pieno di fragoline di bosco.
Olte ad essere il panettone più buono che abbia mai assaggiato è anche il più chic :-)......

16 Set 2010 | ore 17:32

purtoppo non conosco i posti segnalati, ma...a san patrignano da o malomm la pizza è davvero la più buona che io abbia mai assaggiato. col cornicione, gli ingredienti giusti, la bufala di qualità, il basilico fresco, la birra artigianale, il personal cortese e il posto che non si trova mai. il prezzo?
dai 6 ai 28 euro. ma noi ci abbiamo cenato in due con birre medie e dolcino a metà con soli 25 euro.
garantito. il buono non è solo il caro.
questo però non significa che io adesso non abbia l'urgenza di provar sorbillo

16 Set 2010 | ore 17:52

Maurì, ti credo... La mia è una sana invidia ;-)
Saluti a Cristina!!!

16 Set 2010 | ore 17:55

..e chissà perché ci si scandalizza di più per una buona pizza a 24 euro invece di quelle miriade di schifezze vendute a 5 e 10.

16 Set 2010 | ore 18:43

No, infatti ho toppato.

16 Set 2010 | ore 19:50

@ Roberto Gallina:
ti ringrazio per la risposta che mi conferma trattarsi di un locale non particolarmente vocato alla cultura della birra di qualità e/o con un'attenzione particolare al bere bene.
Dico questo perchè sapendo i prezzi delle pizze mi vien da pensare che trattasi sicuramente di locale con clientela dal tenore di vita medio alto che facilmente potrebbe essere interessata a bere bene anche se "costoso".
.
Tornando ai tre euro di coperto ribadisco trattarsi, secondo me, di cosa comunque assolutamente inopportuna ed ingiustificabile.
Mi chiedo e vi chiedo se a fronte di questo notevole esborso corrisponda almeno un servizio all'altezza, un'apparecchiatura adeguata e, perchè no, magari anche qualcosina da mangiare nell'attesa che arrivi la pizza.
Posto che, secondo me, apparecchiatura e servizio dovrebbero essere già calcolati ed inclusi nel prezzo pagato per le pizze.
.
Ciao

16 Set 2010 | ore 19:55

Il servizio è sicuramente efficiente, pratico, ma non ingessato. Tovaglie, posate, assolutamente nella norma, niente di lussuoso.
A noi, in attesa delle "pizze", sono arrivati degli scampi serviti su una pietra di sale rosa dell'Himalaya.
Comunque, nella stessa carta delle pizze, ci sono sette antipasti che vanno dai 10 ai 15 euro. "Lumache della valcamonica fritte con spinacino", "Gamberi rossi di Sicilia fritti", solo per citarne qualcuno.

16 Set 2010 | ore 20:20

Io non gli spenderei mai quei soldi, ma il luogo che io conosco è pieno di persone con delle possibilità finanziarie importanti, vanno al locale non solo per mangiare la pizza ma per distinguersi, al di là che fosse pizza, focaccia o qualsiasi altra cosa. Sono delle pizze adatte a quel tipo di pubblico molto snob e ricercato, è un modo per creare del valore aggiunto alla pizza. Non che non sia importante la qualità degli ingredienti ma io sono per la versione della pizza più popolare. Tenete presente che io che vivo all'estero, andare a mangiare la pizza è un evento un po' come per gli italiani andare a mangiare una specialità brasiliana, e spesso paghiamo la pizza un prezzo molto più alto che in Italia, non tanto per il valore della pizza in sè ma perchè è qualcosa al di fuori dell'ordinario.

16 Set 2010 | ore 21:53

Beh, stessa sorte Maurì. Anch'io ero altrove di ritorno dai Tigli. Colà Margherita a 10, con tartare di tonno a 27 e coperto a 4. Canta Napoli....
http://www.lucianopignataro.it/a/san-bonifacio-pizzeria-i-tigli-laltra-faccia-della-pizza-i-low-cost-padano-4/14810/

16 Set 2010 | ore 22:47

sono commossa.
ma brescia.... abbiate pazienza!
lontano.
padano... ehm, scherzo!

16 Set 2010 | ore 23:31

Non contesto tanto i 35 euro per una pizza, perchè in fondo si tratta di un piatto preparato, con una lavorazione e ingredienti che possono variare, ma non può costare più dei piatti top-dei-top degli chef top! Ehddaiii....

16 Set 2010 | ore 23:59

Beh, "Canta Napoli" si, Tommaso. Soprattutto se nello stesso giorno hai la fortuna di prendere il meglio che questa città può offrire.
Due giovani, determinati, onesti, che amano il loro lavoro e che diventano ogni giorno sempre più bravi, ma hanno l'umiltà di non dirselo mai.
Gino Sorbillo e Marianna Vitale.

17 Set 2010 | ore 08:32

Stile trappista non esiste,non è uno stile ma un "modo" di fare le birre....e poi di birrerie trappiste al mondo ce ne sono solo sette,6 in Belgio e 1 in Olanda.
Diciamo che è una birra d'abbazia il cui stile di riferimento (dubbel,tripel,standard bitter,pils ecc) non ci è dato sapere.

17 Set 2010 | ore 09:31

Ingredienti per una margherita: 100 g farina (30 cent), un po' d'olio (diciamo 20 cent, quello evo), acqua (2 cent), lievito (bastano 10 cent?), 50 g mozzarella (75 cent), sale (5 cent), basilico (10 cent), elettricità (diciamo 20 cent). Per un totale di meno di 2 euro. Il costo della margherita nel locale da voi indicato è di 24 euro, con una differenza dunque dal mio personale conto di circa 22 euro. Applichiamo tasse ed altro ed il guadagno netto a pizza si aggira sui 15 euro (30mila lire, vi ricordate?). Fate un po' voi... Ah, dimenticavo l'odiato coperto da 3 euro. A conti fatti conveniva addentare il cameriere, almeno si mangiava carne...

17 Set 2010 | ore 09:58

Eggi, per quanto mi riguarda caschi male. Io sono anni che mi indigno per le pessime pizze, e combatto a spada tratta per difendere le pizzerie di qualità. Infinite discussioni (in giro per i forum e anche in questo blog) per spiegare che una margherita di qualità può costare anche 10-11-12 euro. E che non si capisce perché una pizza dovrebbe costare meno di un piatto di pasta, visto che comporta più lavoro. E che non c'è un prezzo massimo, perché dipende da cosa ci metti sopra. E che è inutile sostenere che la pizza in quanto tale DEBBA A FORZA essere un prodotto povero e costare due lire (se sulla pizza ci metto l'aragosta come si fa a dire che essendo un piatto di origine povera deve costare 6 euro)

Ma 24 euro per una margherita no, qui siamo alla follia allo stato puro. Ovviamente ognuno è libero di spendere i suoi soldi come vuole. Ma altrettanto libero sono io di considerarlo uno che si fa prendere per il culo. E si autoconvince che in fondo no, non fa poi tanto male :-D

17 Set 2010 | ore 10:07

Ops, dimenticavo il pomodoro: diciamo 20 cent? Ma il risultato non cambia. Concordo con la follia di Antonio... Uno schiaffo alla miseria, si dice dalle mie parti.

17 Set 2010 | ore 10:19

24 euri?? eccessivi, francamente.
Intanto locale pieno con fila fuori...
Aldilà delle facili battute su prese varie :) che si tratti semplicemente di impresa fatta come Dio comanda, lontana dall'improvvisazione e basata su semplici studi del settore dove si va ad operare?

17 Set 2010 | ore 10:39

capisco la ricerca della qualità, la lievitazione lunga, la cura dei dettagli, ecc....
posso capire anche i 35 euro per una pizza con astice e scampi freschi.
ma 18 euro per una focaccia al pomodoro e capperi (ok di pantelleria, ma non costano così tanto) e 24 per una margherita no, siamo decisamente fuori da ogni canone di comprensione umana.

anche se alla fine non c'è niente da fare. se riempiono il locale, c'hanno ragione loro.
questo fa capire il livello delle altre pizzerie della zona: la gente spende 24 euro per mangiare una margherita buona, oltretutto cotta nel forno elettrico.
meditate gente, meditate !

17 Set 2010 | ore 10:44

Antonio, esistono però un paio di problematiche su 'quanto spendiamo'in pizzeria…al ristorante ecc.
forse 'non sappiamo vedere perché non conosciamo' o forse 'preferiamo non sapere'.
la materia prima é importante, ma non é sufficiente per stabilire il 'prezzo da pagare'. considerare 'la pizza' o 'la pasta' come prodotti che 'devono costare due lire' é un'opinione diffusa, radicata nella mente umana perché prodotti facilmente replicabili da tutti.
in realtà non interessa sapere a nessuno se le aziende lavorano correttamente, se pagano le tasse, se comprano materie prime rintracciabili, se pagano correttamente i dipendenti, se versano i contributi, se..se.
sappiamo con assoluta certezza che, all'atto PRATICO, 'noi non vogliamo pagare quelle scelte' alle quali, ma guarda un po', ci prostriamo contenti nella moda, nell'hitech e in mille altri settori.
solo un esempio. 130/160euro VS 770euro al pubblico il prezzo di un iPhone ..qualcuno si sente 'preso per il culo' ? naaa...

17 Set 2010 | ore 12:05

Ma... che senso ha la formula pizza-gourmet?!?!?!
Se voglio mangiare astici-tartufi-manzo kobe e compagnia bella li mangio come ingredienti di un piatto a se stante e non come ingrediente di una pizza....
La cosa importante è la materia prima della pizza, l'esperienza del pizzaiolo e il forno a legna (ormai concetti triti e ritriti)
Tutto il resto è solo un bluff!

17 Set 2010 | ore 13:15

Sirani lo conosco visto che ci abito vicino. Locale che fa parte di un "nuovo" modo di andare al ristorante, molto "cool" (una volta si diceva da fighetti), che io non amo molto.
La qualità è decisamente elevata, ma i prezzi sono fuori da ogni grazia di Dio.
Io l'ho depennato dopo la prima volta.

17 Set 2010 | ore 14:42

Ah dimenticavo: Castiglione delle stiviere non è brescia, ma mantova.

17 Set 2010 | ore 17:35

"prodotti facilmente replicabili da tutti"? :-O

17 Set 2010 | ore 18:41

solo in Italia ci sono 180 tipi di formati di pasta, in Cina 500, in Giappone vengono sperimentati 18 formati nuovi di pasta alla settimana. solo la Barilla fornisce a questo pianeta 9miliardi di piatti di pasta all'anno. la pasta é dunque facilmente replicabile, come la pizza del resto. magari dal 70/80 in poi le persone che la fanno in casa sono diminuite ma pasta, pizza e pane sono gli alimenti più conosciuti e replicati al mondo. questo intendevo dire.

17 Set 2010 | ore 18:57

che vuol dire "il rapporto prezzo/felicità è corretto"? No lo dico perchè a leggerla così parrebbe una situazione di gente di bocca buona eh.
Rileggiti con calma e mezzo sorriso, la tua felicità vale 24€. Io (senz'offesa) con quella cifra non abbozzo manco un sorriso, vabbè, dai, te lo faccio gratis :-))

17 Set 2010 | ore 20:40

sei un grande e forse anche il più onesto

17 Set 2010 | ore 20:45

Dopo aver letto tutti i commenti credo che a molti sia sfuggita la tristezza della situazione: concepire il cibo come fosse moda, da qui le mandrie che fluttuano da un locale all'altro (a stagioni alterne). Si fa (e si faceva) pure coi posti da aperitivo, per non parlare dei pub, delle birrerie scalcagnate, dei posti da fuori pasto o dopo teatro, o le discoteche perché, sopratutto in quest'ultime, l'importanza non era determinata tanto dal locale in se, ma da "chi" ci andava (e quindi creava l'habitat-l'ambiente-l'atmosfera).
Però lì mica ci siete andati a ballare, nevvero Maurizio?
I signori della pizzeria fanno bene anzi, fossi in loro, approfitterei della situazione obbligando ogni cliente ad una consumazione obbligatoria a, diciamo, un 100€.
Tanto dalle quelle parti non è che brillino d'arguzia, magari manco se ne accorgono e al limite faranno il coretto "facciamoci fare il cool, facciamoci fare il cool!" con buona pace di tutti.

piesse
Gino Sorbillo e Marianna Vitale io non sono abbastanza umile e ve lo voglio dire in faccia che siete davvero più bravi, peccato perdersi cotanta maestria, non ci dormirò la notte! (in questi casi l'unica cosa che mi divertirebbe vedere, sarebbe il modello inviato all'erario, ma è un pensiero molesto che caccerò tra un istante:-P)

17 Set 2010 | ore 21:11

Ma è chiaramente un prezzo spropositato! ma anche un progetto ben fatto e studiato, dal prodotto al marketing..... da quello che leggo posto di grande piacevolezza, certo il coperto se lo potevano anche risparmiare...peccato appunto del vizio del esagerare.... se erano leggermente più morigerati il tutto si poteva leggere in maniera più "invitante".... per finire i romani ricorderanno la pizzeria di via del boschetto, che in questo "mondo" e "modi" ha fatto scuola..... pizza margherita a venti mila lire......
Ma attenzione a non arrivare al solito banale discorso che una pizza è acqua e farina.....

17 Set 2010 | ore 21:16

Rifuggo dagli stereotipi del nordista scemo che si fa infinocchiare i 24 euro da Sirani o del napoletano furbo che non paga le tasse. A tal proposito non credo che le dichiarazioni dei redditi di Gino e Marianna sarebbero granchè interessanti da vedere, senza alcun bisogno di fare ricorso ai tuoi pensieri molesti :-), ma solo perchè da Sorbillo vendono una signora pizza a 6 euro e al Sud un signor menu degustazione a 35.
E' proprio questo il punto, bisogna tener conto anche di queste cose.
Un "Sirani" a Napoli non me lo immagino proprio, chiuderebbe ancora prima di aprire, ma in quel contesto economico, dove, mi raccontava il mio amico Roberto, a Castiglione delle Stiviere, ci sono 22 banche per 25.000 abitanti, e dove soprattutto non hai la concorrenza delle mille pizzerie come qui a Napoli, un Sirani ci può stare benissimo.
Poi, come ho già scritto nel post, se lui vende la margherita a 24 euro e i suoi clienti la comprano, chi ha ragione? E posso garantirti, almeno per quello che ho visto io, la clientela di Sirani non è quella che hai descritto tu nel tuo intervento, c'era qualche famiglia e anche qualche giovane e nessuno di loro aveva l'anello al naso.

17 Set 2010 | ore 22:17

Gentile Fiordisale
se ti dico che l'arguzia dei Bresciani fa il paio con il braccino corto dei Genovesi il livello della battuta ti fa sentire a tuo agio?Sì?Ok allora andata.
Ora prestami però un minimo di attenzione, son cose facili.
Qui come nel resto d'Italia soldi da buttare ultimamente pochini.
Qui come nel resto d'Italia voglia di farsi prendere per il cool ugualmente poca.
Io sono già malmostoso di carattere e farmi "sorridere" al ristorante è meno facile di quanto tu semplicisticamente creda.
La cena da Sirani si è svolta di Martedì sera, piovoso con partita della Nazionale (vabbò Italia-FarOer però finalmente Cassano).
Il locale era pieno e sono state respinte alcune persone che non avevano prenotato.
Una cena (ribadisco cena) da Sirani, pieno, costa intorno ai 30/35 Euro.Io la definisco costosetta ma neanche tanto.
Una capricciosa che ti fa venir sete solo a guardarla+birra media+profiterolbindi+caffè+coperto (9+4+3+2+2) nella pizzeria di fianco a Sirani, vuota, 20 Euro. Io la definisco cara impestata.
Come Daniela Delogu insegna questa è la differenza tra costoso e caro.
Per questo io come tanti altri pecoroni,che come me fanno dai 60 ai 100 km. per cenare da Sirani,definisco buono il rapporto prezzo/felicità.
Con questo ho esaurito la dose giornaliera di celodurismo gastronomico da tastiera e sto iniziando ad annoiarti/mi.
Vado a farmi una partitina a tennis con mia moglie.
Fiordisale stai serena.
A proposito il fior di sale è costoso non caro.

18 Set 2010 | ore 08:32

Come stabilisci il rapporto prezzo felicità è un problema tutto tuo.
C'è gente che paga per farsi prendere a calci nelle gonadi, figurati.

Buon divertimento e buona pizza!

18 Set 2010 | ore 09:42

Dalle mie parti , si spende 30 /35 euro per una cena di tutto rispetto , vino locale in bottiglia incluso .
Il ristorante e' segnalato su varie guide .
Questo e' un giusto rapporto qualita' prezzo.

18 Set 2010 | ore 12:43

Grazie al sig. Cortese di averci suggerito questo posto che non conoscevo. Faro' in settimana i 160 km per raggiungerlo per andar provare queste meravigliose pizze , come sono andato a Palazzolo sull'Oglio per fare quella meravigliosa scoperta che e' l'osteria della Villetta.
Il cibo buono non ha prezzo !!
La borsa di Bottega Veneta fatta da "artigiani cinesi" in provincia di Vicenza in fatiscenti laboratori che costa alla produzione circa 35 Euro e viene venduta a circa 2000 Euro al pubblico e viene risconosciuta come PRODOTTO DI LUSSO pero' ha un giusto prezzo ??..........o le scarpe di Geox vendute a 160/190 Euro , che dopo 10 volte che le indossi le butti via , prodotte in Romania per 15 Euro hanno un prezzo corretto ??

18 Set 2010 | ore 15:20

Il buon cibo ha invece il suo prezzo, giusto o meno che sia non sono in grado certo di stabilirlo io, ma un prezzo lo ha. Mica tutti possono andare settimanalmente alle Calandre o dalla Feolde, per esempio, o sbaglio?

Riguardo poi al fatto che se il locale è pieno allora hanno ragione i proprietari...beh sarebbe corretto sentirlo dire anche per la marea di ristoranti spenna-turisti sui quali tutti noi stendiamo giustamente un velo pietoso. Di questo passo diremo che Vacanze di Natale è migliore di un film di Lynch perchè riempie maggiormente le sale cinematografiche ;-)

18 Set 2010 | ore 15:33

La villetta e Sirani non hanno niente in comune;
160 km. per la Villetta ci stanno, per Sirani...

18 Set 2010 | ore 16:03

ho amici bresciani e approfondirò il tema, ma credo che la chiave di tutto stia nell'incipit "due cari amici di Castiglione delle Stiviere" che, se non erro, è o fu sede di famoso manicomio...

18 Set 2010 | ore 23:05

Sono stato da Sirani due giorni prima della visita di questa rece del Blog devo dire che la pizza e le focaccie( a parte i prezzi assurdi) mi hanno deluso assai sia come impasti: troppo soffice ,senza sapore di farina " vera" e troppo unto mentre negli ingredienti x esempio la burrata usata non era di ottima qualità sembrava una roba tra mozzarella e fior di latte?
Grossa delusione anche i gelati (che non son riuscito neppure a finire)sapori finti roba che Grom in confronto sembrano quelli fatti in casa!!
quindi molto fumo (spazi,arredi,idee di presentazione torte bellisime!!)
arrosto(caro e non di qualità ecceselsa come dovrebbe esser visto anche i prezzi)

19 Set 2010 | ore 10:27

da quanto e' aperto ? perche' l'edonista nordico di solito dopo un po' si stufa ... se passa l'onda del fighettismo e il locale rimane e' segno di qualita' (di solito)

19 Set 2010 | ore 21:02

E' aperto dal novembre 2006, le pizze però le fanno da un paio d'anni.

19 Set 2010 | ore 22:50

m'è sovvenuto un limerick

un eccentrico pizzaiolo a bagnolo mella
che spadellando tortellini alla nutella
esclamava: “del cerchio ho trovato la quadra,
come il caviale far pagare la biada!”
e rideva quel pizzaiolo di bagnolo mella
*

*fuor della tradizione, ma a me più gradito è il corto circuito:
"e rideva il pizzaiolo - in quel di bagnolo"

20 Set 2010 | ore 10:20

Geox ha riportato già da un paio d'anni la produzione qui,in Romania fanno le solette....
Bottega Veneta non si fa fare la roba dai cinesi.....
Parlare quando si sa altrimenti meglio il silenzio.

20 Set 2010 | ore 10:31

La borsa di Bottega Veneta fatta da "artigiani cinesi" in provincia di Vicenza in fatiscenti laboratori che costa alla produzione circa 35 Euro e viene venduta a circa 2000 Euro al pubblico e viene risconosciuta come PRODOTTO DI LUSSO pero' ha un giusto prezzo ??.

Se non hai fonti per confermare ciò che hai scritto, sei a rischio diffamazione...

20 Set 2010 | ore 13:55

Conosco Sirani da quando ha aperto a Bagnolo Mella (prima il locale era altrove, sempre nel bresciano) La pasticceria stupisce per location-cura-ordine. Ho lavorato in zona per 4 anni e una capatina da Sirani non poteva mancare, anche solo per un caffé e un paio di mignon (insuperabili per stile-fattura-sapore)difficile resistere alle tante "tentazioni" proposte. All'inizio le serate al ristorante erano a tema e la pizza mi pare veniva servita al giovedí o venerdí non ricordo.
A pranzo ci sono stata un anno fa ed ho mangiato una focaccia buonissima, non unta anzi, lievitata benissimo, leggera (e mio marito é intollerante al lievito...infatti da anni uso il lievito madre). So che farina usa, del lievito non saprei. Dovrei cercare lo scontrino fiscale per riportare i prezzi, ma non mi pare di aver sborsato cifre assurde (forse a pranzo costa meno..non so). In ogni caso ricordo ancora cosa ho mangiato.

21 Set 2010 | ore 10:00

L'indagine era di Report ed e' andata in onda e qualche milione di persone l'ha vista !!!!

26 Set 2010 | ore 14:23

Domenica scorsa sn venuta a fare merenda da sirani, è cambiato totalmente lo stile. Briosche della domenica cn panna montata liquida, una bricciola di crema e marmellata, presentata alla cavolo 5 euro, vergogna, ottima la caffetteria.

04 Dic 2010 | ore 13:32

l' Eccellenza si paga e io sono felice di pagarla quando è meritata. Ho preso da Sirani Miss Bolla e tutti i miei ospiti sono rimasti a bocca aperta come una BOLLA! Spero di provare la pizza e infatti ho preso contatti per festeggiare il mio compleanno

07 Feb 2011 | ore 17:00

Con 30-35 euro qui si mangia una fiorentina di mezzo kilo con verdure grigliate, dolce e vino in un locale che offre anche serate particolari(che può essere musica live, giochi a premi o altro...).
Indipendentemente da tutto, 24 euro per una margherita cotta nel forno elettrico è una cosa assurda!
però sapete come funziona...se il locale tira, posso mangiare anche male e lasciare un rene come conto...ma ci vado sempre e comunque...tristezza.
p.s. l'eccellenza si paga...giustissimo...ma farsi prendere in giro no(da harrods a londra la margherita costa 12 sterline ed è cotta a legna con mozzarella di bufala...questo può essere considerata eccellenza)!!!!

08 Feb 2011 | ore 12:25

concordo in pieno!!!!

10 Feb 2011 | ore 19:22

Andiamo regolarmente da Sirani perchè, al di la del prezzo decisamente alto e del servizio abbastanza scarso, la pizza è davvero speciale, ed il concetto unico nel suo genere. Domenica scorsa però abbiamo vissuto un'esperienza paradossale e credo che non ci metteremo più piede: sorvoliamo sul fatto che non ti cambiano mai il piatto tra una pizza e l'altra, non mettono mai le clips nei piatti di portate e ti fanno pagare il coperto che consiste in due posate ed un bicchiere, che i bagni sono sempre poco puliti ed il riscaldamento del locale inesistente. La cameriera ci porta il menu informandoci che "poichè è domenica" non hanno più la pizza ai gamberi rossi di Sicilia...e per lo stesso motivo a fine pasto ci comunica soave che "per dessert non ho quasi più nulla, è domenica...". Chiediamo l'olio e aspettiamo il tempo di due pizze per vederci posare sul tavolo una bottiglietta unta e scivolosa priva di etichetta con il commento "eh non lo trovavo più" da parte di un ragazzino brufoloso e del tutto inadeguato al servizio. La ciliegina sulla torta è stato il commento del "padrone" che alle ore 23.05, essendo rimasto il nostro l'ultimo tavolo in sala, è uscito dalla cucina e ci ha gridato "a casina!!" Il che, avendo speso 190 euro in 4, mangiando pizza, mi sembra un pò fuori posto. Usciamo senza discutere e, visto che all'esterno pioveva molto forte, sostiamo per i saluti all'interno del portone di legno dell'ingresso edificio: non erano trascorsi 5 minuti che si affaccia la cameriera per dirci che doveva chiudere il portone, senza nemmeno l'ombra di una scusa. Penso che la buona educazione ed il servizio siano un requisito essenziale in un posto che si da le arie di locale di tendenza e si fa pagare profumatamente. D'altra parte se il proprietario è il primo ad avere dei modi da carrettiere non ci si può aspettare di meglio dal suo personale. Peccato che spesso le persone che lavorano nella ristorazione non si rendano conto che il cliente dovrebbe essere il centro del loro mondo ed il loro bene più prezioso: non è un caso comunque se quando abbiamo cominciato ad andare li lo scorso anno era impossibile trovare posto, mentre questa domenica abbiamo prenotato alle 19 ed il ristorante era mezzo vuoto.

17 Mar 2011 | ore 21:39

Tutto molto bello, apprezzo e sostengo pienamente la bella favola della lievitazione dell'impasto per oltre 24 ore, l'utilizzo di materie prime di assoluta qualità, di lieviti selezionati. Sono per questo disposto a spendere le cifre iperboliche del prodotto finale, se non altro per curiosità, per farmi un'opinione personale e decidere se ne valeva la pena. Trovo però che tutto l'impianto che sta alla base di questa filosofia sia inconciliabile con il turn-over in sala. Un ritorno alle origini per la preparazione del prodotto, bellissima evasione dalla quotidianità dove tutto è scandito dal tempo, in totale contrasto con i turni da
un'ora e trenta che rimandano alla catena di montaggio della fabbrica. Se poi ci mettiamo il pressapochismo del personale che risponde al telefono per le prenotazioni. Mi sembra eccessivo parlare con quattro persone diverse per dover prenotare un tavolo, per sentirsi alla fine dire "il turno libero è quello delle 7,30-9" e ciliegina sulla torta "c'è posto solo nell'aia", che sinceramente detto così non so come vada interpretato. Ma tanto la poesia è già svanita, rimarrò col dubbio di non aver assaggiato una gran pizza.

21 Mag 2011 | ore 14:28

A 35 anni la prima volta che ho mangiato una pizza margherita indimenticabile... da Sirani
Grazie a Lucia che mi fatto incontrare questo meraviglioso mondo

27 Dic 2011 | ore 08:23

secondo me è da scemi spendere 24 euro per una pizza,costo reale euro 0,85 la coca la paghera in lattina euro 0,30 il caffè le costa ,euro 0,20 (forse) capisco a montecarlo,ma per mangiare una pizza squallida in posto di m...... in un paese come bagnolo,sinceramente io starei a casa

30 Dic 2011 | ore 23:50

Non sono loro che son fuori di testa , loro mettono i prezzi ( casa loro) siete voi fuori
Di testa che ci andate, neanche sunun piatto d oro massiccio mangerei una pizza cosí e la pagherei 24€ , ho mangiato pizze stra buone con 8€ .

14 Ago 2012 | ore 22:08

Ma lo vogliamo dire che non è pizza ma focaccia! Forno elettrico per la pizza. Mai!

22 Ago 2012 | ore 19:36

Io sono della zona. Devo essere sincera? hai ragione,loro sono liberissimi di mettere certi prezzi se la gente ci crede a queste cose!! La pizza è di certo buona, ma non più di tante altre pizze di pizzerie che la vendono a 10 euro. E di panettoni ne ho mangiati di molto più buoni. Certamente è questione di gusti, ma come me molta gente della zona è convinta che alcuni dicano che è il più buono solo perchè si fa pagare di più, e quindi si pensa che li valga!

24 Ott 2012 | ore 10:19

e questo mi sembra il commento più vicino alla realtà ... ogni giorno nasce un cucco... beato chi se lo cucca!

23 Nov 2012 | ore 21:07

La bontà e la bellezza sono qualità che pochi ormai riconoscono, forse sempre meno.Io mangio anche con gli occhi, e questo non mi impedisce di sentire in bocca le sfumature di profumo e sapore. Da Sirani gli occhi sono felici per ciò che incontrano prima di tutto in questa deliziosa "fabbrica" della bontà. Da Sirani mangiare è una gioia, come davanti a un'opera d'arte. Certo è un fatto di sensibilità, come nell'arte. Se non si possiede sensibilità ogni commento è stupido e approssimativo.

03 Gen 2013 | ore 10:52

ho assaggiato Sirani (Dolce e Salato) ma il gradino più alto del podio per il panettone è per quello del maestra Iginio Massari. . .su quello non mi sento di discutere ahaha.
Sul prezzo da farsi "fregare" per una pizza inutile insultar chi la mangia o chi la propone. Nell'ambito culinario ognuno fa pagare quel che vuole. . .Sono tanti 24€ per una margherita?! CERTO. . .ma son pochi 350€ cad per un menù degustazione con accompagnamento vini dal Pescatore, o da Bottura, o dai sopracitati Alajmo?!? Quando posso vado, certo. . .so che son tanti, ma son passioni, sono i nostri giocattoli da bambini cresciuti. . .la differenza tra un bambino e un adulto è che tutti e due amano giocare e divertirsi, cambia solo il prezzo da pagare per farlo

12 Feb 2013 | ore 13:26

Scemo forse è chi crede che a Montecarlo valga di più

12 Feb 2013 | ore 13:28

Sirani vale tutto quello che costa per : qualità, servizio, atmosfera, innovazione ma soprattutto la qualità è unica. Provato varie volte ed è sempre stato il massimo. I Tigli di San Bonifacio, hanno un ottimo servizio, location bella, prezzo inferiore a Sirani ma qualità decisamente inferiore. Pizza buona ma non eccellente. Sirani è il numero 1 senza rivali.

20 Mar 2013 | ore 16:21

e' sempre il solito discorso basta che qualcuno parli bene di un locale e quel locale diventa moda e' sempre stato cosi' da quando c'e' mondo anche se la pizza costa 24 euro come in questo caso

22 Giu 2013 | ore 09:50

con questo non voglio dire che sono daccordo con quel prezzo anzi voglio dire l'esatto contrario ma se gli altri vogliono andarci liberissimi di farlo

22 Giu 2013 | ore 09:57

E NU BUC MPIETT E PROPRIO DA MANIACI STI PREZZI DA RICCONI

29 Ago 2013 | ore 12:08

Non mangio spesso fuori e quindi non sono molto aggiornata sui prezzi della ristorazione ma ritengo che le sue considerazioni abbiano raggiunto il nocciolo della questione e visto che il popolo italiano si sta disperando per l'aumento di 1 punto percentuale dell'iva,cominci ad essere coerente disertando certi locali, forse qualcosa cambierà,magari riusciremo di nuovo a gustarci una buona pizza senza donare un rene. Silvia.F

02 Ott 2013 | ore 01:21

Nessuna curiosità, solo la conferma di un doloroso sospetto...e lascio al convivio dei filo Sirianesi, naturalmente quelli del secondo turno, mentre attendono, l'eventuale seguito del dibattito...

02 Ott 2013 | ore 01:32

sabato sera sono stata da sirani per assaggiare la famosa pizza, che pizza poi non è ma bensi un ottima focaccia, il personale è gentile, il posto è delizioso ma mi aspettavo molto di piu'..nel senso che non è proprio una pizza, non vale sicuramente l importo di 25 euro è comunque molto sostanziosa quindi consigliabile a pranzo più che a cena, non è cio' che mi aspettavo, una buona focaccia con ingredienti di prima qualita' ma sempre una focaccia, non la consiglio, Dieci e lode per la pasticceria che conosco da anni Ancora nel negozio che aveva a Montirone Voto 5

22 Ott 2013 | ore 17:26

Scusate un attimo ma se non vi va di spendere 24 euro per una pizzA DA SIRANI ,andate alla pizzeria il nilo in via battaglie a brescia, c'è un bel egiziano con sorghe che girano liberamente per il locale e una pizza margherita costa euro 3.5.Il fatto è che se vuoi fare il figo vai da sirani paghi e stai zitto altrimenti sei un BOLLETTARIO!!!!

23 Nov 2013 | ore 18:44

È per gente sfondata di soldi che, proprio perché i prezzi sono esagerati, ci va per status symbol e dimostrare di avere palanche. Chi dà il giusto valore ai soldi non ci va.

23 Dic 2013 | ore 09:17

È scandalo far pagare una margherita 24 euro

31 Gen 2014 | ore 17:19

Bella la favoletta su Sirani, anch'io qualche mese fa ci avevo creduto e avevo portato tanti amici a conoscere quell'angolo di paradiso...ma tutto cambiò quando...grazie a parte della clientela che pagando 24 euro cad.dimentica l'intelligenza a casa....cominiciarono a comparire cartelli come quelli che nei parchi si rivolgono ai padroni dei cani "teneli al guinzaglio", peccato che siano indirizzati alle famiglie dei bambini...recente poi la notizia che per garantire quell'atmosfera introvabile alle coppiette (mai felici se disturbate dal vociare dei bambini), dopo le 21...bimbi a nanna, divieto assoluto!!!? Scioccante...avete fatto gravi errori, cominciando dal perdere la meraviglia che solo negli occhi di un bimbo si legge così bene quando guarda un dolce...buona continuazione!

02 Feb 2014 | ore 11:29

sensibilità?con la nuova politica...se c'è un posto dove non sta di casa...è quello!

02 Feb 2014 | ore 11:42

Lo so che a Napoli solo ci sono le migliori pizzerie: Sorbillo, 21/12, Starita, Pellone ecc - ne sono davvero tante: E tutte DOP. Ma a quante le dovrebbero vendere le loro pizze? Questi prezzi non esistono proprio qui.

04 Feb 2014 | ore 08:36

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